Ogni generazione ha i suoi eroi. E anche i suoi supereroi. Non possiamo che iniziare con queste parole il nostro mini speciale che prova a ripercorrere il viaggio che stiamo per ri-intraprendere anche al cinema grazie agli Spider-Mondays. Ovvero, l'iniziativa di Marvel/Sony che riporta per tutta l'estate nelle sale mondiali (compresa l'Italia) le pellicole live action finora dedicate all'Uomo Ragno, uno dei supereroi più amati di sempre e uno dei primi ad approdare sul grande schermo, vivendo sostanzialmente tre vite cinematografiche, una per ogni generazione. L'occasione perfetta per un ripasso prima di proseguire nell'oramai sempre più tentacolare Marvel Cinematic Universe, di cui il personaggio è entrato a tutti gli effetti a far parte. Andiamo quindi a (ri)percorrere per l'occasione la storia dell'Arrampicamuri sul grande schermo, con l'appuntamento al cinema, ogni lunedì d'estate.
Tobey Maguire, lo Spider-Man tutto d'un pezzo
Per molti Tobey Maguire e Sam Raimi sono tutt'ora gli unici e soli ad aver reso giustizia a Peter Parker. L'attore, all'epoca voluto fortemente da Raimi, che riuscì a convincere la produzione inizialmente scettica dopo averlo visto e apprezzato ne Le regole della casa del sidro. Il suo Spidey attraversa l'origin story del fumetto per il personaggio in Spider-Man (1° luglio): la perdita di zio Ben, la vicinanza di zia May, l'essere punto da un ragno radioattivo che lo fa diventare molto meno insicuro e sfigato di quanto sia in realtà. Ancora, l'amore per Mary Jane (Kirsten Dunst) con tanto di bacio iconico appeso a testa in giù nel sequel Spider-Man 2 (che arriva l'8 luglio in sala), replicato addirittura in The O.C.. E non manca il migliore amico (James Franco) che diventa villain. Maguire incarna la bontà d'animo e l'essere votato al sacrificio della segretezza a qualunque costo, anche nell'allontanare la donna che ama o la propria famiglia. Un senso del dovere e dell'onore molto forte, anche nel terzo capitolo in cui il personaggio si divide in due personalità e una di esse diventa un essere extra-corporeo (Spider-Man 3, 15 luglio). Tralasciando gli episodi tv divenuti lungometraggi di fine anni '70, e il progetto di James Cameron, quello della coppia Maguire/Raimi è il primo vero e proprio Spider-Man in carne ed ossa. Ed è altrettanto certo che il secondo capitolo è uno migliori sequel della storia del cinema.
Spider-Mondays: dal 1 luglio tutti i film di Spider-Man tornano al cinema ogni lunedì
Andrew Garfield, l'Uomo Ragno sarcastico
Solo apparentemente looser ma in realtà più sicuro di sè. Questo è il ritratto che Marc Webb e Andrew Garfield scelgono per il proprio "amichevole Spidey di quartiere". Di nuovo un'accoppiata, una strana tradizione per Spider-Man la cinema, quando di solito in questi casi la mano dietro la macchina da presa passa di persona in persona. Questo dona, nonostante tutto, una certa coerenza e coesione alla saga interna e al personaggio, ai suoi alleati e ai suoi villain. Webb sceglie la via della rom-com, mettendo in piedi una danza tra i due protagonisti, che si corteggiano mentre intorno a lui e a loro accadono le "cose da supereroi". Le armi di questo Arrampicamuri oltre alle ragnatele sono il sarcasmo e il cinismo, coi quali si difende dai bulli della propria vita.
Nonostante l'origin story simile a quella precedente, nelle due pellicole a lui dedicate, The Amazing Spider-Man (22 luglio) e The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro (29 luglio) questa volta accanto a lui oltre a zio Ben e zia May, troviamo la sua migliore amica Gwen Stacy (Emma Stone) che poi diverrà qualcosa di più grazie alla loro reciproca attrazione. Un'altra caratteristica, infatti, della filmografia dell'Uomo Ragno è proprio l'aver fatto esplodere quella chimica sullo schermo anche fuori nella realtà. Per vari motivi produttivi, tra cui l'avvento e il successo del Marvel Cinematic Universe, questa seconda saga (nella saga) non ottenne un terzo film a chiudere un'ideale trilogia, ed ebbe un finale decisamente tragico.
Tom Holland, lo Spider-Man adolescente
L'Arrampicamuri più recente è il teen movie per antonomasia. Questa volta Jon Watts e Tom Holland scelgono il romanzo di formazione più puro per raccontare il loro Uomo Ragno, che torna alle origini adolescenziali del personaggio fumettistico, rimanendogli più fedele in termini di ritmo, ironia e goffaggine. Holland, che grazie al proprio passato agonistico di ballerino ha conquistato regista e produttori. A partire da Kevin Feige, che aveva lavorato anche alla prima trilogia, proprio per il suo essere così elastico, Holland si è confermato la scelta vincente per la Generazione Z. Accanto a lui un'altra sua perfetta rappresentante, Zendaya che interpreta MJ, una ragazza intelligente che tratta la vita e lo stesso Peter con sarcasmo e ironia, per poi innamorarsene.
C'è sempre la parola "home" nel titolo perché chiave del personaggio e del suo percorso: Spider-Man: Homecoming (5 agosto) come il ballo scolastico, il prom che caratterizza i licei americani; Spider-Man: Far From Home (12 agosto) per la gita in Europa, altro elemento tipico, raccogliendo l'importante eredità di Iron Man e cercando di capire cosa farne; fino a Spider-Man: No Way Home (19 agosto, ultimo appuntamento con la rassegna degli Spider-Mondays) e il dover tornare a casa persi nel Multiverso. Questa volta nello Spidey di Tom Holland non ci sono zio Ben e la sua morte: al suo posto c'è la figura di mentore di Tony Stark (Robert Downey Jr.). Ma c'è però zia May, anche se molto più giovane per bilanciare l'età anagrafica del protagonista. Ma ad una morte che gli cambierà per sempre la vita si arriverà comunque, riallacciandosi perfettamente ai precedenti Arrampicamuri e chiudendo un cerchio che ora aspetta solo di essere riaperto. Intanto godiamoci nuovamente uno dei cinecomic più amati di sempre nella magia del grande schermo, e combattiamo il caldo afoso con la frescura della sala cinematografica!