Oggi al Festival di Berlino è il giorno di Ralph Fiennes. L'attore debutta in veste di regista nel concorso internazionale con la sua opera prima, il bellico Coriolanus. La rilettura in chiave contemporanea della tragedia shakespeariana Coriolano cattura la curiosità del pubblico per le controverse scelte registiche e autoriali e per la decisione di far recitare gli attori nello stesso inglese arcaico del dramma originale. Ad accompagnare Fiennes a Berlino vi sono le star Gerard Butler, Vanessa Redgrave e la dolce Jessica Chastain, presto nel film di Terrence Malick The Tree of Life.
Ralph, tu hai interpretato Coriolano a teatro dieci anni fa. Perché hai deciso di realizzarne una versione cinematografica?
Ralph Fiennes: Dieci anni fa ho interpretato Coriolano a Londra e quando ho lasciato la produzione avevo la sensazione che questa storia shakespeariana fosse adatta a dar vita a un film forte e contemporaneo. Sono stato fortunato a incontrare John Logan che ha condiviso la mia idea e ha deciso di scrivere una sceneggiatura così forte.
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Gerard Butler: Effettivamente questo per me è un ruolo un po' troppo intellettuale. Le persone tendono a ricordarmi per lo più in ruoli romantici, ma io volevo provare a fare qualcosa di diverso e quando ho letto lo script di Coriolanus l'ho trovato incredibile. In passato anche io avevo interpretato Coriolano a teatro, è stato uno dei primi ingaggi pagati da attore, così quando mi è capitata quest'occasione ho deciso di coglierla al volo.
L'impressione è che tu ti diverta molto a interpretare ruoli da macho. Cosa puoi dirci al riguardo?
Gerard Butler: Dipende dalle situazioni. Mi sono trovato a interpretare ruoli comici e ruoli da macho. Provo a fare un po' di tutto, voglio tentare sempre strade diverse.
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Ralph Fiennes: Sapevo che Coriolano richiedeva la presenza di un nemico vero, alla sua altezza, una figura maschile forte e capace di contrastarlo. Credo che la tensione erotica e il legame controverso tra Coriolano e Aufidio siano già contenuti in Shakespeare. Noi li abbiamo solo sviscerati e resi visibili.
Vanessa, come ti sei avvicinata a un ruolo delicato e sgradevole come quello della madre di Coriolano?
Vanessa Redgrave: Non so se sarei riuscita a interpretare un personaggio difficile come quello di Volumnia senza l'aiuto di un regista straordinario come Ralph. Il cast e la crew hanno creato una situazione di creatività e serenità tale da permettermi di esprimermi al meglio infondendo asperità e debolezze a una donna che si prepara alla morte del figlio. La perdita di un figlio e il sacrificio per la patria sono concetti ben noti alle famiglie dei militari che combattono nelle varie guerre e io ho cercato di riprodurre questo tipo di ideologia, questa mentalità dificile da comprendere nel mio personaggio.
Avete avuto difficoltà a recitare i dialoghi di Shakespeare?
Vanessa Redgrave: Il linguaggio shakespariano mi è stato familiare fin da quando ero piccola e con la mia famiglia andavo in chiesa. I libri delle preghiere inglesi che leggevo da bambina erano stati tradotti nella stessa epoca in cui Shakespeare scriveva le sue opere e condividono lo stesso linguaggio arcaico. Ralph mi ha aiutato molto a trovare il tono giusto perché sul set abbiamo cercato di ascoltare il linguaggio della sceneggiatura declamato dagli altri con la mente, con la lingua e con il cuore. Questo è il modo in cui abbiamo lavorato, osservandoci a vicenda durante le interpretazioni per creare un forte legame tra di noi.
Gerard Butler: Nessuno oggi è in grado di scrivere opere che contengano la stessa ricchezza di Shakespeare sia a livello di idee che di linguaggio. Ogni volta che ci avviciniamo alle sue opere o alla sua lingua scopriamo un mondo ricco di concetti sempre nuovi. Lavorando a stretto contatto con Vanessa e Ralph ho imparato moltissimo e ho lavorato a lungo sul linguaggio combattendo la mia pigrizia.
Quando hai iniziato a pensare a un film su Coriolano vivevi in un epoca diversa, non si era ancora verificata la tragedia dell'11 settembre e la situazione politica era differente da quella attuale. Quanto la storia contemporanea dell'ultimo decennio ha modificato la tua percezione della pièce?
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Se decidessi di realizzare un altro adattamento shakespeariano, quale dramma sceglieresti?
Ralph Fiennes: Io e John Logan ne abbiamo già parlato. Sceglierei Antonio e Cleopatra, perché è grande love story vista da un punto di vista diverso da quello che ci è noto nei film girati in passato. Anche quest'opera di Shakespeare è ricchissima e visionaria. Se lui avesse avuto la possibilità di lavorare per il cinema avrebbe fatto un ottimo lavoro.