Il primo re, film dedicato alla creazione di Roma diretto da Matteo Rovere, con protagonisti Alessio Lapice e Alessandro Borghi nei ruoli dei gemelli Romolo e Remo è arrivato finalmente nelle sale, dal 31 gennaio, dopo una lunga attesa e molta curiosità nei confronti di questo progetto. La più grande particolarità di questo film, che ha per soggetto il più famoso mito di fondazione italiano, è la grande ricerca di realismo storico: oltre ad una ricostruzione dettagliata di usi e costumi dell'Italia preromana ottenuta con l'aiuto di storici ed archeologici, Rovere ha voluto anche ricreare la lingua che si suppone venisse parlata all'epoca, un protolatino arcaico di cui quasi non esistono testimonianze scritte.
Quello de Il primo re non è di certo il primo caso in cui in un film si sono ricercati coerenza e realismo attraverso l'uso di una lingua antica, aiutando lo spettatore ad immergersi quasi completamente in realtà e culture estremamente lontane dalla propria. Ecco quindi alcuni famosi film ambientati nel passato che, con risultati più o meno validi e accurati, sono recitati interamente in lingue o dialetti ormai scomparsi.
Il primo re
Cominciamo appunto con il film di Rovere, di cui abbiamo parlato nella nostra recensione de Il primo Re. il linguaggio che i personaggi parlano nel film è un protolatino arcaico che è stato ricostruito con fonti contemporanee al periodo storico in cui si immagina che Romolo e Remo siano vissuti. Grazie all'aiuto di un gruppo di storici e semiologi si sono create varie ipotesi di come potesse essere il proto-latino parlato nell'VIII secolo a.C., scegliendo poi quella più adatta al film, una lingua ruvida e gutturale giusta per dei personaggi che vivono in mondo ancora estremamente barbaro e selvaggio. La vicenda si apre con un catastrofica esondazione del Tevere che distrugge le terre di Romolo e Remo, che vengono catturati e portati in catene ad Alba Longa. I due, insieme ad un gruppo di altri prigionieri, riescono a fuggire attraverso una foresta popolata da tribù guerriere, cercando sulle rive del Tevere il luogo perfetto dove fondare un nuovo insediamento.
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Apocalypto
Scritto e diretto da Mel Gibson, Apocalypto è un film del 2006 ambientato nello Yucatàn popolato dai maya all'inizio del sedicesimo secolo: il giovane Zampa di Giaguaro assiste al massacro del suo pacifico villaggio e viene catturato dagli abitanti di una grande città in declino, dove viene portato per essere sacrificato in onore delle loro divinità. Sorvolando in questa sede sugli innumerevoli errori del film, che è stato largamente criticato e smentito da storici ed archeologi, concentriamoci sul linguaggio in cui viene recitato: la pellicola è interamente recitata in maya yucateco moderno, tentando così di dare una parvenza di veridicità storica ai fatti narrati senza però utilizzare la lingua effettivamente parlata dai maya del Messico antico. Inutile dire che il risultato finale non è dei migliori, ma ci sentiamo comunque di inserire il film in quest'articolo per il tentativo fatto di ambientare una grande produzione hollywoodiana in un periodo storico così poco trattato al cinema come quello precolombiano.
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La passione di Cristo
Ancora Mel Gibson, ancora una pellicola molto criticata che tenta però di essere realistica dal punto di vista storico utilizzando non una ma tre lingue arcaiche: latino, ebraico e aramaico. La passione di Cristo (2004) si incentra sul calvario di Gesù prima della Crocifissione, dall'arresto nell'orto degli Ulivi fino alla morte e alla resurrezione: il film ricevette pareri molto negativi per l'estrema violenza di certe scene, in particolare quelle della flagellazione, che portarono addirittura ad accuse di antisemitismo. Per l'adattamento della sceneggiatura Gibson si è affidato al lavoro del prete gesuita statunitense William Fulco, che ricostruisce l'aramaico miscelando siriaco ed ebraico con elementi contenuti nel biblico Libro di Daniele.
Desmundo
Desmundo è un film brasiliano del 2002 diretto da Alain Fresnot e basato su l'omonimo romanzo di Ana Miranda. Nel 1570 un'orfana portoghese, Oribela (Simone Spoladore) viene mandata in Brasile per sposarsi con il figlio di un colono, in modo tale da prevenire che i portoghesi nel Nuovo Mondo abbiano figli con le indigene al di fuori del matrimonio cristiano. La protagonista si ritrova così sposata ad un uomo molto più grande di lei, Francisco de Albuquerque (Osmar Prado), in un mondo estremamente diverso da quello in cui è cresciuta. Per essere i più fedeli possibili al periodo in cui il film è ambientato, Desmundo è interamente recitato in portoghese arcaico, cosa che ha reso necessari i sottotitoli anche in Brasile e Portogallo.
The Witch
The Witch è un horror del 2015 ambientato nel New England della prima metà di 1600, nei primi insediamenti di coloni in suolo americano. Il film è decisamente uno degli horror più significativi degli ultimi anni: basato su uno studio approfondito delle leggende e del folklore del diciassettesimo secolo, The Witch ci porta a condividere l'angoscia profonda di una famiglia di pellegrini minacciata dalle misteriose presenze che popolano la foresta vicino alla loro fattoria. Il film, in cui viene fatta una ricostruzione estremamente dettagliata degli usi e dei costumi dell'epoca, è interamente recitato nell'inglese arcaico parlato a quei tempi.
La guerra del fuoco
La guerra del fuoco è un film del 1981 diretto da Jean-Jacques Annaud ispirato al romanzo omonimo di J. H. Rosny aîné. Per il film, ambientato durante la preistoria, viene creato appositamente un linguaggio fatto di gesti e suoni gutturali incomprensibili, l'Ulam. Per la lingua parlata nel film Annaud ha collaborato con Anthony Burgess, noto per aver ideato un linguaggio originale per il suo romanzo Arancia Meccanica, mentre per quanto riguarda la gestualità ha potuto contare sul contributo dell'etologo Desmond Morris.
Sebastiane
Sebastiane, film del 1976 diretto da Derek Jarman, è ambientato in un avamposto dell'esercito romano dove i soldati si abbandonano al piacere omosessuale. Il film, che ripropone le vicende del martirio di San Sebastiano basandosi su una versione apocrifa della vita del santo, è interamente recitato in latino.
L'uomo che verrà
L'ultimo film che abbiamo deciso di inserire in questa classifica è atipico rispetto agli altri, non si tratta infatti di una pellicola ambientata in epoche antiche ma anzi nella prima metà del secolo scorso. L'uomo che verrà, film del 2009 diretto da Giorgio Diritti, è completamente girato in dialetto bolognese (è stato infatti distribuito sottotitolato) e racconta i drammatici fatti che portarono all'eccidio nazista di Marzabotto durante la seconda guerra mondiale.