Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana... È il famoso incipit di tutti i film della saga di Star Wars, arrivata ora al suo compimento con l'Episodio IX, Star Wars: L'Ascesa di Skywalker. Tanto tempo fa (era il 1977), nella nostra galassia, un certo George Lucas presentava al mondo la sua scommessa, un piccolo film di avventura fantascientifico, ambientato in mondi e tempi lontanissimi, un film ingenuo e di una fantasia sfrenata. Non poteva saperlo neanche lui, ma avrebbe dato vita a una delle saghe cinematografiche più amate di tutti i tempi, probabilmente "la" saga cinematografica. Con Episodio IX non finisce certo Star Wars, che continuerà con altri film, in altre galassie lontane, e in altre serie (The Mandalorian è già una realtà). Ma finisce la saga degli Skywalker, quella che ci ha conquistato da bambini. Si chiude un'era, e allora andiamo a riassumere l'ordine in cui vederli.
Con un'avvertenza. Sull'ordine di visione ci sono due scuole di pensiero. Una è che vadano visti nell'ordine cronologico in cui avvengono i fatti. Cioè dall'episodio I, quello in cui appare un piccolo Anakin Skywalker ancora ignaro del suo destino e, a seguire, gli episodi II e III, poi la trilogia originale, cioè IV, V e VI, per finire con la nuova trilogia, cioè gli episodi VII, VIII e IX. È una teoria che ha un senso, si segue una storia lineare, dall'inizio alla fine. Ma la scuola di pensiero preponderante, quella che seguiremo oggi, è quella che vuole che la visione vada iniziata in ordine cronologico di produzione dei film. Partendo, come avevamo fatto noi tanti anni fa, da quel Guerre stellari che poi è stato nominato Episodio IV: Una nuova speranza. Seguito dagli episodi V e VI (L'impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi) per poi andare in flashback agli episodi I, II e III, e poi finire con la nuova trilogia. La visione di questo tipo è consigliata perché, in questo modo, non si perdono tutti i colpi di scena della saga, su tutti quello de L'impero colpisce ancora.
Si chiude un'era, e allora andiamo a riassumere l'ordine in cui guardare i film di Star Wars. E che la Forza sia con voi:
- Episodio IV: Una nuova speranza (Guerre stellari) (1977)
- Episodio V: L'impero colpisce ancora (1980)
- Episodio VI: Il ritorno dello Jedi (1983)
- Episodio I: La minaccia fantasma (1999)
- Episodio II: L'attacco dei cloni (2002)
- Episodio III: La vendetta dei Sith (2005)
- Solo: A Star Wars Story (2018)
- Rogue One: A Star Wars Story (2016)
- Episodio VII: Il risveglio della Forza (2015)
- Episodio VIII: Gli ultimi Jedi (2017)
- Episodio IX: L'Ascesa di Skywalker (2019)
Episodio IV: Una nuova speranza (Guerre stellari)(1977)
Episodio IV: Una nuova speranza è, per tutti quelli che lo hanno visto quarant'anni fa o giù di lì, Guerre stellari. È così che arrivò sui nostri schermi Star Wars. In quel lontano 1977 George Lucas puntò tutto su un film in cui credeva molto: ci mise dentro le sue passioni, i film e i fumetti della sua infanzia, Flash Gordon e Metropolis, Robin Hood e Stanlio e Ollio, e ne trasse qualcosa di mai visto prima. In Guerre stellari il giovane Luke Skywalker (Mark Hamill), dello sperduto pianeta Tattoine, entra in contatto con la Resistenza, e diventa l'eroe che la guiderà nella lotta contro l'Impero Galattico, che sta costruendo la sua grande arma di distruzione, la Morte Nera. La principessa Leia Organa (Carrie Fisher) è entrata in possesso del progetto, e ha scoperto il suo punto debole. Ad aiutarli ci saranno Han Solo (Harrison Ford) e il fido Wookie Chewbecca. Ma a campeggiare in tutto il film è l'ombra oscura di Darth Vader (David Prowse), che sfiderà a duello, a colpi di spada laser, l'esperto Jedi Obi Wan Kenobi (Alec Guinness). Realizzato con mezzi relativamente economici, per l'epoca e per i film che sarebbero venuti, Guerre stellari ha cambiato letteralmente il modo di fare cinema e ha dettato una nuova via.
