Tra euforia e timore. Tra grande entusiasmo e profonda paura. È questa la vera Terra di Mezzo che abitiamo da mesi. È questo il limbo in cui siamo immersi ogni volta che pensiamo all'imminente serie tv dedicata a Il Signore degli Anelli. Un mito letterario e cinematografico considerato sacro come l'Unico Anello. E come tutte le cose sacre, forse, sarebbe meglio lasciarlo lì dov'è: intoccabile protetto dal suo stesso mito. Oppure no. Perché dalle parti di Arda ogni perplessità è stata spezzata come fosse un oscuro incantesimo da quando un signore di nome Peter Jackson ha messo in scena alla perfezione tre romanzi considerati non filmabili per oltre mezzo secolo. E allora ecco che l'opera omnia del professor Tolkien è stata sdoganata agli occhi del grande pubblico. Come un fiume in piena liberato dagli Ent a Isengard, Il Signore degli Anelli è diventato parte della cultura popolare, valicando gli argini dell'elite culturale e accademica. E quando un testo diventa pop, è molto probabile che la serialità televisiva sia sul suo cammino. Così, dopo aver vinto un triello contro Netflix e HBO, Amazon Prime Video ha messo in cantiere lo show più ambizioso, folle e atteso dei prossimi anni.
Una serie su Il Signore degli Anelli che non racconterà la stessa storia de Il Signore degli Anelli, ma si soffermerà sulla vasta mitologia dell'universo narrativo ideato da Tolkien nel corso della sua sconfinata produzione letteraria. Oggi ci è venuta voglia di metterci in cammino tra le terre di Harad e di Khand in fedele compagnia delle preziose informazioni in nostro possesso. Una missione titanica come quella di un piccolo hobbit che deve bruciare un anello tra le fiamme del Monte Fato. Ecco tutto quello che sappiamo sulla serie tv de Il Signore degli Anelli.
1. Produzione
Frodo e Compagnia ce lo hanno insegnato sin troppo bene. Ogni impresa richiede un sacrificio. In questo caso non parliamo di fardelli da portarsi nel cuore ma di milioni e milioni di dollari investiti per immergerci ancora una volta nella meravigliosa Terra di Mezzo. Un'ambizione spropositata, che rende Il Signore degli Anelli la serie tv più costosa di sempre. Basti pensare che soltanto l'acquisizione dei diritti è costata ad Amazon ben 250 milioni di dollari. Questa la cifra costata al colosso di Jeff Bezos per convincere la New Line Cinema (divisione Warner che detiene i diritti cinematografici), la casa editrice Harper Collins e ovviamente gli onnipresenti eredi del professor Tolkien. Considerando che Amazon ha intenzione di mettere in cantiere almeno 5 stagioni ed eventuali spin-off, il budget potrebbe lievitare sino a 1 miliardo di dollari. Una cifra esorbitante, che forse comprerebbe tutti gli anelli, il Mithril e l'erba pipa presenti sulla faccia della Terra di Mezzo.
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2. Lavorazione
La domanda è una e una soltanto: quando vedremo finalmente la prima stagione della serie? La risposta è semplice quanto lapidaria: non possiamo ancora saperlo. Questo perché la pandemia ha ovviamente messo il bastone delle ruote anche a Il Signore degli Anelli. Le riprese dello show, infatti, sono state interrotte lo scorso marzo per poi riprendere soltanto a settembre. Sei mesi di ritardo che probabilmente faranno slittare l'uscita della serie ai primi mesi del 2022. Volendo essere ottimisti. Questo perché va considerato anche l'ingente lavoro di post-produzione che ogni grande narrazione fantasy richiede per essere messa in scena. Per adesso non sappiamo da quanti episodi sarà composta la prima stagione, ma se inizialmente circolavano voci che suggerivano oltre venti per la prima annata, negli ultimi mesi varie fonti ipotizzano che possano essere otto. Al momento è stata già confermata la produzione della seconda stagione, attualmente in fase di scrittura.
3. Location
È da almeno vent'anni che ogni vero fan de Il Signore degli Anelli ha un sogno: andare almeno una volta nella vita in Nuova Zelanda per innamorarsi di una terra ancora incontaminata e respirare a pieni polmoni l'aria pulita della Contea. Insomma: non esiste Terra di Mezzo senza Nuova Zelanda. Un connubio fortemente voluto da Peter Jackson che ha ricreato nella sua terra natia un immaginario credibile, come se l'epopea di Aragorn, Frodo, Sam e Gandalf fosse parte di un vissuto storico davvero accaduto. Amazon ha tenuto conto di questo legame ormai inscindibile e ha saggiamente deciso di ambientare la serie in Nuova Zelanda, nonostante inizialmente la Scozia fosse la nazione prescelta per ospitare la serie. Una scelta che ci rassicura sotto tanti punti di vista. In questo modo non solo ci sarà una coerenza paesaggistica capace di ricreare alla perfezione le stesse atmosfere apprezzate nella trilogia di Jackson, ma anche tutte le preziose maestranze del luogo torneranno a impreziosire l'immaginario tolkieniano con il loro sapiente mestiere. Fabbri, orafi, armaioli, costumisti e truccatori: tutta gente del posto che potrà tornare a lavorare su qualcosa che conosce molto bene.
