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Spider-Man: Un nuovo universo è uno dei film da non perdere al cinema questo Natale 2018, va detto subito e con chiarezza, per evitare che si possa considerare un semplice diversivo in attesa di rivedere l'attuale titolare del ruolo, Tom Holland, tra aprile e luglio nell'ambito del Marvel Cinematic Universe. Il film animato Sony è infatti un modo intelligente, originale e perfettamente sensato per affrontare il personaggio senza intaccare il lavoro svolto in accordo con i Marvel Studios, gettando le basi per riprendere e ampliare il discorso relativo all'eroe creato da Stan Lee e Steve Ditko.
In questa nostra recensione di Spider-Man: Un nuovo universo proveremo a spiegare come e quanto questo scopo sia stato raggiunto, portando su grande schermo quello che possiamo considerare il miglior Spider-Man di sempre (addirittura al livello, se non migliore, del tanto celebrato e amato Spider-Man 2 di Sam Raimi), nonché uno dei migliori adattamenti che un appassionato della Marvel possa desiderare, carico di inventiva, originalità, stile e ironia. Spider-Man: Un nuovo universo è in uscita proprio il giorno di Natale e ci auguriamo che sia tra i protagonisti di queste festività, per dar via libera ad altri progetti simili nell'adattare il mondo dei fumetti per il cinema.
Persi nel RagnoVerso con la trama del film Sony
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Il film animato targato Sony ci porta a Brooklyn per fare la conoscenza di un personaggio noto a chi segue le avventure a fumetti dell'Uomo Ragno, ma che potrà risultate nuovo per chi ne è a digiuno: Miles Morales. È lui il perno attorno al quale ruota la trama di Spider-Man: Un nuovo universo e gli autori sono abili a farci conoscere lui, le sue dinamiche familiari, il rapporto con il padre poliziotto Jefferson e quello con lo zio Aaron, oltre a tratteggiare il contesto in cui si muove prima che accada quel che tutti sappiamo: il celebre morso di ragno radioattivo che gli dona i poteri, immancabile in ogni Origin Story del personaggio che si rispetti. Ma Spider-Man: Un nuovo universo non ci racconta di un solo e unico Spider-Man e da qui in avanti le cose si fanno più complicate perché il villain della situazione, quel Kingpin già incontrato nella Daredevil di Netflix, crea delle fratture nel continuum spazio-temporale, facendo sì che altre versioni dell'eroe del titolo, provenienti da altri universi, coesistano nella medesima realtà. Insomma, signore e signori, benvenuti nel Ragno-verso!
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Un character design ispiratissimo per i personaggi dello Spider-Man animato
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"Chiunque può essere Spider-Man" ci dice il film scritto da Phil Lord e Chris Miller (per capirci il duo dietro The Lego Movie) e in effetti così sembrerebbe a giudicare da quanto diversi siano i personaggi di Spider-Man: un nuovo universo che incontriamo nel corso del film: abbiamo già citato Miles Morales, il celebre Spider-Man di colore ispirato dalle gesta dell'eroe autentico che è il titolare della realtà in cui ci troviamo, quello classico che abbiamo imparato a conoscere al cinema dal 2002 in poi, ma li affianca anche una sua versione disillusa e sciatta proveniente dal futuro che farà da mentore al ragazzo. C'è poi la Spider-Gwen di Gwen Stacy, oltre al nostro preferito Spider-Man Noir, la versione anime con robot al seguito e il surreale Peter Porker, alias Spider-Ham.
Per ognuna di queste versioni dell'eroe ci viene proposta una rapida panoramica delle sue origini e della sua storia, oltre a essere identificate da uno stile grafico unico, particolare e riuscito. Così come è indovinato il character design del nemico contro cui dovranno lottare, un Kingpin mai così imponente e minaccioso su schermo.
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Uno stile visivo ricercato, ma fruibile
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Se tutta questa varietà funziona è perché l'impostazione visiva utilizzata per Spider-Man: Un nuovo universo è in grado di integrare al suo interno tratti diversi senza che appaiano fuori luogo: ispirato, originale, creativo e zeppo di idee e trovate, il film è gioia per gli occhi, con la sua animazione ricercata e unica, ma assolutamente fruibile. Pur spingendo molto sul pedale dell'estremismo visivo, i tre registi Robert Persichetti Jr., Peter Ramsey e Rodney Rothman lavorano con intelligenza e lo spettatore sempre in mente, così pur costruendo un film che è a tratti un vero e proprio fumetto animato, con tanto di scansione in vignette e onomatopee, fanno in modo che questa complessa infrastruttura visiva sfumi pian piano in qualcosa di più lineare e accessibile per il grande pubblico. Così, in parallelo, mentre la storia di complica, l'animazione si rende più semplice per prendere per mano lo spettatore e guidarlo tra i diversi piani del RagnoVerso.
Il risultato è un film che sorprende e intrattiene, con ritmo, ironia e anche quel pizzico di epica che in un cinecomic non deve mancare, regalandoci il miglior Spider-Man di sempre, emozione (anche per il doveroso saluto al papà Stan Lee) e un nuovo filone cinematografico capace di adattare le storie a fumetti in modo creativo, ma più fedele all'originale cartaceo.
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Movieplayer.it
4.5/5