È un Joe Bastianich molto diverso quello che si è mostrato oggi alla stampa milanese, dopo aver vinto l'ultima edizione di Pechino Express proprio ieri sera, dopo una serie di prove al cardiopalma insieme all'amico e compagno di quest'avventura, Andrea Belfiore. Guardandolo negli occhi è evidente come, pur avendola affrontata con lo spirito da combattente che lo contraddistingue, l'esperienza lo ha segnato e, per molti versi, cambiato. "Per me ritrovarmi dall'altra parte della barricata è stata la sfida più grande" - ha spiegato il noto giudice di Masterchef Italia - "Non ero colui che dirige il gioco ma un semplice concorrente. Questa è stata la vera sfida: il dovermi mettere in gioco e accettare di non essere quello che comanda ma un partecipante alla gara". Innanzitutto, i due vincitori hanno chiarito che, pur avendo guadagnato nelle prove finali un vantaggio di diversi minuti sugli avversari, i 'Novelli Sposi' Federica Pellegrini e il marito Matteo Giunta, non erano sicuri di aver vinto e - fino all'ultimo - erano ignari del risultato. "Tutti erano sicuri che sapessimo di aver vinto, ma non è vero, lo abbiamo scoperto anche noi solo ieri" dicono in coro.
Un'esperienza ricca di difficoltà
Quali sono state le difficoltà più grandi che avete incontrato?
Bastianich: Si parla tanto dello stare due mesi senza telefono poi arrivi lì e capisci che è il minimo. In India tutto assume un valore: mangi sempre riso in bianco, non c'è il bagno, non c'è la carta igienica. Abbiamo vissuto nella zona più povera dell'India, eppure le persone hanno condiviso il poco che avevano con noi. Un signore ha scelto di dormire fuori dalla porta di casa sua per proteggerci. È stato un po' come spogliarmi della mia immagine mediatica e mettermi a nudo, vivendo quell'esperienza con umanità.
Belfiore: È stato molto stancante a livello fisico, ma anche psicologico. La sera noi arrivavamo stravolti, ma venivamo ripagati dai sorrisi delle persone che ci volevano aiutare. Un po' abbiamo usato la tattica Joe Bastianich, famoso per Masterchef Usa, per chiedere ospitalità, ma quando le persone decidevano di accoglierci non era per quello.
I momenti più difficili?
Bastianich: Quando mi sono fatto male, mi sono fatto veramente male. Ho fatto due operazioni al menisco a New York, oggi come oggi sono all'80 per cento. Decidere di andare avanti è stata una scommessa molto personale perché potevo anche decidere di mollare, ecco perché la vittoria ha ancora più valore.
Però, avete anche usato la strategia, giocandovi il malus contro Pellegrini e consorte...
Bastianich: Abbiamo conquistato 12 minuti di vantaggio con la prova dei ratti, ma poi ne abbiamo perso qualcuno con il tempio. Giocare il malus era d'obbligo per assicurarci la vittoria. Forse, sul lato tecnico, loro erano più forti, ma noi eravamo determinati e in più sappiamo parlare l'inglese molto bene. Ognuno ha usato le armi che aveva a disposizione.
Chi vi ha chiamati dopo la vittoria?
Bastianich: _Mia mamma, che di solito mi critica per tutto quello che faccio ma questa volta no, perché ho vinto.
Farete di nuovo qualcosa insieme in TV?
Belfiore: È più che possibile. Noi non ci diciamo mai di no. Ogni volta che ho un problema a New York chiamo Joe e gli chiedo come fare a risolverlo. Siamo veri amici, come avete visto nel programma.
Il ritorno alla normalità
Che cosa vi portate a casa da questa esperienza?
Bastianich: A 55 anni, sono sempre più convinto che non sono i soldi a fare la differenza, non le macchine o le case, ma i rapporti umani veri che ho creato durante questo viaggio. Con il mo amico Rama Sharma, in India, apriremo un birrificio. In Cambogia aprirò il primo negozio di Antico vinaio con un ragazzo che ho conosciuto lì, mentre a Singapore ho scoperto un batterista che suonerà nel mio nuovo album. Sono sempre a caccia di talenti a cui dare opportunità, perché se c'è una cosa che mi fa infuriare è vedere una persona con un enorme potenziale buttare via il proprio talento. Penso che a portarci alla vittoria sia stata anche questa capacità di creare rapporti veri, autentici.
Belfiore: Sicuramente i legami che ho instaurato durante il percorso, sia tra i partecipanti, sia con le persone del luogo. Noi veniamo da un ambiente cosmopolita come New York, ma durante il nostro viaggio abbiamo conosciuto persone di religioni diversissime e dalle condizioni sociali molto differenti.
Adesso che siete tornati alla realtà e alla vostra quotidianità, vi sentite diversi?
Bastianich: Venire a contatto con persone così povere mi ha turbato molto. È mia intenzione impegnarmi a colmare questo divario enorme tra benestanti e poveri, aiutando le persone con cui entro a contatto.
Se dovessero fare una versione all star del programma, con tutti i vincitori, partecipereste?
Belfiore: Io sì, Joe sicuramente no.
Bastianich: Io ho dato. Se dovessi partecipare, lo farei solo come conduttore.