I legami di sangue sono impossibili da sciogliere: per quanto si cerchi di elevarsi e valutare il mondo attraverso la lente della razionalità, le relazioni con i nostri consanguinei, sia che siano presenti, sia assenti, influenzano inevitabilmente la nostra vita e la nostra formazione. È per questo che quando Maureen (Kristen Stewart) perde improvvisamente, per infarto, il fratello gemello - con cui condivide non solo il DNA ma anche la stessa malformazione cardiaca e l'insolita capacità di percepire delle presenze -, il suo mondo cade a pezzi, così come la sua anima, frantumata in tanti riflessi di se stessa, che non restituiscono più un'immagine chiara e univoca.
![Personal Shopper: Kristen Stewart indossa un vestito elegante in una scena del film](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2016/05/09/personal_shopper_kristen_stewart2_jpg_960x0_crop_q85.jpg)
Personal shopper di Kyra, una celebrità che non vede quasi mai, Maureen è confusa dal mondo sfavillante della sua datrice di lavoro e la solitudine in cui vive, un buio interiore che contrasta con il luccichio degli abiti costosi che sfiora soltanto. Più Maureen compra abiti e gioielli per Kyra, più la sua identità vacilla: indossare i vestiti di un'altra non aiuta, restituendole un'immagine che ancora una volta è diversa da sé.
Il suo smarrimento prende il sopravvento quando crede di percepire la presenza del fratello: nello stesso momento un mittente sconosciuto comincia a tempestarla di messaggi sul cellulare, mettendo a dura prova il suo cuore già malandato. Chi è che la sta contattando? Il fratello dall'aldilà? Qualcuno che sta facendo uno scherzo macabro? O un pericoloso killer?
Assayas tra thriller, fantasmi e perdite d'identità
![Personal Shopper: Kristen Stewart in scooter sul set](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2015/12/23/kristen-stewart-on-the-set-of-personal-shopper-_1_jpg_375x0_crop_q85.jpg)
Come già nel precedente film, Sils Maria, in cui Kristen Stewart è l'assistente personale di un'attrice famosa interpretata da Juliette Binoche, in Personal Shopper il regista Olivier Assayas racconta una storia di ricerca d'identità, in cui l'io della protagonista è sfuggente e riflesso in diverse superfici, che siano vetri, specchi o schermi di cellulari, che non si limita a seguire semplicemente la protagonista, ma diventa in prima persona un'ulteriore immagine di lei. Thriller psicologico, horror, dramma, la pellicola stessa ha un'identità complessa e multiforme, che non prende mai una direzione precisa, proprio come Maureen, finendo per chiedersi insieme alla sua protagonista: "Sono io?", in un gioco di specchi in cui la totale libertà creativa è l'unica presenza davvero certa.
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Affascinante ed interessante nelle intenzioni, nella realizzazione il film non è purtroppo all'altezza delle proprie ambizioni, soprattutto a causa di un finale confuso e frettoloso, che inanella una serie di scene involontariamente comiche ("il fantasma" che prende l'ascensore, il bicchiere), nonostante diverse sequenze siano invece di grande impatto (su tutte quella della vestizione della protagonista).
![Personal Shopper: Kristen Stewart in una scena del film](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2016/04/21/personal_shopper_kristen_stewart_jpg_960x0_crop_q85.jpg)
L'interessante percorso di Kristen Stewart
![Personal Shopper: Kristen Stewart in motorino in una scena del film](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2016/05/09/personal_shopper_kristen_stewart_jpg_375x0_crop_q85.jpg)
Contrariamente a quanto dicono i suoi numerosi detrattori, Kristen Stewart, alla seconda prova con Assayas, è uno dei punti di forza della pellicola: il film infatti finisce per essere tutto su di lei, sulla sua fisicità, sui suoi gesti nervosi e sugli occhi appesantiti da occhiaie profonde. Ancora non totalmente libera dal suo personaggio pubblico, che ogni tanto si intravede attraverso i gesti di Maureen, l'attrice americana è ormai ben lontana dall'inespressività di Twilight, che ha sostituito con una ricerca sincera di ruoli e sentimenti complessi, realizzando forse la sua migliore interpretazione fino ad ora. E non era facile, visto che per gran parte del film l'attrice ha come interlocutore solo lo schermo di uno smartphone.
Movieplayer.it
2.5/5