Con le prime nomination internazionali, come quelle agli Europeran Film Awards, ai British Independent Film Awards, e agli Independent Spirit Awards abbiamo iniziato a sentire profumo di Oscar Race: tra pochi giorni si incomincerà a fare sul serio, con i verdetti delle associazioni di critici, ovvero l'annuncio dei vincitori del prestigioso New York Film Critics Circle il 3 dicembre e quello della storica National Board of Review, il 4. Noi, come sempre, vogliano dare il la alla nostra copertura dell'Awards Season con una panoramica dei titoli più quotati, destinati a dividersi i favori degli appassionati e dei votanti fino alla notte del 2 marzo al Dolby Theater di Los Angeles.; quest'anno lo facciamo in forma di classifica, per rendere ancora più intrigante questa guida al cinema da Oscar, dalle retrovie, con tanti gli speranzosi outsider, fino alla prime posizioni, con i titoli più quotati, quelli che al momento sembrano imbattibili. Ma non bruciamo le tappe....
15. Ancora da scoprire.
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Tutte pellicole dal potenziale talmente elevato che potrebbero non solo incidere, ma sconvolgere l'intero quadro che ci apprestiamo a illustrare. Staremo a vedere.
14. Vecchi amori
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Uscito in USA in primavera, Before Midnight, tarzo capitolo della miracolosa trilogia romantica di Richard Linklater iniziata diciotto anni fa con Prima dell'alba, dovrebbe essere salvato dal dimenticatoio grazie alla popolarità dello script firmato da Linklater e dalle due co-star Julie Delpy e Ethan Hawke e grazie al fatto che la categoria Miglior sceneggiatura non originale quest'anno non sembra particolarmente affollata: un posto per questo ammirevole trio, il prossimo 2 marzo al Dolby Theater, dovrebbe esserci.
Chiudiamo questa sezione con Frances Ha, pellicola spiccatamente indie firmata da quel Noah Baumbach che è comunque da anni sulla mappa dell'Academy, e interpretata dalla lanciatissima Greta Gerwig.
13. I film stranieri
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12. Gandolfini, e Non dico altro
Un volto popolare - Tony Soprano, per i telespettatori americani, è uno di casa - scomparso all'improvviso, una romcom con l'anima che lo vede tra due co-star della risma di Julia Louis-Dreyfus e Catherine Keener, il desiderio dell'industry, e soprattutto dei colleghi attori, di ricordare un collega con affetto; James Gandolfini non è Heath Ledger, ma una nomination per Non dico altro potrebbe spiccarla. Se poi la nomination, non meno meritata, arrivasse per la Louis-Dreyfus, ci sarebbe comunque modo per ricordare con affetto Gandolfini.
11. Buone nuove dai Festival
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Presentato a Telluride, invece, Labor Day di Jason Reitman, che vede protagonista una Kate Winslet radiosa come sempre; peccato per lei che per la categoria destinata alle attrici protagoniste sia messa come quella dei colleghi maschi, con la particolarità che in pole ci sono interpreti (Blanchett, Bullock, Thompson, Dench) che un Oscar lo hanno già vinto. Come del resto Kate.
Altra new entry festivaliera è Out of the Furnace di Scott Cooper, altro film con cast notevole (Christian Bale, Casey Affleck, Zoe Saldana e Woody Harrelson), mentre è già dalla Mostra del cinema di Venezia dello scorso anno che si parla del valore del documentario di Sarah Polley Stories We Tell, che speriamo davvero di vedere ricordato in questa Awards Season, dato che nel 2013 non poteva concorrere.
Un anno dopo, sempre a Venezia, tra le pellicole protagoniste della competizione c'è stato Philomena di Stephen Frears; premiato per la sceneggiatura dalla giuria della Mostra, non è tra i contender più quotati per le statuette principali, ma Dame Judi Dench ha ottime chance per una nomination.
10. Rush
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9. The Butler
Al contrario di Rush, The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca di Lee Daniels - racconto di matrice biografica incentrato sulla singolarissimi esperienza di Cecil Gaines, maggiordomo della Casa Bianca sotto sette diversi presidenti che fu testimone silenzioso di decenni di storia politica e cambiamenti sociali negli States - ai botteghini ha fatto furore. Al soggetto di grande appeal si accompagna un cast all star capitanato dal premio Oscar Forest Whitaker e dalla donna più popolare d'America, Oprah Winfrey, che interpreta la moglie di Gaines e che veleggia verso la sua seconda nomination a un Academy Award (la prima arrivò, quasi 28 anni fa, per Il colore viola). Ma il film di Daniels, forte della sua importanza e del suo successo, oltre che del "peso" del suo studio di produzione, la Weinstein Company, non dovrebbe faticare troppo a conquistare anche una menzione come miglior film nonostante la release date estiva.
8. Nebraska
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7. Inside Llewyn Davis
I fratelli Coen sono tra i maggiori cineasti americani in attività, un fatto che l'Academy of Motion Picture Arts and Science non ha mancato di riconoscere, tributando loro l'Oscar per il miglior film con Non è un paese per vecchi nel 2008. Rispetto al poderoso e caustico thriller/ western tratto dall'omonimo romanzo di Cormac McCarthy, l'altrettanto riuscito Inside Llewyn Davis, estroso, musicale e arthouse, è certamente un progetto meno nelle corde dell'AMPAS. Non al punto da ignorarne l'immenso pregio artistico.
6. Blue Jasmine
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5. All Is Lost
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4. Captain Phillips
La solita regia vigorosa e immersiva di Paul Greengrass per narrare la terrificante avventura, realmente accaduta, di Richard Phillips, comandante di una nave cargo americana attaccata da un gruppo di pirati somali nel 2009. Captain Phillips - Attacco in mare aperto potrebbe rimanere escluso dalle categorie attoriali, se l'affollamento di cui abbiamo detto fa una vittima illustre come Tom Hanks, ma ha buone chance di spiccare menzioni nella categoria principale, in quella per la sceneggiatura e in diverse aree tecniche.
3. Saving Mr. Banks
Un altro film biografico - e metacinematografico - di immenso appeal per l'AMPAS, Saving Mr. Banks indirizza la genesi di un classico, Mary Poppins, e in particolare il non facile rapporto tra Walt Disney e l'autrice del romanzo da cui la pellicola è tratto, P.L. Travers. Nei due ruoli ci sono habitué degli Academy Awards come Tom Hanks e una Emma Thompson che più in parte non si può, e infatti rischia di essere lei a dare del filo da torcere alla Blanchett.
2. Gravity
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1. 12 anni schiavo
Semplicemente, non gli manca nulla. Dopo gli acclamati Hunger e Shame, Hollywood sembra pronta a celebrare il talento e la sensibilità di Steve McQueen, che ci regala una terza prova all'insegna dell'importanza storica e delle emozioni, dell'articolato disegno narrativo e di una pletora di grandi interpretazioni (Chiwetel Ejiofor, Lupita Nyong'o, Michael Fassbender, per nominare solo i tre che hanno praticamente già la nomination in tasca) dai sontuosi costumi alle dettagliate scenografie. E 12 anni schiavo sembra al riparo da controversie come quelle che, lo scorso anno, affossarono il bellissimo Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow. Tutto può ancora succedere, come ci ha insegnato la storia degli Academy Awards, ma noi non ricordiamo un frontrunner così solido dai tempi di Non è un paese per vecchi. E sappiamo quella volta com'è andata.
Buona Oscar Race a tutti!