Oscar: da Lady Gaga a Cher, le popstar che hanno conquistato l'Academy

Lady Gaga è in lizza agli Oscar 2019 come miglior attrice per A Star Is Born: da Barbra Streisand a Cher, ecco tutte le popstar candidate agli Academy Award.

A star is born: Lady Gaga e Bradley Cooper in una scena
A star is born: Lady Gaga e Bradley Cooper in una scena

La formula di A Star Is Born, 'rodata' fin dal lontano 1937, ha funzionato ancora una volta: oltre a essere diventato uno dei maggiori campioni d'incassi del 2018 (circa quarantacinque milioni di spettatori in tutto il globo), il dramma musicale diretto da Bradley Cooper ha appena ricevuto un totale di otto candidature agli Oscar 2019, tra cui miglior film, miglior attore per Cooper e miglior attrice per Lady Gaga, qui al suo esordio in un ruolo da protagonista sul grande schermo. Un ruolo, quello della cantante di night club Ally Maine, per molti aspetti quasi identico all'immagine pubblica della sua interprete: ad accomunarle sono infatti la grinta, la determinazione, la dolcezza e soprattutto un indiscutibile talento musicale.

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A Star Is Born: da Lady Gaga a Lady Oscar?

Europride 2011: Lady Gaga durante il concerto al Circo Massimo a Roma
Europride 2011: Lady Gaga durante il concerto al Circo Massimo a Roma

Fino a qualche mese fa non era così scontato, tuttavia, pensare di ritrovare Lady Gaga in prima fila per la notte degli Oscar, fra l'altro con una statuetta già prenotata in qualità di co-autrice del brano Shallow. Trentadue anni, newyorkese di origini italoamericane (il suo vero nome è Stefani Joanne Angelina Germanotta), Lady Gaga si è fatta strada nell'ambiente discografico prima come autrice per poi conquistare un'improvvisa, immensa popolarità esattamente un decennio fa, all'inizio del 2009, quando una dopo l'altra le sue canzoni Just Dance e Poker Face schizzano in cima alle classifiche mondiali. Per Miss Germanotta comincia così un percorso professionale che, dall'epocale Bad Romance all'apologia della diversità di Born This Way, passando perfino per gli standard melodici in duetto con Tony Bennett, la renderà una delle icone del pop contemporaneo, con sei Grammy Award e trenta milioni di dischi venduti.

Un walpaper di Lady GaGa
Un walpaper di Lady GaGa
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A Star is Born: Bradley Cooper e Lady Gaga in un'immagine tratta dal film

Fra doti poliedriche e provocazioni più o meno stravaganti, dall'esibizione di nude look al famigerato "abito di bistecche", Lady Gaga, la cui fama è legata anche a video musicali di formidabile impatto, non tarda a rispondere al richiamo dello schermo: nel 2013 debutta nei panni di una sicaria professionista nel fallimentare Machete Kills di Robert Rodriguez, mentre nel 2015 Ryan Murphy la ingaggia per impersonare la vampiressa Elizabeth, soprannominata la Contessa, in American Horror Story: Hotel, che le farà vincere un generosissimo Golden Globe come miglior attrice televisiva. Ma adesso, da diva della musica ad attrice candidata all'Oscar, Lady Gaga può finalmente affermare di aver percorso una strada già battuta da illustri colleghi appartenenti al mondo del pop, ma anche da autentiche leggende della storia dello show business. Esaminiamo dunque quali cantanti, prima di lei, sono riusciti nell'impresa di farsi prendere sul serio come attori, al punto da ricevere il "bacio accademico" della nomination all'Oscar (o addirittura della statuetta).

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Miti della Hollywood classica: Bing Crosby, Frank Sinatra e Judy Garland

Bing Crosby
Bing Crosby e Barry Fitzgerald con gli Oscar per La mia via

Tre voci straordinarie e inconfondibili, dotate di una potenza unica e legate in maniera indelebile al connubio fra musica e cinema: sono quelle di tre fra le prime e più importanti star 'multimediali' di sempre, il cui successo si è esteso senza confini a vari settori dello show business e che, non a caso, rappresentano tre volti simbolo del musical classico hollywoodiano. Nel 1944 Bing Crosby è il protagonista di uno dei film evento dell'annata, La mia via di Leo McCarey, nella parte di un prete che si prende cura di un gruppo di ragazzi di strada di New York, facendoli entrare a far parte di un coro; La mia via fa incetta di statuette e fa guadagnare a Crosby l'Oscar come miglior attore.

