Se dovessimo basare la risposta alla domanda posta nel titolo con quanto accaduto venerdì scorso con il match di boxe fra Jake Paul e Mike Tyson avremmo a che fare con un no secco. L'evento, pubblicizzato dal colosso di Los Gatos per mesi e mesi, ha ottenuto un feedback di sicuro molto interessante raggiungendo per 60 milioni di abitazioni. Un successo, se dovessimo basarci su questa sola metrica. Eppure, come la cronaca dei fatti ci ha insegnato, non è tutto oro quello che luccica perché la diretta dell'evento su Netflix è stato un vero e proprio incubo per chi l'ha seguita in tempo reale. Lag continui, immagini pixellate e chi più ne ha più ne metta.
La dimostrazione che, almeno per il momento e malgrado gli sforzi, da un punto di vista meramente tecnico in materia di eventi dal vivo proposti in diretta, i colossi dello streaming sono anni luce indietro rispetto a quella TV tradizionale (via cavo o meno) che tentano in ogni modo di soppiantare e offuscare. Un exploit, quello dell'incontro Paul VS Tyson che getta un'ombra estremamente inquietante in vista dei prossimi impegni di sport live di Netflix in programma per le Feste. Che, in caso di magagne tecniche, potrebbero tramutarsi in un incubo esponenzialmente più grande considerato che nell'halftime show del match di Natale dell'NFL fra gli Houston Texans e i Baltimore Ravens a esibirsi in concerto sarà nientemeno che Beyoncé. Un nome che, da solo, pesa quanto quelli di Jake Paul e Mike Tyson sommati insieme e moltiplicati per mille.
Paul VS Tyson: un match noioso, una pessima performance di Netflix (che minimizza)
Secondo i dati proposti da Bloomberg, sono state ben 100.000 le lamentele ricevute da Downdetector circa la pessima qualità della trasmissione live di Netflix durante un incontro che, oltre a essere stata una noiosa baracconata, offriva una qualità tale da far rimpiangere la grafica 8-bit di Mike Tyson's Punch-Out!! sul NES. Appare certo che i server di Netflix non fossero pronti a gestire la massa di gente che si è riversata di fronte alla piattaforma per la diretta che, nelle segnalazioni su DT, viene descritta come scadente, con buffering e interruzioni frequenti.
Sull'ex Twitter, gli importanti numeri dell'audience sono stati celebrati dal profilo ufficiale della N rossa con un post in cui possiamo leggere che: "60 milioni di famiglie in tutto il mondo si sono collegate in diretta per guardare Paul contro Tyson! Il mega-evento di boxe ha dominato i social media, infranto record e messo persino alle corde i nostri sistemi di buffering".
Un tweet che sa un po' di presa in giro, così come il messaggio che Elizabeth Stone, CTO di Netflx, ha diramato ai dipendenti e in cui possiamo leggere: "Questo risultato senza precedenti ha creato molte sfide tecniche, che il team responsabile del lancio ha affrontato brillantemente dando priorità alla stabilità dello streaming per la maggior parte degli spettatori. Sono certa che molti di voi abbiano visto i commenti sulla stampa e sui social media riguardo ai problemi di qualità della diretta. Non vogliamo ignorare la pessima esperienza di alcuni utenti e siamo consapevoli che c'è spazio per migliorare, ma consideriamo comunque questo evento un enorme successo". Insomma, ci sono stati dei problemi durante la diretta? "Sì, ma niente di serio".
Lamentele, preoccupazioni e cause in tribunale
Sui social sono state moltissime le lamentele per il disservizio e le esternazioni circa le preoccupazioni per il futuro dello sport in diretta streaming su Netflix, considerata la già citata partnership con la NFL (ma c'è anche la WWE). C'è chi accusa Netflix di essere spazzatura accompagnando il tweet con un video dello schermo pixxellato e bloccato in buffering durante il match, chi esorta le persone che hanno deciso di saltare a pie' pari l'incontro di boxe a prepararsi per le frustrazioni in arrivo con le partite di football in agenda mentre hashtag come #NetflixCrash e #Unwatchable diventavano trending per tutta la durata dell'evento che, fra l'altro, non vedeva combattere i soli Paul e Tyson. Il celebre commentatore sportivo statunitense Skip Bayless ha usato parole sicuramente più urbane, ma la sostanza dei fatti resta quella di un'esperienza oltremodo scadente. Sempre su X Bayless ha scritto: "Ho avuto problemi di streaming durante le dirette su Netflix e temo blocchi e buffering durante Paul-Tyson. Immagino che i server non abbiano la larghezza di banda necessaria per gestire un evento di questa portata mondiale".
Come era ovvio che fosse, c'è stato anche chi, esasperato dalla cosa, ha deciso di intraprendere le vie legali con l'immancabile class action. Parliamo di Ronald "Blue" Denton, residente nella contea di Hillsborough, in Florida, e abbonato a Netflix. L'uomo ha citato in giudizio la multinazionale presso un tribunale statale della Florida. Nella causa, depositata lunedì, viene richiesto un risarcimento monetario non specificato e lo status di class action per conto di altri consumatori colpiti. Secondo WFLA-TV, la causa accusa Netflix di violazione del contratto e pratiche commerciali ingannevoli in base alla legge dello stato della Florida. Nella denuncia di Denton si sostiene che Netflix fosse "gravemente impreparata" alla forte domanda per l'incontro tra Paul e Tyson e che la diretta fosse "inguardabile" a causa dei problemi tecnici nati da tale inadeguatezza.
Problematiche che, sempre secondo la denuncia, dovevano essere previste dopo il fallimento, nell'aprile del 2023, della reunion in diretta del dating show Love is blind. Il programma doveva essere proposto live, ma, dopo 19 ore di rinvii a causa di intoppi di carattere tecnico, è stato proposto in differita al pubblico. Fra qualche settimana avremo modo di scoprire se Netflix avrà fatto tesoro di questa - pessima - esperienza o se tutto si ripeterà per l'ennesima volta.