Episodio V: L'impero colpisce ancora (1980)
Visto il successo di Guerre Stellari, la saga non può fermarsi qui. L'impero colpisce ancora, del 1980, è il perfetto seguito del primo film. Per alcuni è un film di passaggio, ma per molti è il più affascinante dell'intera saga, il più oscuro, pessimista e, soprattutto, sorprendente. Luke Skywalker visita il saggio e anziano Yoda, che lo inizia ai segreti dalla Forza. Leia e Han Solo scoprono di amarsi. L'impero colpisce ancora è soprattutto il film della rivelazione su Darth Vader, di Lando Calrissian e delle spettacolari battaglie sul pianeta ghiacciato. Scritto da Leigh Brackett e Lawrence Kasdan e diretto da Irvin Kershner, L'impero colpisce ancora è probabilmente il miglior film della saga di Star Wars.
Episodio VI: Il ritorno dello Jedi (1983)
Il ritorno dello Jedi è il film che, negli anni Ottanta, pensavamo avesse chiuso la saga di Star Wars, che allora sembrava una perfetta trilogia. Il ritorno dello Jedi, del 1983, è diretto da Richard Marquand (ma era stato proposto a David Lynch...) e inizia con una vertiginosa sequenza in cui Luke salva Han Solo e Leia, prigionieri di Jabba The Hutt. Luke, diventato un cavaliere Jedi, sfiderà l'imperatore Palpatine (Ian McDiarmid). Darth Vader, uno dei villain più iconici della storia del cinema, è ancora il grande protagonista, e ancora una volta è sorprendente. Lo scontro finale si svolge nella boscosa Luna di Endor, con sequenze di combattimento spettacolari, come gli inseguimenti con le moto volanti tra gli alberi. È qui che compaiono gli Ewoks, buffi animaletti pelosi (che saranno protagonisti di due spin-off), che danno alla saga un aspetto più fantasy e da favola. E anche in questo senso George Lucas avrebbe dettato la linea a molto del cinema fantasy che sarebbe venuto.
Perché Star Wars è una saga fantasy
Episodio I: La minaccia fantasma (1999)
Vent'anni dopo la trilogia originale di Star Wars, George Lucas decise di rimettere mano alla sua space opera che ormai era già leggenda, e andando così a toccare qualcosa che per i fan era sacro. In Star Wars ep. I - La minaccia fantasma, del 1999, Lucas parte da lontano e immagina l'infanzia di un giovane Skywalker, Anakin (Jake Lloyd), un bel bambino biondo, che avrebbe poi preso una via molto particolare nel corso della sua vita. Durante una sosta a Tattoine, un giovane Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor) e Qui-Gonn Jin (Liam Neeson) sentono che in lui scorre potente la Forza. I due cavalieri Jedi hanno appena salvato la principessa Padmé Amidala (Natalie Portman) dalla Federazione dei Mercanti. Pur ripetendo molti degli schemi di Guerre stellari, il film capostipite della saga, La minaccia fantasma è un film meno intenso. Lucas ha puntato molto sugli effetti speciali e sui personaggi strani, qui tutti generati al computer, invece che con costumi e trucco, e questo ha dato una libertà sfrenata alla sua fantasia. Ma Lucas ha finito per abusarne: Jar Jar Binks, che porta il film nella commedia slapstick, è uno dei personaggi più odiati della serie; non sarebbe più tornato nei film successivi. La sequenza chiave è la gara delle auto a razzo, ispirata chiaramente alla corsa delle bighe di Ben Hur, ed è molto spettacolare. Il cattivo del film, Darth Maul, è piuttosto inquietante, ma non è Darth Vader.
Episodio II: L'attacco dei cloni (2002)
Se l'Episodio I è stato definito troppo infantile e giocoso, l'Episodio II, del 2002, comincia a cambiare tono, in attesa dell'episodio finale della trilogia. Star Wars ep. II - L'attacco dei cloni, di fatto, un film di passaggio. I separatisti stanno per affossare la Repubblica, e il cancelliere Palpatine sta per prendere il comando. Obi-Wan Kenobi e il suo padawan (apprendista Jedi) Anakin, ormai cresciuto (Hayden Christensen), vengono incaricati della protezione della senatrice Padmè Amidala: tra lei e Anakin nasce l'amore. Ma Anakin, tornato su Tattoine in cerca della madre, viene preso dalla rabbia e comincia a conoscere il Lato Oscuro della Forza. L'attacco dei cloni fa ampio sfoggio di computer grafica, ed è debitore di molte altre visioni, forse troppe, dalla scena iniziale tra Blade Runner e Il quinto elemento, alla battaglia nell'arena che riprende Il gladiatore. Non siamo ancora al livello della trilogia originale.