Fromheretoeternitysinatra
Da qui all'eternità

Un anno più tardi Bing Crosby sarà candidato per lo stesso personaggio grazie al sequel del film, Le campane di Santa Maria, al fianco di Ingrid Bergman, mentre nel 1954 riceverà una terza nomination come miglior attore per il ritratto di un cantante in declino a causa dei suoi problemi con l'alcool ne La ragazza di campagna di George Seaton. Intanto nel 1953 il mitico Frank Sinatra, già superstar del musical nel decennio precedente, ottiene l'Oscar come miglior attore supporter per il dramma a sfondo bellico Da qui all'eternità di Fred Zinnemann, nei panni di un soldato di stanza in una base alle Hawaii. Due anni dopo The Voice si aggiudicherà anche una nomination come protagonista grazie al controverso L'uomo dal braccio d'oro di Otto Preminger, con un'intensa prova nella parte di un ex giocatore d'azzardo con un passato di tossicodipendenza.

A Star Is Born Judy Garland
Judy Garlad in È nata una stella

Per Judy Garland, invece, la consacrazione era arrivata a soli diciassette anni, nel 1939, per la parte di Dorothy ne Il mago di Oz di Victor Fleming, film per il quale l'Academy le aveva tributato uno speciale "premio giovanile". Nel 1954, dopo un periodo di difficoltà personali e professionali, Judy Garland torna sulla cresta dell'onda con È nata una stella, remake in chiave musicale diretto da George Cukor: un capolavoro che mette in luce tutto il suo talento e che le vale la nomination all'Oscar. Una seconda nomination, questa volta come miglior attrice supporter, arriverà alla Garland per il suo ritorno al cinema, nel 1961, nel dramma giudiziario sul processo di Norimberga Vincitori e vinti, di Stanley Kramer.

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Gli anni Cinquanta e Sessanta, da Peggy Lee a Doris Day

Carmen Jones
Carmen Jones

Negli anni Cinquanta, sull'onda dei trionfi di Frank Sinatra e Judy Garland, gli studios cinematografici vanno a caccia di nuove star della canzone da lanciare nel mondo del cinema. Nel 1954 Dorothy Dandridge, arrivata alla ribalta già alla fine degli anni Trenta come membro delle Dandridge Sisters, diventa la prima afroamericana candidata all'Oscar come miglior attrice grazie al fortunatissimo musical Carmen Jones di Otto Preminger, rivisitazione della Carmen di Bizet. Un anno dopo è una delle più celebri voci d'America, Peggy Lee, a ritrovarsi in lizza come miglior attrice supporter per la parte di una cantante jazz alcolizzata nel dramma musicale Tempo di furore. Ma in questo decennio, a imporsi come una delle star in assoluto più amate dal pubblico è Doris Day, ugola d'oro trasformata in diva della commedia brillante: l'Academy si accorgerà finalmente di lei nel 1959, assegnandole la nomination come miglior attrice per uno dei suoi maggiori successi, il film romantico Il letto racconta, al fianco di Rock Hudson.

Pillow Talk
Il letto racconta
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Bobby Darin

Nello stesso periodo, a rubare il cuore alle teenager di mezzo mondo è il poco più che ventenne Bobby Darin, alla cui improvvisa fama come cantante segue una rapida ascesa in campo cinematografico: nel 1963 Darin viene infatti candidato all'Oscar come miglior attore supporter interpretando uno dei pazienti del neuropsichiatra militare Gregory Peck nel film Capitan Newman. Il debutto come cantante sarà invece soltanto il trampolino di lancio verso una lunga e prolifica carriera d'attrice per la svedese Ann-Margret: diventata negli anni Sessanta una star dei musical, nel 1970 Ann-Margret riceve la nomination all'Oscar come miglior attrice supporter per Conoscenza carnale di Mike Nichols, nei panni della fidanzata di un libertino Jack Nicholson; nel 1975 per lei arriverà una seconda nomination, questa volta da protagonista, impersonando la madre del personaggio eponimo nel musical Tommy di Ken Russell, basato sull'opera rock degli Who.

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Hello, gorgeous: la Funny Girl di Barbra Streisand

Oscar
Barbra Streisand con l'Oscar come miglior attrice per Funny Girl

Un caso da manuale di "amore a prima vista" fra una giovane superstar in ascesa e i membri dell'Academy: è quello della talentuosissima Barbra Streisand, che sempre negli anni Sessanta inizia a vendere milioni di dischi e a farsi conoscere in tutto il mondo per le sue eccezionali doti vocali. Nel 1968, dopo aver già interpretato lo stesso ruolo in palcoscenico, la Streisand debutta al cinema in Funny Girl di William Wyler, musical biografico dedicato alla diva del vaudeville Fanny Brice: un personaggio che le calza alla perfezione e a cui la ventiseienne Barbra presta il proprio carisma e la propria voce, meritandosi il premio Oscar come miglior attrice. Nel 1973 Barbra Streisand colleziona una seconda nomination per la parte dell'attivista politica innamorata di Robert Redford in Come eravamo, capolavoro di Sydney Pollack; nel 1976, invece, sarà la protagonista della terza versione di È nata una stella, ottenendo un altro Oscar come autrice della canzone Evergreen.

