Oltre il grande cast, oltre il successo, oltre le (tante) nomination ai David di Donatello. Saturno contro è, tutt'ora, il film che più riassume la poetica e lo sguardo di Ferzan Ozpetek. L'amore per i suoi interpreti, Roma che fa da sfondo, e ancora la musica, le cene, le terrazze. La passione e il dolore, la narrazione umana oltre le classi sociali - "non volevo fare un film sociale", rivelò il regista, quando gli chiesero lo scostamento tra la precarietà di Cuore sacro alla borghesia di Saturno contro -, delineando una storia, scritta insieme al fedele Gianni Romoli, di amicizia, di perdita, di dolore. Ma in qualche modo, anche di consapevolezza e di rinascita (rimarcati dai colori caldi di Gian Filippo Corticelli alla fotografia).
Una rinascita che passa attraverso il dramma, portando però "il gruppo di famiglia allargata in un interno" a sfiorare una verità fino a quel momento taciuta e mascherata. Uscito nel 2007, e ora arrivato su Netflix per essere (ri)visto, Saturno Contro, come tutti i film del regista turco, nasceva da un'esigenza: "Ci chiediamo cosa vogliamo raccontare di noi stessi in questo preciso momento della nostra vita", spiegava Ozpetek. "Non però a livello di fatti personali e autobiografici. È come se andassimo alla ricerca di tirar fuori il "sentimento" che proviamo più forte in quel momento o che abbiamo provato negli ultimi tempi".
Tra Le fate e le Mine
Se i tempi sono cambiati, e la narrazione di Ozpetek è a sua volta cambiata, Saturno contro resta un tutt'ora una sorta di summa, e in un certo senso un accavallamento tematico. Potremmo dire che il film, capace di incassare quasi otto milioni al botteghino, segnando tra l'altro l'esordio al cinema di Ambra Angiolini (che vincerà il David di Donatello e il Nastro d'Argento), è un meticcio. Nella storia di Davide e Lorenzo (Pierfrancesco Favino e Luca Argentero) si mescola il sorriso alla lacrime: c'è l'eredità di proveniente da Le fate ignoranti e La finestra di fronte, ma intanto si intravede (per contraddizione) la positività vitale di Mine vaganti (che consideriamo il suo miglior film) e di Magnifica presenza, nei riverberi poi contemporanei di La Dea Fortuna e Nuovo Olimpo. Fortuna, magia, fascino e influenze astrali. Ecco S_aturno contro_, ed ecco un gruppo d'amici, dove al centro ci sono i tarocchi di Roberta alias Ambra Angiolini, tra feste e incontri, tra canzoni e confidenze.
Il brusio emotivo di Ozpetek prenderà poi la strada del silenzio nella morta di Lorenzo. Ma dalla morte può nascere la vita, o forse può rafforzarsi una prospettiva diversa. Una prospettiva che in qualche modo si riassume nel solito grande cast scelto dal regista: Oltre Pierfrancesco Favino, Luca Argentero e Ambra Angiolini, ecco Stefano Accorsi, Margherita Buy, Ennio Fantastichini, Filippo Timi, e poi la "certezza" Serra Yilmaz. "Dovendo girare un film con così tanti personaggi e quindi così tanti attori, era importante per me che il gruppo si formasse prima di girare, che ci fosse già un affiatamento, che non si stabilissero gerarchie o stili di recitazione diversi. Per questo, poi, sul set c'è stata una atmosfera quasi magica di grande amicizia e collaborazione tra tutti" diceva il regista.
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La Passione di Ozpetek
Insomma, il cast, le sensazioni, l'atmosfera e i colori. Poi, Roma. Centrale, centralissima. Una Roma borghese, tra Via del Corso e Piazza San Marcello fino a Piazza Farnese. Location specifiche, che si allungano poi nei ritrovi della romanità benestante, come Gaeta o San Felice Circeo. L'immaginario di Ferzan Ozpetek, infatti, si traduce nei luoghi da lui scelti, dando alla storie le vibrazioni necessarie. A proposito, se la geografia (anche umana) è il cuore di Saturno contro, la musica gioca un ruolo fondamentale nel montaggio di Maurizio Marone. Una musica calda, latina e avvolgente, composta da Neffa e Riccardo Eberspacher, riassunta nella dolente Passione, canzone originale scritta e interpretata dallo stesso Neffa.
Ma nella soundtrack, tra le più vendute nel 2007, Ferzan inserisce anche Zoo be zoo be interpretata da Sophia Loren (una traccia molto rara), e poi una cover di Carmen Consoli che interpreta Je suis venue te dire que je m'en vais di Serge Gainsbourg. Soprattutto, in Saturno contro ascoltiamo la splendida Remedios di Gabriella Ferri, cantata da un'irresistibile Ambra Angiolini. Brano (datato nel 1974) che, all'epoca dell'uscita del film, tornò tra i brani più ascoltati. Un brano che, nel tono malinconico ma estroverso, puntualizza a pieno la personalità registica di Ferzan Ozpetek, sintetizzata al meglio nei riflessi cinematografici di un'opera amata da lui, e amatissima dal pubblico.