4. Trama
Ogni buon fantasy parte sempre da un saldo punto di partenza: una mappa del suo vasto mondo. Un saggio insegnamento di Tolkien che Amazon ha preso alla lettera, visto che le prime, preziose informazioni sulla trama sono arrivate assieme alla pubblicazione della mappa della Terra di Mezzo che vedremo nella serie. Una Terra di Mezzo molto diversa da quella che abbiamo visto al cinema con le trilogie de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Le avventure di Frodo e Bilbo, infatti, erano ambientate durante la Terza Era del mondo di Arda, mentre la serie tv sarà ambientata durante la Seconda Era, ovvero migliaia di anni prima delle avventure de La Compagnia dell'Anello. Una serie di post sull'account Twitter dello show ci ha fornito un indizio fondamentale sulla trama. I tweet citavano i singoli versi della celebre poesia dell'anello, il che significa che molto probabilmente la serie sarà ambientata attorno all'anno 1500 della Seconda Era, quando l'elfo Celembrimbor forgiò gli anelli dopo essere stato raggirato da Sauron. La presenza del personaggio, apparso anche nei videogiochi L'ombra di Mordor e L'ombra della guerra, e l'assenza della fortezza di Barad-dûr nelle terre di Mordor ci confermano che la serie potrebbe raccontare l'ascesa al potere dell'Oscuro Signore, in concomitanza con la forgiatura dei vari anelli. Il che significherebbe avere una panoramica larghissima su tutto il popolo della Terra di Mezzo, scomodando anche elfi, nani e umani.
E a proposito di umani, la mappa ci conferma che la storia sarà ambientata prima della fondazione dei regni di Rohan e Gondor, perché spicca la presenza dell'isola di Numenor. Altro indizio intrigante, perché significa che molto probabilmente seguiremo i destino di Elendil e di suo figlio Isildur, due personaggi fondamentali della Seconda Era, apparsi nel mitico prologo de La Compagnia dell'Anello. Insomma, è chiaro che la serie tv su Il Signore degli Anelli si tufferà nell'enorme e stratificata mitologia del mondo di Tolkien, avendo la libertà di esplorare anche eventi presenti del Silmarillon e nei Racconti Incompiuti. Noi siamo già pronti a scavare come instancabili nani nelle profondità della Terra di Mezzo.
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5. Cast artistico
Spezziamo subito qualche cuore svuotandolo di ogni illusione: Peter Jackson non è assolutamente coinvolto nel progetto e nonostante qualche voce confermasse la sua presenza, il giovane Aragorn non apparirà nella serie. Questo perché il personaggio è nato e vissuto nel corso della Terza Era. Stesso discorso per Gandalf. Purtroppo non basterà la grande voglia di Sir Ian McKellen, che si è detto disponibile a tornare nello show: anche lo stregone grigio è cronologicamente incompatibile con la narrazione. Sempre che qualche colpo di scena non ci sorprenda attraverso salti temporali nel futuro, certo. Cosa che però ci sembra alquanto improbabile. Però un gradito ritorno di un personaggio a noi noto ci sarà, perché Galdadriel tornerà sul piccolo schermo. Essendo una versione molto più giovane del personaggio, il volto non sarà quello di Cate Blanchett ma di Morfydd Clark, una delle poche attrici di cui è stato rivelato il ruolo.
Il foltissimo cast per ora non contiene nomi di spicco, ma segnaliamo altre due facce familiari, visto che vedremo Joseph Mowle e Robert Armayo, rispettivamente Benjamin Stark e il giovane Ned Star visti in Game of Thrones. J.D. Payne e Patrick McKay hanno l'onere e l'onore di lavorare come showrunner e produttori esecutivi, affiancati dalla consulenza dello sceneggiatore Bryan Cogman, proveniente da Il Trono di Spade. Alla regia dei primi due episodi della serie ci sarà Juan Antonio Bayona, regista di The Orphanage, The Impossibile e di Jurassic World: il regno distrutto. Tutta gente nelle quali riversiamo le nostre speranze. Perché non vediamo l'ora di gridare "mellon" e di varcare di nuovo la soglia della Terra di mezzo.