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Barbra Streisand
Barbra Streisand

Signore del blues e del rock: Diana Ross e Bette Midler

Diana Ross
Diana Ross ne La signora del blues

Sulla scia del fenomeno Barbra Streisand, negli anni Settanta altre due memorabili voci femminili vengono lanciate con eccellenti risultati in qualità di attrici. Nel 1972 Berry Gordy, fondatore della Motown, decide di puntare su Diana Ross, ex leader delle Supremes e già avviata verso una splendida carriera da solista, per dar vita sullo schermo a un'icona del calibro di Billie Holiday: il film, La signora del blues, sbanca al box office e fa conquistare a una bravissima Diana Ross la nomination all'Oscar come miglior attrice, mentre il disco della colonna sonora vola in cima alla classifica americana. Se però da allora la Ross si concentrerà quasi esclusivamente sull'attività di cantante, manterrà invece un costante equilibrio fra musica e cinema l'inarrestabile Bette Midler, fra le vocalist più popolari degli anni Settanta, che nel 1979 accetta la sfida dell'esordio come protagonista di un film.

The Rose
Bette Midler in The Rose

The Rose, diretto da Mark Rydell e ispirato alla figura di Janis Joplin, vede una magnetica Bette Midler nei panni di una diva del rock all'apice della carriera, ma minata da fragilità personali e dall'abuso di alcool e droghe. La Midler, strepitosa in un ruolo che le permette di unire l'intensità drammatica alle capacità canore, viene candidata all'Oscar come miglior attrice; una seconda nomination arriverà nel 1991, ancora una volta per la parte di una cantante in un altro film di Rydell, Giorni di gloria... giorni d'amore.

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Stregati da Cher, popstar da Oscar

Moonstruck 1
Cher in Stregata dalla luna

All'inizio degli anni Ottanta Cher, nome d'arte di Cherilyn Sarkisian, è già famosissima in qualità di cantante (sia come solista, sia come partner dell'ex marito Sonny Bono) e di star della TV. Ma quando nel 1983 Mike Nichols la fa esordire come interprete drammatica in Silkwood, Cher stupisce critica e pubblico nei panni della collega e coinquilina di Meryl Streep, ricevendo la nomination all'Oscar come miglior attrice supporter; da allora, e per circa un decennio, l'infaticabile Cher altenerà con disinvoltura i successi discografici e la recitazione. Nel 1987, diretta da Norman Jewison, è la protagonista della commedia romantica Stregata dalla luna, nei panni di una donna italoamericana a un passo dalle nozze ma divisa fra due uomini: il film diventa un cult immediato e vale a Cher il premio Oscar come miglior attrice.

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Cher Academy Award
Cher durante la cerimonia degli Academy Award 1987

Il nuovo millennio, da Queen Latifah a Mary J. Blige

Queen Latifah Bessie
Queen Latifah in Chicago

Gli ultimi decenni sono stati segnati da parabole professionali inverse, con attori già affermati che, per periodi più o meno brevi, hanno deciso di cimentarsi pure nel campo della musica pop: sono i casi di Will Smith, ex Principe di Bel Air (e futuro plurinominato agli Oscar) che fra il 1997 e il 2005 incide quattro album di genere hip hop; di Jamie Foxx, che subito dopo aver conquistato l'Oscar per Ray affiancherà alla carriera di attore quella di cantante, con quattro dischi pubblicati fra il 2005 e il 2015; e di Jared Leto, leader dal 2002 della rockband Thirty Second to Mars ma già in precedenza noto come attore (e premio Oscar nel 2013 per Dallas Buyers Club). È già un nome noto dell'hip hop invece Queen Latifah quando, nel 2002, viene candidata all'Oscar come miglior attrice supporter nella parte di una secondina corrotta nel musical Chicago di Rob Marshall, in cui può sfruttare le proprie doti canore.

Jamie Foxx insieme a Jennifer Hudson in una scena di Dreamgirls
Jamie Foxx insieme a Jennifer Hudson in una scena di Dreamgirls

Dura appena un biennio invece, dal 1991 al 1992, la carriera musicale del rapper Marky Mark, leader dei Funky Bunch, ma conosciuto oggi come Mark Wahlberg: reinventatosi prima come modello di biancheria intima e poi, dopo il flop del suo secondo e ultimo disco, come attore cinematografico, Wahlberg riceverà una nomination all'Oscar come miglior attore supporter nel 2006 per The Departed, capolavoro noir di Martin Scorsese. Sempre all'edizione degli Oscar del 2006, il premio come miglior attrice supporter viene attribuito all'esordiente Jennifer Hudson, ex concorrente di American Idol, ingaggiata per dividere la scena con Beyoncé nel musical Dreamgirls di Bill Condon, ispirato alla storia delle Supremes. Infine, un anno prima di Lady Gaga, ad entrare nelle grazie dell'Academy è la diva dell'R&B Mary J. Blige, che nel 2017 registra un prestigioso riconoscimento: una doppia nomination agli Oscar, come miglior attrice supporter e per la miglior canzone, grazie al film Mudbound, che le permette di segnare un'inedita doppietta replicata pochi giorni fa proprio da Miss Germanotta.