Episodio III: La vendetta dei Sith (2005)
Star Wars ep. III - La vendetta dei Sith, del 2005, è finalmente un film degno della trilogia originale, il migliore della trilogia prequel e uno dei migliori di tutta la saga. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare e, quando i toni diventano più cupi, George Lucas ne trae giovamento. Come ne L'impero colpisce ancora. Padmè Amidala è incinta di due gemelli, figli di Anakin, ma il giovane Jedi è sempre più preso dalla sua ira. Il senatore Palpatine sta per diventare imperatore. Entra in scena il wookie Chewbecca, e si vede anche il Millennium Falcon. La vendetta dei Sith è il film che chiude il cerchio, ricollegandosi all'Episodio IV, al primo Guerre stellari, ed è pieno di azione, violenza, e un senso di fatalità che aleggia per tutta la sua durata. Ogni destino si compie. E inizierà una nuova storia, come tutti sappiamo. La scena finale è girata grazie a delle riprese di un'eruzione dell'Etna, in Sicilia. E al film non manca una grande citazione, quella di Frankenstein.
Solo: A Star Wars Story (2018)
Dopo l'Episodio III, è innegabile, vi verrà voglia di continuare la storia con gli episodi IV, V e VI, anche se, come da consiglio, il avrete visti prima. Ma prima degli accadimenti di Guerre stellari, avvengono due altre storie, due spinoff (o sidequel), che sono stati intitolati Star Wars Stories. Il primo, nella cronologia della storia (ma non in quella della realizzazione) è Solo: A Star Wars Story, del 2018, di Ron Howard, la storia del giovane Han Solo prima che conoscesse Leia e Luke. È un cane sciolto che vuole fare il pilota, e si arruola nell'esercito dell'Impero. La vita militare non è quello che si aspetta, e Han prova a trovare la sua strada al di fuori della legge, in una partita a scacchi tra l'Impero, l'Alba Cremisi, misteriosa organizzazione, e altre fazioni di Pirati. E una donna, Qi'ra (Emilia Clarke).
Le Star Wars Stories vanno a infilarsi in spazi temporali che non sono stati coperti dal racconto e trova backstory che erano state solo accennate. Solo - A Star Wars Story si svolge prima dell'Episodio IV, ma parecchi anni prima. Solo mescola vari generi: film di guerra, western, film di pirati o heist-movie e film di avventura anni Quaranta. Ma non ha una sua personalità e non è abbastanza avvincente. E, soprattutto, non c'è Harrison Ford: Han Solo da giovane è impersonato da Alden Ehrenreich, che ce la mette tutta, ma non ci dà l'idea di essere veramente Han. Successo relativamente al di sotto delle aspettative: le Star Wars Stories al momento si sono fermate.
Solo: A Star Wars Story, le ragioni di un flop commerciale
Rogue One: A Star Wars Story (2016)
Poco prima, invece, nel 2016, era arrivato Rogue One: A Star Wars Story, di Gareth Edwards, ed era stato una gran bella sorpresa: a detta di molti è il miglior film di Star Wars al di fuori della trilogia originale. Rogue One va a posizionarsi appena prima dell'Episodio IV, del mitico Guerre stellari. Siamo al momento della costruzione della Morte Nera: ci sono un ingegnere in crisi d'identità, Galen Erso (Mads Mikkelsen), costretto dall'Impero a proseguire il suo lavoro, una figlia, Jyn Erso (Felicity Jones) per cui vuole una vita migliore, tanto da lasciarla in custodia a un vecchio combattente della Resistenza, Saw Gerrera (Forest Whitaker), a cui invia anche un messaggio su quella fantomatica falla del sistema per cui la Morte Nera ha un punto debole. Jyn ci crede, e prova a impadronirsi dei piani della Morte Nera con un gruppo di ribelli, guidati dal capitano Cassian (Diego Luna). Quasi un war movie, ispirato chiaramente ad Apocalypse Now, Rogue One ha il pregio, seppur per due brevi scene, di riportare in scena il personaggio più iconico della saga, Darth Vader. E poi c'è un droide imperiale riprogrammato, la protagonista è più una Han Solo al femminile che una Leia o una Rey, e con il droide mette in scena i classici siparietti leggeri della Saga. Sono personaggi nuovi, e all'inizio si fatica a entrare in sintonia con loro. Ma si impara ad amarli prestissimo. Se ci fossimo chiesti o meno come quei piani della Morte Nera fossero arrivati a Leia, ora lo sappiamo.
