L'incontro con la stampa per Riccardo Scamarcio al BCT - Festival Nazionale del Cinema e della Televisione a Benevento, non poteva che partire dal suo amore per Marcello Mastroianni dato il centenario dalla nascita dell'attore italiano più famoso al mondo, che si celebra quest'anno: "Il mio riferimento assoluto, l'attore che vorrei essere. Rappresenta il fascino della normalità, un provinciale che ha studiato a Roma. Un attore trasformista che però riesce a normalizzare questa sua trasformazione. Sarebbe bello fare oggi un film semplice eppure potente come La notte di Antonioni, ma non un remake".
Una carriera sempre più internazionale
Di recente lo abbiamo visto accanto a Daniel Brühl in Race for Glory - Audi VS Lancia di Stefano Mordini, che racconta l'incredibile storia del Campionato del mondo di rally del 1983, una delle più grandi sfide nella storia dello sport. Lo rivedremo, questa volta su Netflix, l'11 luglio co-protagonista insieme ad Annabelle Wallis di Svaniti nella notte, un thriller diretto da Renato De Maria basato sul film Séptimo di Patxi Amezcua. Nella pellicola, la coppia al centro della trama (Elena, una psichiatra americana e Pietro, un uomo dal passato tormentato) si ritrova a dover fare l'impossibile per ritrovare i due figli scomparsi, dopo essersi trasferiti in Puglia per restaurare una masseria e farla diventare un albergo. Solo due esempi nella carriera dell'attore che ha davvero vissuto tutti i tipi di produzioni, italiane e internazionali, come Assassinio a Venezia e John Wick 2, quindi con differenze produttive.
Dice Riccardo Scamarcio: "La differenza principale sono i soldi (ride) per essere tranchant. John Wick 2 è costato 50 milioni di euro per esempio, per cui aveva questo impianto pazzesco. Porto un episodio dal set: stavamo girando una scena al Lincoln Center e io vedevo quella piazza, che è enorme, piena di persone che camminavano. Tra me e me pensavo 'Ma quando iniziamo a girare, dobbiamo fare una corsa in mezzo alla piazza, non ci riusciremo mai con tutta questa gente'. Ero appena arrivato, erano le nove di sera, e ad un certo punto sento l'aiuto regista che urla nel megafono: 'Tutti in posizione uno'. A quel punto mi sono reso conto che erano tutte comparse, vestite e pronte che stavano prendendo posto. Incredibile, non ci potevo credere. In un film italiano difficilmente si assiste a momenti sul set come questo. Però in fondo per il resto, eccezion fatta per il numero di comparse e per i techo crane a 800 metri, le dinamiche sono identiche. L'atmosfera invece cambia da film a film e quella oltre agli interpreti la costruisce il regista, che è il direttore d'orchestra sul set e detta i tempi". Set dove solitamente lui non è solito provare a meno che non lo richieda il regista: "Un'abitudine soprattutto italiana, Vincenzo Marra in primis", scherza l'attore, che dice di prepararsi non preparandosi, anche se sembra un gioco di parole: gli piace il rischio, l'incidente, l'atto creativo.
I prossimi progetti
Una carriera quella di Scamarcio che finora ha superato le più rosee aspettative di quando l'attore di Trani iniziò a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo. Come Modi, il biopic diretto da Johnny Depp dedicato al pittore Amedeo Modigliani interpretato proprio da Scamarcio, che sarà affiancato nientemeno che da Al Pacino nei panni del collezionista d'arte Maurice Gangnat, e da Luisa Ranieri, nel ruolo di una modella che posò per l'artista. "Alcuni treni non passano per tutti e bisogna essere anche pronti a salirci in quel momento. Io al cinema dedico tutta la mia vita. D'altronde bisogna essere un po' pazzi per fare questo mestiere. Ci vuole talento ma anche una botta di c*** (ride). Speriamo di aver portato a destinazione quest'ultimo treno, anche se per me conta di più il viaggio, che è stato indubbiamente speciale".