È direttamente dalle affollatissime hall della Star Wars Celebration di Londra che arrivano alcuni degli annunci più interessanti e inaspettati del momento. Ovviamente riguardano la Galassia Lontana Lontana e il suo universo in continua espansione, ma soprattutto il nuovo percorso cinematografico del franchise, insicuro e indeciso dopo L'ascesa di Skywalker e il lancio delle serie televisive streaming su Disney+. Il progetto post-acquisizione Disney di Star Wars ha portato poche soddisfazioni e molte perplessità sin dal Risveglio della Forza nel 2015, con un picco di consenso massimo raggiunto nel 2016 con Rogue One di Gareth Edwards (tra l'altro primo film spin-off live-action del franchise) per poi franare lentamente un titolo dopo l'altro, prima con Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson (tra i capitoli più divisivi della saga), poi con Solo - che resta estremamente sottovalutato - e infine con il già citato nono capitolo.
Da quel momento è cresciuta una certa sfiducia nei confronti di Kathleen Kennedy (presidente LucasFilm), che ha dovuto rimettere indirettamente la curatela creativa dell'IP nelle sapienti mani di Jon Favreau e Dave Filoni, cambiando radicalmente obiettivi. È così che per quattro anni il cinema, prima casa di Star Wars, è stato completamente messo da parte (colpevole anche la pandemia), con un focus dedicato alla serialità live action, al recupero di vecchie glorie della saga e a un genuino ritorno all'espansione dell'universo narrativo che sembrava ormai accantonato del tutto. E invece questo ampliamento concettuale è più vivo che mai e finalmente pronto ad estendere i suoi tentacoli anche in ambito cinematografico con tre nuovi e intriganti lungometraggi annunciati. Scopriamoli insieme
25 mila anni fa
L'interesse maggiore per i nuovi titoli cinematografici nasce dai nomi coinvolti in regia e dai concept delle storie. Innanzitutto, proprio per presentare questi tre nuovi progetti, LucasFilm ha rivelato una precisa info-grafica aggiornata della timeline di Star Wars per suddividere i diversi momenti storici del franchise. Finora il periodo più antico raccontato nell'Universo Espanso (e per la precisione tra libri e videogiochi) era la Vecchia Repubblica, con eventi che avevano luogo all'incirca tra i 4.000 e i 3.500 anni prima di Star Wars: Una nuova speranza. Seguendo il corso della timeline ufficiale, la trilogia prequel dedicata ad Anakin Skywalker e le serie animate Clone Wars e Rebels occupano il periodo dell'Alta Repubblica, la serie videoludica Star Wars Jedi con protagonista Cal Kestits si inserisce nella Caduta dell'Ordine Jedi, la prima e storica trilogia insieme a prodotti come Andor è ambientata durante il Regno Imperiale e l'Età della Ribellione, e infine The Mandalorian, Ahsoka e la Nuova Trilogia tra l'instaurazione della Nuova Repubblica e l'Ascesa del Primo Ordine. Il nuovo corso cinematografico porterà però l'introduzione di due nuove ere: quella della Nascita degli Jedi e quella del Nuovo Ordine Jedi, esattamente ai poli opposti della timeline.
Del primo periodo si occuperà l'ormai richiestissimo James Mangold, già dietro la regia dell'atteso Indiana Jones e il Quadrante del Destino e pronto a scrivere e dirigere anche il film su Swamp Thing di casa DC. L'autore è stato scelto da LucasFlm per scrivere e dirigere un film per l'appunto ambientato 25.000 mila anni prima di Una nuova speranza e dedicato al primo Jedi della storia. Stando alle dichiarazioni del regista e della produzione, il progetto avrà "un respiro biblico", a ricordare l'epica di Ben-Hur o dei Dieci Comandamenti, e racconterà l'alba dell'ordine degli jedi e di conseguenza l'origine della Forza, quale la sua natura e il perché della sua espansione. Si tratta di un progetto estremamente ambizioso che scaverà nei più profondi recessi della mitologia di Star Wars, arrivando a spiegarne l'origine in un contesto mai esplorato prima. Il rischio di incappare in storture narrative ed esasperanti spiegoni in stile Midi-chlorian è dietro l'angolo, ma Mangold è un autore consapevole e un cineasta illuminato (basti pensare al lavoro fatto con Logan), il che fa ben sperare in una riuscita appassionante e ottimale.
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Tirare le somme
Sempre secondo timeline, il secondo e nuovo film del prossimo corso cinematografico di Star Wars sarà ambientato nel periodo della Nuova Repubblica. Per chi non avesse troppa familiarità con il franchise, si tratta dell'arco temporale che intercorre tra la caduta dell'Impero alla fine del Ritorno dello Jedi e l'ascesa del Primo Ordine vista nel Risveglio della Forza. Le serie live-action The Mandalorian, The Book of Boba-Fett e la prossima Ahsoka con Rosario Dawson prendono piede proprio in questa era e infatti il film in questione chiuderà tutti gli archi narrativi aperti e intrapresi in questi progetti streaming, tirando le somme degli intrecci e delle dinamiche interconnesse tra loro. A scrivere e dirigere il lungometraggio ci sarà Dave Filoni, già dietro la curatela degli show Disney+ insieme a Jon Favreau e pronto a confezionare un film da sogno per tutti i fan. In merito ha dichiarato che il filo conduttore delle serie "è un grande conflitto in arrivo, l'idea che l'Impero non sia stato del tutto sconfitto e che si sta ri-organizzando in qualche modo là fuori".
Nel progetto torneranno dunque tutti i protagonisti delle serie live-action visti finora, da Din Djarin a Boba-Fett, tra principali e comprimari, così da tracciare una quadra definitiva delle storyline in una sorta di crossover cinematografico epico e intenso. Arriverà infine il terzo film annunciato nel corso della Celebration, diretto dalla giornalista, attivista e cineasta pakistana Sharmeen Obaid-Chinoy (due volte premio Oscar per il miglior cortometraggio documentario) e ambientato dopo la caduta del Primo Ordine, con Rey Skywalker alla prese con la fondazione di un nuovo ordine jedi. Daisy Ridley riprenderà ovviamente il ruolo Rey e alla sceneggiatura del film troveremo il mitico e talentuoso Steven Knight, già dietro a Peaky Blinder, Taboo, Spencer, Locke e Allied. Il progetto segnerà anche dei primati per il franchise di Star Wars, essendo Obaid-Chinoy la prima donna e prima persona di colore a dirigere un lungometraggio della saga.
A quanto pare il suo tatto narrativo e la sua visione contenutistica hanno incuriosito non poco la Kennedy per un prodotto a guida femminile forte di una sceneggiatura d'autore. C'è da dire che questa volta l'Universo di Star Wars sembra avere le idee cinematografiche ben più chiare del recente passato, con la speranza che ognuna di queste tre novità venga realizzata in un'atmosfera creativa e lavorativa il più serena possibile, così da non ripetere precedenti e grossolani errori. In merito possiamo citare Rogue Squadron di Patty Jenkins - quella che doveva essere una nuova trilogia affidata a Rian Johnson e che LucasFilm ha deciso di abbandonare - e una serie di annunci che non sono riusciti ancora a trovare finalizzazione, tra un Taika Waititi coninvolto nel franchise o un Kevin Feige alla prese con una fantomatica lavorazione di un titolo di Star Wars. Il mantra da seguire è quello della concretizzazione, e sembra che almeno per ora la società lo abbia finalmente compreso.