Sì, ballare
A modo suo, Grigris è una celebrità in città. E' un ballerino eccellente nonostante una grave disabilità alla gamba sinistra; ha incorporato l'handicap nella sua coreografia, trasformando la sua routine in qualcosa di unico e magnetico. Ma non è sulla pista da ballo che Grigris incontra la sua anima gemella Mimi; la ragazza, infatti, arriva nel negozio del patrigno di Grigris per farsi fotografare e partecipare a un contest per aspiranti modelle. Anche Mimi ha un sogno e, come a Grigris, non le manca nulla per afferrarlo; ma ne è esclusa perché, pur bellissima, è inguaribilmente diversa, con quella pelle chiara e quei capelli lisci che nasconde sotto una parrucca afro, e la miseria che l'ha costretta a vendersi.
Tra i due nasce presto una sincera attrazione, un rapporto che può fare ammenda per tutto ciò che è loro precluso. Ma i loro propositi vanno in frantumi quando il patrigno di Grigris è ricoverato in ospedale per una grave malattia, e il giovane deve trovare da un giorno all'altro una ingente somma di denaro per pagare le sue cure...
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Molto spazio in Grigris è dedicato alle performance di ballo; nella sua vita diurna, durante la quale dà una mano a madre e patrigno, Grigris è un ragazzo come tutti gli altri che porta con dignità il suo handicap; la notte si trasforma in una meraviglia della natura. E' invincibile ed è splendido quando danza, ed è così che conquista la sua dea.
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Un vero e proprio documentario su Démé, forse, avrebbe avuto potuto avere una caratura diversa. Spiace dirlo, ma così com'è, Grigris, in concorso al Festival di Cannes, non fa una grande figura.
Movieplayer.it
3.0/5