In principio era Madagascar, film, e poi saga, di successo targata Dreamworks Animation. Ma tra Alex il leone, Marty la zebra, Melman la giraffa e Gloria l'ippopotamo che rappresentavano i veri protagonisti dello zoo di New York e delle storie raccontate dai film, poco per volta si sono fatti strada alcuni personaggi secondari capaci di catalizzare sempre più l'attenzione del giovane pubblico dei vari Madagascar... i pinguini!
Già protagonisti di una serie TV partita in USA nel 2008, tornano in un film tutto loro, I pinguini di Madagascar, che vede la loro unità militare alle prese con missioni più o meno improbabili; i quattro pennuti "carini e coccolosi" fanno dunque un ulteriore passo in avanti ed approdano sul grande schermo con il primo (e qualcosa ci dice che non sarà l'ultimo) lungometraggio a loro dedicato. Ritroviamo quindi il capo Skipper, il tecnico-tattico Kowalski, l'armiere Rico ed il giovane ed ingenuo Soldato pronti a vivere la loro prima avventura in grande scala, in 3D e con tutti i crismi da blockbuster animato.
In principio era il ghiaccio
Come tutti i pinguini, anche quelli che abbiamo conosciuto allo zoo di Central Park a New York vengono dal Polo ed il film che ne racconta le gesta ci regala un gustoso prologo ambientato proprio in quelle lande ghiacciate, mostrandoci un breve, ma divertentissimo, spaccato dei personaggi in tenera età, focalizzando l'attenzione sui momenti in cui il quartetto diventa tale, sull'occasione in cui Skipper, Kowalski e Rico si imbattono nell'uovo che darà vita a Soldato e lo accolgono nel gruppo prima di lasciare il polo verso il mondo e l'avventura.
Li ritroviamo anni dopo, quando l'avventura si presenta alla loro porta sotto forma del dr Octavius Brine, un polpo invidioso del loro successo di pubblico quando condivideva il loro spazio allo zoo di New York ed ora desideroso di vendetta nei confronti della razza pinguina. Nella battaglia contro Dave / Dr Octavius Brine trovano l'assistenza, ma anche la competizione, del gruppo che risponde al nome di Vento del Nord (North Wind nell'originale inglese), composto dall'Agente Segreto, il lupo grigio che li coordina, Miccia, una foca esperta di esplosivi, Eva, un gufo delle nevi affascinante ed esperta di intelligence, e Caporale, un orso polare norvegese.
I due gruppi dovranno mettere da parte le gelosie e fa convivere i loro diversi approcci ed usare i rispettivi punti di forza per avere la meglio sul nemico comune in una lotta che li porterà in giro per il mondo, da Venezia a Shangai.
Carini e coccolosi, ma non soli
Abbiamo già conosciuto le "abilità" militari dei Pinguini di Madagascar e nel film che li vede protagonista continuiamo a divertirci nel vedere le loro gesta capaci di divertire con la loro confusionaria follia. Il film diretto da Simon J. Smith, noto per Shrek 4-D e Bee Movie, ed Eric Darnell, già alla guida dei tre capitoli della saga di Madagascar, punta molto sulle capacità comiche dei suoi quattro pinguini e costruisce una messa in scena frenetica e vivace attorno alle situazioni di cui sono protagonisti, ma allo stesso tempo cerca di espanderne l'universo narrativo, affiancando loro un altro gruppo di personaggi di sicuro appeal che possa garantire interessanti sviluppi futuri al filone pinguino della saga. Un'intenzione evidente fin dalla scelta del cast vocale originale, che comprende l'ormai star Benedict Cumberbatch nel ruolo dell'Agente Segreto (Segreto è il nome, non una qualifica), Ken Jeong a dar voce a Miccia, Annet Mahendru come Eva e Peter Stormare nel ruolo di Caporale, ai quali si aggiunge John Malkovich che interpreta il supercattivo Dave. Uno "sforzo" che però non si concretizza in una complessità narrativa, perché questa prima avventura cinematografica autonoma del pennuti corre su binari rapidi e frenetici, senza un attimo di respiro.
Divertimento sfrenato
Dagli scambi di battute tra Skipper ed i compagni, alle situazioni più propriamente action e da film di spionaggio, le sequenze de I Pinguini di Madagascar si susseguono, infatti, in modo scoppiettante. Non si cerca mai un'approfondimento, né forse ce ne sarebbe bisogno per poter coinvolgere il pubblico d'elezione del film, ma si punta tutto sul ritmo ed il divertimento alternando una comicità più puramente linguistica, basata sui dialoghi tra i personaggi, ad un'altra più volutamente visiva e slapstick, messa in scena con cura del dettaglio, grande verve e la capacità di sfruttare a dovere le potenzialità della computer grafica ed anche della terza dimensione. Un meccanismo che funziona, che non mostra mai la corda e va dritto per la sua strada, anche se più volte è costretto a concedersi snodi della storia al solo scopo di creare l'ennesima situazione divertente da far affrontare ai protagonisti, fino allo scontro finale con Dr Octavius e la buffa metamorfosi di massa dei pinguini.
Conclusione
I Pinguini di Madagascar offre divertimento frenetico e spensierato ai suoi spettatori, mettendo i suoi protagonisti, Pinguini e non, al centro di situazioni che si susseguono senza sosta. Non brillerà forse nella costruzione di una trama originale, né per l'approfondimento dei personaggi, ma garantisce novanta minuti di ottimo intrattenimento al pubblico più giovane.
Movieplayer.it
3.5/5