Rogue One: 5 cose che potreste non aver notato sullo spinoff di Star Wars
Episodio VII: Il risveglio della Forza (2015)
Star Wars: Il risveglio della forza, diretto da J.J. Abrams, arriva nel 2015 ed è il primo film dopo che la Disney ha acquistato la Lucasfilm e rilanciato la franchise. Il nuovo episodio non può mettere in scena Darth Vader, e cerca un villain che lo richiami, nel look e nelle aspirazioni. È Kylo Ren, (Adam Driver), una maschera nera con cromature d'acciaio, che indossa per darsi forza, per raggiungere il suo mito, Darth Vader, che teme di non raggiungere mai in quanto a oscurità. È un cattivo con dei dubbi e delle debolezze, una novità della saga. L'altro lato della medaglia è Rey, l'eroe principale, che finalmente è donna, una Luke al femminile (Daisy Ridley). Insieme a lei, contro il Primo Ordine, cioè l'Impero che sta per risorgere, lotteranno Finn (John Boyega), stormtrooper in crisi di coscienza che sceglie di ammutinarsi, e il pilota di X-Wing Poe Dameron (Oscar Isaac), una sorta di nuovo Han Solo, in missione per conto del generale Leia Organa. Sì, nella nuova trilogia ci sono anche lei, Carrie Fisher, e Han, Harrison Ford. Tutto, ne Il risveglio della forza, ricalca il primo, leggendario, Guerre stellari. Ma non si tratta di una copia, né di un plagio. Si tratta di raccontare una storia secondo uno schema tipico e conosciuto, come una ballata o un poema seguono una metrica precisa. Star Wars è un mito, e come tale ha delle regole. I personaggi, il racconto, anche il montaggio seguono schemi ben precisi perché devono essere immediatamente riconoscibili dal pubblico.
Episodio VIII: Gli ultimi Jedi (2017)
Star Wars: Gli ultimi Jedi, del 2017, diretto da Rian Johnson, riprende dove ci aveva lasciati J.J: Abrams. Il Primo Ordine, che poi sarebbe l'Impero, ha preso il potere. E la Resistenza è tornata ad opporsi. A guidarla c'è il Generale Leia, aiutata dai nuovi eroi Finn e Poe Dameron. Rey è andata a cercare Luke Skywalker, l'ultimo Maestro Jedi. Se una cosa è certa, nell'universo di Star Wars, è che non siamo mai contenti. Abbiamo detto che Il risveglio della Forza ricalcava con troppa riverenza il canovaccio di Episodio IV: Una nuova speranza. Star Wars: Gli ultimi Jedi ha provato a rompere gli schemi, a deviare dalla strada principale per andare su sentieri meno battuti. E a molti non è andato bene neanche questo. Ma c'è qualcosa di interessante in questo film. La nuova anima di Star Wars è nel personaggio di Luke: la sua riluttanza, la riottosità, i suoi dubbi lo rendono un Maestro Jedi diverso da Yoda e Obi-Wan Kenobi. Kylo Ren, invece, è un villain con l'ansia da prestazione, un ragazzo interrotto. Se nei vecchi Star Wars, al netto del grande passaggio al Lato Oscuro, buoni e cattivi erano ben distinti, erano il bianco e il nero, qui i contorni sono sfumati. Tutti sono assaliti da dubbi, e attratti gli uni dagli altri, camminano costantemente su un filo che potrebbe farli passare dall'altra parte.
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, perché il film ha reso onore alla saga
Episodio IX: L'Ascesa di Skywalker (2019)
È il film che chiude un'era. Star Wars: L'Ascesa di Skywalker vede il ritorno alla regia di J.J. Abrams, da sempre fan del mondo di Star Wars. Abrams è ora destinato alla Restaurazione, perché l'ottavo episodio di Rian Johnson a tanti è sembrato irrispettoso verso il Mito di Star Wars. L'Ascesa di Skywalker è anche l'ultimo film in cui vedremo Carrie Fisher, nei panni del Generale Leia Organa: la sua parte era prevista nella sceneggiatura originale, ma l'attrice, come sapete, è scomparsa prima delle riprese. Riscritto il copione, Leia è parte integrante, e fondamentale, del film: sono state utilizzate delle scene già girate per Il risveglio della Forza, e non c'è stato alcun bisogno di ricorrere al computer. È il film in cui Rey conosce finalmente qual è il suo passato, e qual è il destino che l'attende. E anche che cosa la lega al suo doppio oscuro, Kylo Ren. L'Ascesa di Skywalker è anche Mark Hamill, cioè Luke Skywalker, e Lando Calrissian (Billy Dee Williams) ai comandi del Millennium Falcon. Nel film in cui la lotta tra la Forza e il suo Lato Oscuro arriva a compimento, in cui tutto deve ritrovare il suo equilibrio in quella galassia lontana lontana, non può mancare il Male, cioè Sheev Palpatine. Che la Forza sia con voi.