Russell Crowe: siamo andati al concerto del gladiatore (e sì, ci siamo divertiti)

Il tour di Russell Crowe ha fatto tappa a Castiglioncello. Noi eravamo lì, per raccontarvi la trasformazione della star hollywoodiana in animale da palcoscenico.

Un primo piano di Russell Crowe mentre canta

Chiariamo subito un punto. Russell Crowe è un bravo cantante. Dopo aver girato l'Italia in lungo e in largo in un lunghissimo tour, che si è concluso a Noto, in Sicilia, prima di inaugurare la leg americana, sfatiamo i timori di dover annoverare l'interprete de Il gladiatore tra quelle star che si dedicano alla musica per sfizio e con esiti mediocri. Crowe ha iniziato a cantare e incidere dischi nella natia Nuova Zelanda da adolescente e quando, a 21 anni, ha deciso di trasferirsi in Australia in cerca di fortuna si è mantenuto facendo il busker per le vie di Sydney.

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Russell Crowe e i Gentleman Barbers in concerto a Castiglioncello

Ce lo ha ricordato lo stesso attore dal palco del Castiglioncello Festival, dove si è esibito alternando l'esecuzione dei brani a una pioggia di aneddoti sul suo passato. A tratti si è perfino cimentato in un italiano stentato esordendo con un "Io sono italiano" che ha suscitato l'ilarità del pubblico, riferimento alle ormai note origini ascolane visto che il suo bis-bis-nonno materno Luigi Ghezzi emigrò in Nuova Zelanda "e non tornò più". Proprio come il suo antenato, la fortuna ha baciato in fronte Russell Crowe regalandogli una carriera cinematografica travolgente. Quando si sente insicuro o le cose non vanno per il verso giusto, ha raccontato tra un brano e l'altro, il divo si rifugia nella stanza in cui ha riposto tutti i suoi premi, si guarda intorno ed esclama "Niente male!" '(detto rigorosamente in italiano, ndr)

Russell Crowe e l'ombra di Johnny Cash

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Russell Crowe, Lorraine O'Reilly e i Gentlemen Barbers

Dai tempi in cui suonava la chitarra con un cappello in terra davanti a sé per raccogliere i soldi ne è passata di acqua sotto i ponti. Oggi Russell Crowe si presenta sul palco dell'Indoor Garden Tour accompagnato da una band di cinque elementi, i Gentlemen Barbers, a cui si aggiungono tre coriste e la cantante irlandese Lorraine O'Reilly. Da perfetto cavaliere, Crowe lascia ampio spazio alla compagna di palco, approfittandone per riposarsi l'ugola. Interamente vestito di nero (forse in omaggio a Johnny Cash, di cui esegue una scatenata cover di Folson Prison Blues imbracciando la chitarra), l'interprete di Massimo Decimo Meridio non si risparmia, partendo in sordina per poi animare uno show in crescendo che culmina in un invito al pubblico (tra cui si cela anche il cantante Zucchero) ad abbandonare i posti a sedere per fiondarsi sotto il palco a ballare sulle note della cover di Psycho di Amy Shark.

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Vario e mai noioso, il repertorio di Russell Crowe alterna brani rock e blues a qualche incursione nel country, come You're On My Mind e la cupa Killing Song, che gli sarebbe stata "inviata" dallo spirito di Johnny Cash di cui, nella famosa stanza dei premi, conserva appesa al muro una lettera in cui il cantante gli racconta di aver visto il suo ultimo film tre volte con la moglie nel giro di un weekend. Per introdurre Michaelangelo's God, l'attore ricorda il viaggio fatto a Roma con la madre vedova e coi figli dopo la morte del padre. Oltre a far visita al suo vecchio ufficio, il Colosseo, Crowe e la madre hanno avuto l'onore di poter visitare la Cappella Sistina in orario di chiusura, senza altri visitatori, scoprendone le meraviglie grazie a una speciale illuminazione offerta all'interprete di "Massimo" da un suo ammiratore.

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L'Italia nel sangue (e nel cuore)

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Russell Crowe esegue Romeo and Juliet in concerto a Castiglioncello

Ed è proprio usando il nome di battesimo del gladiatore che il pubblico inneggia al ritorno sul palco di Russell Crowe per i bis, trovando la complicità dei suoi musicisti, divertiti dal coro spontaneo. Crowe fornisce un assaggio delle sue doti di compositore eseguendo Let Your Light Shine col supporto degli spettatori, chiamati ad accendere le torce dei cellulari per dar vita a una suggestiva coreografia e a cantare il ritornello tradotto appositamente in italiano. La voce profonda e potente dell'artista neozelandese si rivela in tutte le sue sfumature nell'esecuzione della struggente ballad di Leonard Cohen Take This Waltz o nella romantica Romeo and Juliet dei Dire Straits, accompagnato dal pianoforte di Stu Hunter.

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Russell Crowe e la sua band in concerto a Castiglioncello

Dopo aver messo le mani avanti, scusandosi simpaticamente se ha "rovinato" la canzone preferita di qualcuno tra i presenti con le sue cover, c'è spazio per un ultimo brano, magari una canzone in italiano "da cantare tutti in coro". È la volta di Sarà perché ti amo, ormai diventata un vero e proprio inno che Russell Crowe e la sua band sembrano divertirsi un sacco ad eseguire prima di congedarsi dai fan.