Parallelismi d'autore
Dopo l'annuncio della sua morte, il commediografo Antoine d'Anthac riunisce molti degli attori che avevano lavorato nella sua commedia Euridice e li invita nella sua abitazione con un susseguirsi di telefonate che fungono da incipit di Vous n'avez encore rien vu, nuovo lavoro con cui Alain Resnais torna a Cannes, in concorso alla 65ma edizione del Festival francese. Raccolti nella lussuosa residenza dove vengono convocati, gli attori, tra cui Sabine Azéma, Anne Consigny, Mathieu Amalric, Pierre Arditi, Hippolyte Girardot e Michel Piccoli che impersonano sè stessi, assistono alla proiezione della commedia messa in scena da La compagnie de la Colombe e poco a poco ne sono coinvolti, finendo per interpretare in parallelo gli stessi ruoli che avevano ricoperto in passato, sebbene gli anni passati possano averli resi inadatti al ruolo.
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Un ruolo importante in tal senso lo ha anche la musica di Vous n'avez encore rien vu, enigmatica ed ipnotica, composta dal Mark Snow di X-Files, del quale Resnais amava il lavoro fatto su Millennium.
Come i livelli del film, sono due le storie che contribuiscono a creare la sceneggiatura di Vous n'avez encore rien vu: Resnais ha chiesto al suo sceneggiatore Laurent Herbiet di mettere insieme due commedie di Jean Anouilh, Eurydice e Dear Antoine, per creare i due piani narrativi; ma affinchè lo stacco funzionasse a dovere, era anche necessario che la messa in scena delle porzioni di commedie che vengono mostrate fosse diretto da una mano diversa dalla sua.
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Quello di Alain Resnais è appunto un gioco, un esercizio di stile forse freddo, ma interessante e affascinante, che si pone anche l'obiettivo di dimostrare come il teatro possa ancora oggi coinvolgere ed appassionare. Ed è encomiabile che un autore con una carriera così ricca e longeva abbia, a 90 anni, ancora voglia di sperimentare e giocare con i suoi amici artisti. E ci fa pensare che, come suggerisce il titolo originale, non abbiamo ancora visto niente.
Movieplayer.it
4.0/5