Scissione ha rielaborato le teorie sulle difese dell'Io in un modo mai visto prima

Dan Erickson rileggere gli scritti sulla scissione dell'Io in senso televisivo e mette in scena una terapia psicanalitica in piena regola, straordinariamente azzeccata pur con i suoi capovolgimenti e colpi di scena.

Poster di Scissione.

Scissione nasce, come è ovvio che sia, se ci pensate, all'interno di un ufficio, ovvero quando Dan Erickson faceva la classica vita impiegatizia da timbro del cartellino la mattina e 8 ore fisse al giorno. Per lo sceneggiatore statunitense un momento talmente frustrante da cominciare a fantasticare di poter saltare la giornate dissociandole dal resto della sua vita. Un meccanismo di difesa in piena regola che in psicologia prende il nome, appunto, di scissione.

Scissione 03
Una scena di Scissione.

Ovviamente Erickson non è riuscito a farlo, ma in compenso ci ha scritto una sceneggiatura per un episodio pilota che nel 2016 apparve addirittura nel sondaggio annuale di Blood List come uno dei migliori script di genere mai prodotti. Quasi contemporaneamente le pagine sono arrivate sulle scrivanie di un altro ufficio (ah ah), quello della Red Hour Production di Ben Stiller. Il resto è Storia, come si suol dire.

In un certo senso, quindi, possiamo dire che Scissione racconta una vicenda basata sul meccanismo di difesa freudiano da cui prende il nome, anche se poi in realtà è espressione di un altro, quello della proiezione. Ma questo ci interessa poco. La cosa più sorprendente è invece che l'intera serie può essere riletta come una terapia psicanalitica del suo autore, che parte dagli scritti da Sigmund in persona fino ad arrivare a quelli di Melania Klein.

La scissione dell'Io in Freud e Klein

Scissione Adam Scott Britt Lower Scena Seconda Stagione Serie Tv Apple Tv Plus
Adam Scott e Britt Lower in Scissione.

All'inizio del suo lavoro, Freud usava il termine "spaltung" (scissione) per designare i processi di separazione nel funzionamento psichico conseguenti ad un conflitto abbastanza profondo da poterli causare. In altre parole, un trauma. Molto presto questo meccanismo si legò ad una dissociazione della coscienza per scopi protettivi. Una parte dell'Io si "ammala di melanconia" e trova nella scissione un meccanismo adatto alla sopravvivenza. In questa accezione la scissione diviene "una lacerazione dell'Io che non si cicatrizza e si approfondisce col tempo", dato che "le reazioni antitetiche al conflitto permangono entrambe come nucleo della scissione dell'Io".

Anni dopo Freud torna sul concetto rendendolo metapsicologico e introducendo gli aspetti economico e dinamico (i due punti cardine nella sua teoria del funzionamento della mente umana), arrivando a sottolineare come esistano due campi diversi nella vita psichica: l'Io (parte conscia) e l'Es (dove risiede tutto ciò che è rimosso). Date le premesse egli eleva la scissione a processo ubiquitario, che avviene inconsciamente come meccanismo di difesa, ma è anche fondamentale nella differenziazione delle istanze mentali. Ad esempio forma il Super Io sotto la pressione del principio di realtà.

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Interni all'esterno.

Melania Klein parte da questa visione e parla di scissione dell'Io individuandola come meccanismo psichico fisiologico fondamentale (insieme di altri come idealizzazione, diniego e proiezione) per avviare i processi integrativi dell'Io precoce e quindi per il contenimento dell'angoscia primaria e che mira a separare l'odio dall'amore (oggetto cattivo e oggetto buono). Spingendosi oltre, la psicanalista trova in essa una via terapeutica, affermando che "a seguito delle interpretazioni dei motivi specifici di una scissione si producono progressi nella sintesi e nell'integrazione". Rimane comunque il fatto che un'azione massiccia della scissione può comportare una separazione definitiva, complicando il rapporto tra le parti tale da poter portare anche al sovvertimento di oggetto idealizzato ed oggetto persecutorio.

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La versione di Dan Erickson

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Adam Scott nel ruolo migliore della carriera.

La prima stagione di Scissione gioca con l'idea di poter realizzare volontariamente un meccanismo di difesa in modo da poter tollerare un trauma. Nella serie ci si può procurare una scissione dell'Io tramite chirurgia, non per noia lavorativa, ma per qualcos'altro, separando così la parte melanconica nella vita privata e la parte sana nelle 8 ore in ufficio. Un ribaltamento del concetto freudiano, che vede la parte patologica come celata nel rimosso e non la parte sana come nella serie Apple. Gli interni sono la versione migliore degli esterni.

Fatto sta che gli uffici della Lumon diventano un Es composito, fatto di piani, corridoi e figure regolative (i vari responsabili, da Harmony Corbel al signor Milchick) dei moti dinamici che viaggiano divisi tra principio di realtà e piacere. Un grande palazzo del controllo mentale, che cerca di tenere a bada un Io che invece è desideroso di esprimersi. La seconda stagione parte da questo concetto e, seguendo l'idea kleniana, ma rispettando il ribaltamento operato dal principio, approfondisce il motivo della dissociazione, cercando nello svisceramento della natura dell'Io rimosso (cioè il compito lavorativo importantissimo che il team di interni deve portare assolutamente a termine) la strada per la ricongiunzione tra le due parti. Straordinariamente azzeccato in senso psicanalitico come la chiave per la cura sia nell'Es.

Scissione trasforma giustamente questa via terapeutica in un senso televisivo e, oltre alla sfumatura con la metafora corporativa / religiosa, crea una vera e propria missione di salvataggio per ritrovare l'amore perduto. In questo modo è possibile sanare il trauma alla base della frammentazione e così avviare la Ricongiunzione. Il problema che pone però Erickson è che la relazione con l'esterno può nel frattempo compromettersi, portando ad una diffidenza ed una contrapposizione totale. Il tanto temuto sovvertimento degli oggetti idealizzati e persecutori. Come un uomo scisso tra due donne.