Partner Track, la recensione: nulla di nuovo sul fronte Netflix

La recensione di Partner Track, in cui andiamo ad analizzare pregi e difetti della nuova serie che continua a volare alto nella Top 10 di Netflix.

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Partner Track: una scena della serie

In un mondo pieno di legal drama e rom-com, teen drama e romance, può il nuovo show di Netflix che sembra promettere di essere una sorta di incrocio tra Suits e Gossip Girl convincere fino in fondo e riuscire a ottenere una seconda stagione? Cerchiamo di rappresentare sia accusa che difesa nella nostra recensione di Partner Track, e raggiungere un verdetto sulla sua permanenza in Top 10.

Il mattino non ha l'oro in bocca

Chi ben comincia è a metà dell'opera, si usa dire, ma chi parte con una valigia piena di cliché e una pioggia di dialoghi e scene troppo on the nose e volte all'esposizione a che punto si trova? Di certo non uno molto favorevole, non se l'obiettivo è quello di farsi valere in un catalogo ricco di tante alternative per lo spettatore. E non se si vuole restare tra i prodotti più visti (come sta accadendo con Patner Track a pochi giorni dalla sua uscita) a sufficienza per ottenere il rinnovo per una nuova stagione.

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Partner Track: una scena dalla serie

È questo, tuttavia, il punto di partenza di Partner Track, la nuova serie Netflix basata sull'omonimo romanzo di Helen Wan e adattata per il piccolo schermo da Georgia Lee (The 100, Capture). Qui il pubblico Millennial e Gen Z ritroverà una serie di volti familiari - dalla protagonista Ingrid Yun (la Arden Cho di Teen Wolf) all'affascinante Jeff Murphy (Domic Sherwood, Jace in Shadowhunters) al collega arrogante e arrivista Dan Fallon (il Nolan Gerard Funk di Glee) - ora cresciuti e immersi in una realtà senza scrupoli in cui, da giovani avvocati, dovranno essere disposti a tutto pur di fare carriera nella Grande Mela.

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Partner Track: una foto di scena della serie

Quello che all'apparenza si presenta dunque come un legal drama sulla scia di illustri predecessori alla Ally McBeal o Suits mette però subito in chiaro un'altra sua componente fondamentale: gli intrecci amorosi. Fin dai primi minuti capiamo infatti che le vicissitudini romantiche di Ingrid in particolare saranno centrali nello show, e come idea non sarebbe poi affatto male, se attuata a dovere. Con il giusto equilibrio tra i due aspetti, Partner Track potrebbe trovare la chiave per il successo... Peccato che non sembri andare così.

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Partner Track: una foto di scena

Durante il corso di una prima stagione composta da 10 episodi, Partner Track fatica a bilanciare i frammenti della sua identità, mischiandoli a volte in modo troppo confusionario, invece di provare a fare attenzione e realizzarvi un puzzle con tasselli perfettamente incastrati fra loro. Spesso il focus viene eccessivamente dirottato sui problemi personali dei personaggi, che in parte si dimostrano anche interessanti, specialmente quando vanno a toccare temi importanti come le discriminazioni sul lavoro o la ricerca d'identità, dubbi morali o, perché no, anche di natura affettiva.

Ma c'è un limite su quanto a lungo si possa protrarre un triangolo amoroso il cui esito è chiaro fin dalle prime scene, o quanto si possa andare avanti nel mostrare problemi dopo problemi per un singolo caso (a differenza di altri legal drama, in Partner Track non abbiamo un caso diverso ogni settimana, che può essere tanto interessante quanto spinosa come scelta creativa). Tanto più se del cast principale non sono i protagonisti apparenti a fornirci le migliori performance recitative o la chimica vincente che ci aspettiamo di vedere (Alexandra Turschen e Nolan Gerard Funk si arrogano invece questa prerogativa, seguiti da Bradley Gibson).

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Partner Track, una scena dalla serie

A difesa dell'imputato c'è da dire che, arrivati al decimo episodio, risulta comunque impossibile non essersi affezionati almeno un po' a questo ensemble di personaggi e a non tifare per alcuni o diversi di loro, sebbene né scrittura né regia li aiutino più del minimo indispensabile. Ma questo si potrebbe dire di tante altre serie tv, e la concorrenza per il rinnovo, specialmente per le piattaforme streaming che tanto stanno investendo in alcune delle proprie produzioni (basta vedere Amazon con Il Signore degli Anelli e lo stesso Netflix con The Sandman) sappiamo quanto sia spietata. Se poi ci aggiungiamo il fatto che con prodotti simili (come ad esempio il compagno di classifica Avvocata Woo) sembra esserci uno scarto qualitativo non insignificante... Riuscirà Partner Track a restare in gara?

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Conclusioni

Come detto nella recensione di Partner Track, il nuovo show di Netflix, seppur stia catturando l’attenzione del pubblico (abbastanza da essere ancora in Top 10 a diversi giorni dal lancio), difficilmente si può dire che vada oltre la sufficienza. Più simile a quello che si definirebbe solitamente un guilty pleasure, secondo il nostro verdetto finale la serie non è una visione imprescindibile, ma resta comunque un passatempo leggero e senza troppe pretese per chi è nel mood per questo tipo di contenuti.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.1/5

Perché ci piace

  • Visione leggera, senza eccessive pretese.
  • Può offrire spunti interessanti.
  • Millennial e Gen Z ritroveranno più di una faccia conosciuta.

Cosa non va

  • Non brilla per originalità di contenuti e resa.
  • Scrittura perlopiù mediocre.
  • Non sfrutta a dovere il proprio potenziale.
  • Poche performance attoriali convincenti.