La morte si fa bella
L'appuntamento con la morte si rinnova, e a undici anni di distanza dal primo avvincente capitolo arriva il quinto della saga, il secondo in 3D, probabilmente non quello conclusivo ma sicuramente uno dei più intriganti e visivamente sorprendenti.
Un capitolo girato e concepito totalmente per la visione con gli occhialini che narrativamente torna alle origini con l'ausilio della tecnologia tridimensionale sfruttata al meglio da un regista che è sì un esordiente, ma che di esperienza alle spalle ne ha da vendere. Steven Quale è infatti uno dei protetti di James Cameron sin dai tempi di Abyss, regista della seconda unità sia in Avatar che in Titanic, uno che con il 3D ha una dimestichezza che pochi altri hanno, e si vede. Un gioco da ragazzi per lui questo Final Destination 5, un nuovo divertente episodio di morte che va a rianimare un franchise dato ormai per spacciato. Già perchè dopo i due deludenti capitoli precedenti, l'ultimo dei quali usava il 3D in maniera del tutto superficiale unicamente come pretesto per attirare il pubblico in sala, avevamo abbandonato definitivamente la speranza di una degna prosecuzione della saga cinematografica che si è divertita sin dall'inizio a raccontare la morte in ogni sua più bizzarra e rocambolesca manifestazione.

Il merito di questa rinascita è ovviamente da attribuire in larga parte all'uso degli effetti 3D, spettacolari e ben congegnati tanto da far risaltare al massimo la profondità di campo e da far entrare chi guarda in prima persona interamente dentro ad ogni sequenza d'azione e di morte del film.

A far aumentare il potenziale ansiogeno del film i lunghi, anzi lunghissimi, preamboli di morte e la partecipazione straordinaria di candyman Tony Todd, che nel ruolo di un ufficiale del Coroner dispensa consigli e malauguranti profezie al malcapitato gruppetto di prescelti.

Certo è che chiunque si rechi in sala per vedere Final Destination 5 non può aspettarsi grosse rivoluzioni a livello di concezione stilistica e di narrazione, ma una cosa è sicura, gli amanti della saga adoreranno questo quinto cruentissimo capitolo farcito di splatter, sangue, punteruoli conficcati, ossa rotte e umorismo nero e si sentiranno, finalmente, di nuovo a casa.
Una scena finale inaspettata poi riporta tutti indietro nel tempo e trova la sua degna conclusione nel suggestivo countdown dei titoli di coda che ripercorre visivamente tutta la saga con un imperdibile lavoro di montaggio.
Movieplayer.it
3.0/5