Skeleton Crew, i migliori omaggi e riferimenti nell'episodio 5

Scopriamo tutti gli easter egg nel quinto episodio della nuova serie di Star Wars in streaming su Disney+.

Il poster di Skeleton Crew

Skeleton Crew prosegue a gonfie vele: la nuova serie TV di Star Wars su Disney+ sembra stia mettendo d'accordo tutti e si incontrano anche pochissime critiche online - dove i detrattori si fanno più combattivi - all'operato di Jon Watts e Christopher Ford, praticamente inattaccabile sul fronte della messinscena. Dopo averci portato su At Achran, uno dei segretissimi gioielli della Vecchia Repubblica, lo strampalato equipaggio composto da bambini, "Jedi" e droidi matti devia verso un nuovo pianeta per un episodio pieno di omaggi e riferimenti che andiamo subito a spiegarvi...

Il capitano Tak Rennod

Onyx Cinder
Ora sappiamo che l'astronave si chiama ufficialmente Onyx Cinder

I protagonisti riescono a estorcere nuove informazioni a SM-33, tra cui il nome dell'ex capitano dell'astronave su cui sono a bordo: Tak Rennod. Un nome che sconvolge Jod Na Nawood, poiché si tratterebbe di un pirata spaziale cattivissimo e famosissimo. Questo significa che l'astronave è la famigerata Onyx Cinder: è la prima volta che sentiamo questo nome in TV anche se, bene o male, si conosceva già grazie al merchandising, per esempio il set di costruzioni LEGO messo in commercio contestualmente all'inizio della serie. Il nome Rennod è poi un omaggio squisito: al contrario si legge Donner, come Richard Donner... regista e produttore di una caterva di film iconici tra cui, guarda caso, I Goonies cui Skeleton Crew si ispira tantissimo.

Il Clan Bancario

Giunti a Lanupa - un pianeta conosciuto con molti nomi tra cui Battleworld, forse un omaggio a un incrocio del Multiverso Marvel apparso nelle storie che ispireranno il futuro film Avengers: Secret Wars - i nostri vengono a sapere che il lussuoso resort per adulti ospita attualmente il Clan Bancario. Quest'ultimo sosteneva apertamente i Separatisti durante le Guerre dei Cloni (la trilogia prequel, quindi) e ora sappiamo che è rimasto in attività anche dopo la caduta dell'Impero. In un'inquadratura delle terme possiamo intravedere una specie aliena chiamata Muun: il Clan Bancario è infatti composto soprattutto da Muun e uno dei più famosi, nel canone Legends di Star Wars, si chiamava Hego Damask. In realtà, Hego Damask era nientepopodimeno che Darth Plagueis, il Maestro Sith del cancelliere Palpatine, che abbiamo intravisto in una breve ma sconvolgente scena di The Acolyte.

I molti nomi di Jod

Dash Rendar
Dash Rendar è un personaggio del canone Legends

Nel corso dell'episodio 5 scopriamo due nuovi pseudonimi di Jod Na Nawood, che alcuni conoscono come Jodwick Zank e Dash Zentin. Quest'ultimo è probabilmente un riferimento a Dash Rendar, un contrabbandiere comparso per la prima volta in un romanzo (Legends) del 1996 firmato da Steve Perry e intitolato L'ombra dell'Impero. In seguito, il personaggio è stato introdotto nel nuovo canone - anche se solo menzionato - in un albo del 2018, Solo: A Star Wars Story: Tales from Vandor, scritto da Jason Fry. Di conseguenza, l'alias di Jod potrebbe essere un divertente omaggio oppure potrebbe lasciar intendere che il "Jedi" interpretato da Jude Law potrebbe aver conosciuto o sentito parlare di Dash Rendar.

Il contrassegno dei Nihil?

Marchio
Il marchio di Tak Rennod ricorda quello dei Nihil nell'Alta Repubblica

Il marchio di Rennod somiglia sospettosamente al contrassegno dei predoni Nihil, una vera e propria piaga galattica contro cui hanno combattuto i Jedi dell'Alta Repubblica. Il contrassegno ricorda infatti un intreccio di fulmini, e l'intera gerarchia Nihil era ispirata a tempeste, bufere e così via. Guidati dal misterioso Marchion Ro, i Nihil hanno messo in ginocchio la galassia e l'Ordine dei Jedi molti secoli prima di Skeleton Crew. È probabile che sia solo un richiamo visivo alla mitologia di Star Wars, oppure i pirati più feroci come Tak Rennod potrebbero essere i discendenti dei Nihil: le storie dell'Alta Repubblica, a romanzi e a fumetti, sono ancora in corso.

L'Hutt nelle terme

Hutt
Uno dei gemelli Hutt cugino di Jabba

A un certo punto dell'episodio 5 vediamo per qualche secondo un Hutt impegnato a fare uno... spuntino, per così dire, mentre si fa un bel bagno di fango. No, ovviamente questo Hutt non è Jabba, che è morto sulle dune di Tatooine ne Il ritorno dello Jedi, ma uno dei suoi tanti cugini e, in particolare, uno dei due gemelli che hanno dato filo da torcere a Boba Fett nella miniserie televisiva The Book of Boba Fett, arrivando ad assoldare il mercenario Black Krrsantan per farlo fuori. Lo si riconosce dal tatuaggio sul mento.

La lingua antica

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ur-Kittât, l'antica lingua Sith

Alla ricerca dell'ingresso al tesoro di Rennod, Jod e gli altri si imbattono in un'iscrizione in ur-Kittât, una lingua antichissima tramandata soprattutto dai Sith. L'abbiamo già vista in numerose produzioni televisive e cinematografiche di Star Wars, per esempio sulle mura del tempio di Malachor in Star Wars Rebels, nella tomba di Darth Bane in The Clone Wars, sul pugnale di Ochi ne L'ascesa di Skywalker e così via. Di recente, l'abbiamo vista anche su Peridea nella serie TV Ahsoka. Se esista un collegamento specifico tra Lanupa e il lato oscuro è tutto da vedere.

L'alieno lovecraftiano

Chtulhu
Il Cthallop ispirato a Cthulhu

Il gigantesco alieno che Fern e Wim incontrano nei sotterranei di Lanupa appartiene a una specie chiamata Cthallop che, naturalmente, è un omaggio a Cthulhu, l'entità cosmica inventata dal famosissimo scrittore H. P. Lovecraft: l'alieno ne ricorda anche le fattezze, essendo simile a una specie di piovra umanoide gigante.

I trabocchetti

Il finale dell'episodio 5 di Skeleton Crew ricorda decisamente l'avventura dei Goonies nei sotterranei di Astoria: Jod e i ragazzi devono affrontare i vari tracob... cioè, trabocchetti di Rennod con i pirati di Brutus alle calcagna che fanno molto Banda Fratelli. In realtà, le trappole rimandano anche a Indiana Jones e l'ultima crociata, in particolare a quelle nel santuario del Santo Graal. La trappola della vasca piena di acido, nella fattispecie, sembra ispirarsi tantissimo al "salto della fede", con tanto di enigma da risolvere con la logica e un pizzico di astuzia.

La spada laser

Non sappiamo a chi sia appartenuta la spada laser d'argento e d'oro nel tesoro del capitano Rennod... ma sappiamo dove poterla acquistare: nel parco giochi californianao Galaxy's Edge della Disney. Il modello si chiama infatti Protection & Defense, un'impugnatura risalente al passato più remoto dell'Ordine dei Jedi.