Colpo di scena. C'era molta attesa intorno a The Movie Critic, quello che sarebbe dovuto essere il decimo e ultimo film da regista di Quentin Tarantino. Il lungometraggio anticipato dall'autore de Le Iene e le cui riprese sarebbero dovute iniziare nei prossimi mesi non si farà più. La decisione di abbandonare il progetto è stata presa dallo stesso Tarantino, lasciando di sasso il pubblico. Non è la prima volta che il filmmaker sceglie di mettere da parte un lungometraggio: era già accaduto nel 2013 con The Hateful Eight, ma le ragioni erano differenti.
Nel caso del suo ottavo film, prima ancora dell'inizio della produzione era trapelato lo script sul web, spingendo il regista ad abbandonare momentaneamente il suo intrigante western. Dopo una riscrittura della sceneggiatura e un reading teatrale per beneficenza, però, Tarantino si convinse a procedere con The Hateful Eight, confezionando un titolo cinematograficamente incredibile. Per The Movie Critic, al momento, non sembra accadrà la stessa cosa. Il film sembrerebbe cancellato definitivamente, e riflettendo sull'irremovibile posizione tarantiniana di abbandonare la regia al decimo lungometraggio, la scelta appare del tutto risolutiva. Questo riapre ovviamente il dibattito sul prossimo progetto dell'autore di Knoxville, che di idee conclusive in termini registici ne ha diverse e interessanti. Ma di cosa parlava The Movie Critic? Quali sono le ragioni dell'abbandono? E quali i possibili film su cui Tarantino potrebbe puntare?
Pornografia, addio!
Dopo essersi assicurato un cospicuo credito d'imposta per girare il film in California e aver stuzzicato Sony Pictures per l'acquisto dei diritti dopo il successo di C'era una volta a... Hollywood, di punto in bianco Tarantino ha messo da parte The Movie Critic. Il progetto sembrava almeno in parte ispirato dal suo lavoro semi-autobiografico nel saggio Cinema Speculation, soprattutto nella volontà di utilizzare proprio il cinema anni '70 come base di partenza per una storia inedita e originale che avesse il sapore di chiusura di un ciclo, anche un po' meta e citazionista. Le riprese - secondo agenda iniziale - sarebbero in realtà dovute cominciare già a fine gennaio, invece posticipate a causa di una sostanziale riscrittura della sceneggiatura del film da parte di Tarantino, intenzionato a redigere l'opera migliore possibile secondo la propria ambizione. Giustamente, se ultimo film deve essere, allora che sia grandioso, irripetibile e memorabile. Purtroppo, sembra che l'autore non fosse per nulla soddisfatto del lavoro finale, almeno non abbastanza da poterlo considerare valido e adatto a concludere la sua carriera da regista. Da grande esperto della settima arte a 360 gradi, con The Movie Critic tarantino voleva esplorare il cinema partendo dalle caustiche e dissacranti analisi di un giornalista outsider che l'autore leggeva in giovane età. Ne scriveva su di una rivista soft-porn, in una rubrica dedicata, e si occupava di titoli mainstream.
Il regista lo ha definito "un critico di seconda linea, cinico da morire, brillante e una sorta di incrocio tra il primo Howard Stern e quello che Travis Bickle avrebbe potuto essere se fosse diventato critico cinematografico". Il protagonista era tutto un programma, insomma, ed è un peccato leggendo adesso questa descrizione non avere più la possibilità di ammirarlo in azione sul grande schermo. Considerando le altre attività dell'autore, comunque, è probabile che possa riutilizzare la sceneggiatura di The Movie Critic per lo sviluppo di un romanzo (o di una altro saggio) oppure ancora di una piece teatrale, medium che l'autore ha più volte detto di essere curioso di esplorare in futuro.
Il Decimo
Per il ruolo da protagonista dell'ormai scartato decimo film, Tarantino aveva nuovamente adocchiato Brad Pitt, che sarebbe così arrivato alla terza collaborazione con il regista. Col passare del tempo le notizie sono diventate però confuse, perché l'idea dell'autore sembrava in realtà quella di restituire a Pitt il ruolo dello stuntman Cliff Booth già interpretato in C'era una volta a Hollywood, così da riutilizzarlo in continuity dal '69 al '77 e mostrare anche i cambiamenti di Los Angeles e del personaggio. Si è poi arrivati a speculare sulla presenza di altri protagonisti passati del cinema tarantiniano, voci comunque mai confermate. Prima ancora di salutare The Movie Critic e dopo l'affair The Hateful Eight, il regista aveva deciso di abbandonare anche lo sviluppo di un film di Star Trek vietato ai minori, da lui considerato "troppo grande" e "non proprio adatto ad essere il sul ultimo lungometraggio", lasciando in un limbo creativo un concept interessante. È difficile che riprenda allora quell'idea di genere per chiudere la sua carriera, come è difficile che possa magari adattare sul grande schermo il suo Cinema Speculation in una sorta di lavoro autobiografico e meta-cinematografico come fatto recentemente da Steven Spielberg, Alejandro Gonzalez Inarritu o Paolo Sorrentino.
Forse sta lavorando a un'idea più complessa e definitiva o forse non ci sta lavorando affatto, magari in attesa della grande ispirazione che potrebbe arrivare subito come tra qualche anno. C'è però un film che è stato a lungo anticipato, stuzzicante per i fan, capace di contenere tanti generi differenti e anche di giocare con la stessa filmografia di Tarantino. Stiamo parlando di un eventuale Kill Bill Vol. 3, idea che già qualche anno fa aveva intrigato il mitico autore, capace di chiudere effettivamente un cerchio e di accontentare gli appassionati più hardcore, mettendo da parte il filone di rilettura storica e tornando al tanto adorato pulp degli esordi ma aggiornato al presente. Il film più adatto ad "ammazzare" una carriera, quindi, è quello che promette di uccidere già dal titolo. In questo senso, dovesse optare per Kill Bill Vol. 3, non vedremmo nessun tipo di errore.