SpongeBob SquarePants è uno di quei personaggi animati, irriverenti e fastidiosi, che riesce ad intrattenere da anni tanto gli spettatori adulti e smaliziati quanto quelli più giovani ed elementari. Prova a farlo anche con l'ultimo suo appuntamento, questa volta il primo di una serie di film spin-off che potrebbe dare nuova vita e linfa al franchise e in cui mescola i personaggi storici dell'universo narrativo ma in CGI ad attori in carne ed ossa in live action. Il titolo? Saving Bikini Bottom (in originale Saving Bikini Bottom: The Sandy Cheeks Movie). Fun fact prima di iniziare la nostra recensione: il film di Liza Johnson è stato leakato interamente su X per poi venire successivamente eliminato, ed essere ora in streaming e Top 10 su Netflix.
In viaggio verso... Bikini Bottom
Il punto di vista della pellicola non è quello di SpongeBob bensì di Sandy Cheeks, la scoiattolina mandata nell'oceano in missione di osservazione dal lontano Texas, che un po' le manca anche se inizia a sentirsi a casa in fondo al mar. Proprio uno dei Paesi più rappresentativi del Sud degli Stati Uniti viene a prendersi Bikini Bottom, ovvero il luogo dove vivono la spugna birichina e i suoi amici: perché spazzarla via? In quello che sembra l'incipit di Alla ricerca di Nemo, SpongeBob e Sandy devono rimboccarsi le zampe e incamminarsi per un lungo viaggio e riportare a casa gli abitanti della cittadina sott'acqua. Lungo la strada - nel solito e proverbiale viaggio metaforico e letterale che diventa romanzo di formazione e soprattutto di presa di consapevolezza di sé - il dinamico duo incontrerà ostacoli ma anche alleati, come la famiglia di Sandy, che proviene dal circo ed è composta da membri piuttosto bizzarri.
Nessun posto è come casa... se è Bikini Bottom
Il tema principale del film è il concetto di casa, se è quella d'origine dove siamo nati oppure quella dove siamo cresciuti o dove abbiamo stabilito la nostra vita da adulti. Una tematica più matura che colpisce soprattutto il personaggio principale del film - Sandy Cheeks, come da titolo originale, mentre Mr. Squarepants è solamente una spalla comica. La scoiattola è costantemente combattuta, dovendo imparare a trovare un equilibrio tra le proprie due anime. Parallelamente la parte live action della storia raccontata in cui si ritroveranno i nostri eroi una volta giunti a destinazione, è invece affine al tema della clonazione e dell'intelligenza artificiale, molto vicina ai giorni nostri e che strizza l'occhio ad un altro franchise animalista, quello di Jurassic World.
Se lì erano i dinosauri a rappresentare la propria unicità ed ex-estinzione, qui ci troviamo di fronte alle bellezze del mondo marino, alla caducità della loro vita che la villain di turno (una Wanda Sykes estremamente sopra le righe) non riesce ad accettare e al valore della produzione in serie messo a confronto con l'imperfezione del pezzo unico esistente in natura: l'industrializzazione contro l'artigianato. L'intrattenimento dei più piccoli contro qualcosa che rappresenta un franchise di marketing (pensiamo ai peluche e giocattoli esistenti) oltre lo schermo come SpongeBob SquarePants. La mano dell'uomo all'interno della barriera corallina: non è la tematica ecologica di Nemo, ma vi si affianca perfettamente.
SpongeBob - Amici in fuga, recensione: avventure e amicizie subacquee su Netflix
Un'animazione coinvolgente per un film... misto
Saving Bikini Bottom è scritto da Tom Stern e Kaz, storico sceneggiatore e disegnatore di storyboard di SpongeBob. Gli autori hanno scelto di riportare il mondo animato nel live action con un lungometraggio in tecnica mista, come già fatto dieci anni fa in SpongeBob - Fuori dall'acqua. Pensata dal CEO di Nickelodeon (il network dove va in onda la serie animata) Brian Robbins come inizio di una trilogia e animata dalla Pipeline Studios a Ontario (Canada), la pellicola mescola bene elementi in CGI e in carne ed ossa, con un'interazione convincente tra interpreti e disegni, nonostante sia tutto fortemente e volutamente sopra le righe (per alcuni spettatori potrebbe essere troppo). Imperdibile per i fan della saga, dimenticabile per un pubblico più distratto.
Conclusioni
Saving Bikini Bottom è un film che riesce ad unire in modo semplice ma efficace sia le due anime tecniche – animazione in computer grafica e attori in carne ed ossa – che le due anime della protagonista Sandy Cheeks - texana e sottomarina. SpongeBob SquarePants la accompagnerà in un viaggio dalla Barriera Corallina al Texas per ritrovare la loro casa e la loro identità. Sulle ali del nonsense!
Perché ci piace
- La commistione tra animazione e live action.
- Il punto di vista e il tema di Sandy Cheeks.
Cosa non va
- È tutto talmente surreale che potrebbe risultare ridicolo.
- Wanda Sykes e gli altri “villain” sono macchiettistici.