Oltre ad aver rivitalizzato il genere horror, Scream ha anche lanciato una schiera di attori giovani e agguerriti. A parte la già famosa (e subito spacciata) Drew Barrymore, di sicuro il volto che rimane più impresso è quello di Neve Campbell, alias Sidney Prescott, giovane e traumatizzata studentessa orfana di madre, uccisa un anno prima, forse, dallo stesso assassino.
Neve Campbell è nata a Guelph, Ontario, in Canada, nel 1973. Ha cominciato prestissimo a calcare le scene, prima come ballerina, nella scuola del balletto nazionale canadese, poi come attrice teatrale (il suo debutto sulle scene risale a quando aveva quindici anni, ne Il Fantasma dell'Opera).
Nel 1990 si trasferisce a Los Angeles e lì raggiunge il successo con la serie televisiva Party of five (in Italia, Cinque in famiglia). Il pubblico cinematografico, invece, impara a conoscerla solo nel 1996, quando ottiene una parte in un film di successo, The Craft (in Italia Giovani streghe). Sebbene il suo sia un ruolo di secondo piano, l' interpretazione di Neve viene notata.
Pochi mesi dopo, è finalmente la volta di Scream, il successo dell'anno, che la lancia nell'olimpo delle giovani star. E' apparsa inoltre, negli ultimi anni, in Sex Crimes - giochi pericolosi, Studio 54 e, ovviamente, negli altri due capitoli della trilogia di Scream, Scream 2 e Scream 3.
Il suo è un personaggio piuttosto interessante e anche atipico nel panorama horror. Come quasi sempre nei film di Craven, il ruolo chiave è affidato a una donna. La povera Sidney è costretta ad attraversare un vero e proprio calvario nel corso del primo film, calvario che prosegue nei capitoli successivi e contribuisce alla sua evoluzione, da brava ragazzina timida e terrorizzata dai rapporti interpersonali (e soprattutto dal sesso) a donna adulta e determinata.
Non si tratta della solita vittima sacrificale che siamo abituati a vedere negli slasher (la famosa tettona che sale le scale invece di infilare la porta e scappare e che oltretutto non sa neanche recitare). A questo proposito, il personaggio di Laurie Strodie in Halloween - La notte delle streghe è speculare a quello di Sidney Precott. Laurie è passiva, pura e inconsapevole. Le sue amiche vengono massacrate e lei, bruttina e ovviamente vergine, viene a capo della situazione preservando la sua purezza e restando, in fondo, una bambina innocente.
Sidney perde la sua innocenza nel corso del film, e si serve della maturità e del cinismo acquisiti per sconfiggere il suo incubo.
Un modo molto interessante, da parte di Craven, per ribaltare la situazione dei personaggi femminili nel cinema dell'orrore, destinati solitamente ad essere corpi da squartare o belle da salvare.
Altro personaggio fondamentale per il primo film e per tutta la trilogia è Gale Weathers, la giornalista spietata e arrivista , interpretata da Courtney Cox. Anche la Cox è un' attrice che proviene dal piccolo schermo. Nasce nel 1964, in Alabama e, subito dopo il liceo, si trasferisce a New York dove lavora come modella e attrice pubblicitaria. Il pubblico si accorge di lei per la sua breve apparizione nel film di Brian De Palma Dancing in the dark (è la fan di Bruce Springsteen che durante un suo concerto sale sul palco a ballare). Questo piccolo ruolo le apre le porte di varie serie televisive: Misfits of Science, Casa Keaton e, soprattutto, Friends, con cui raggiunge la fama a livello mondiale.
Anche Gale è un'interessante figura femminile, che si evolve nel corso della trilogia, per acquistare spessore mano mano che le vicende diventano più complicate.
Il suo cinismo e la sua insensibilità, oltre al fatto di essere l'autrice del libro (e poi del film, nel secondo capitolo) che renderanno Sidney e gli omicidi di Woodsboro tristemente famosi, la rendono la principale rivale di Sidney, ma anche l' unica persona al mondo in grado di capirla, e di salvarla.
Gale, all'inizio del film è dipinta come una donna arida, senza sentimenti, fredda, dedita esclusivamente al suo lavoro e al desiderio di fare uno scoop giornalistico senza precedenti, sulla pelle di Sidney e delle vittime del killer. Il fatto che difenda un uomo innocente (Cotton Weary, accusato ingiustamente dell' omicidio della madre di Sidney) non è affatto fonte di riscatto per lei, dato che il suo unico interesse sono gli indici d'ascolto del suo programma televisivo.
Il suo personaggio ha comunque dei lati ambivalenti, sia nel suo rapporto con Sidney che con il mezzo d'informazione che rappresenta. E i dubbi sulla sua personalità saranno fugati completamente nel secondo e nel terzo capitolo.