Uno spettacolare fallimento. 20 anni dopo il dimenticato Ritorno al presente, Carlo Conti è tornato a subire l'onta di un programma chiuso in anticipo per bassi ascolti. Ne vedremo delle belle, format da lui ideato, aveva l'ambizione di riportare in auge showgirl dal fiorente passato televisivo con il tempo lasciate ai margini facendole sfidare tra prove di canto, ballo, conduzione e recitazione.

Una sorta di Drag Race rivisitato e corretto alla Eva contro Eva per il pubblico del sabato sera di Rai1, che ha ampiamente rifiutato l'azzardo trainato da Matilde Brandi, Laura Freddi, Valeria Marini, Lorenza Mario, Veronica Maya, Angela Melillo, Patrizia Pellegrino, Pamela Prati, Carmen Russo e Adriana Volpe. Partito con 3 milioni di telespettatori e uno share al 17.6%, il programma è prima crollato ai 2.161.000 telespettatori con share al 14,56% della seconda puntata e 7 giorni dopo è precipitato al 13% di share con 2 milioni di telespettatori. Delle previste 5 puntate iniziali ne è stata cancellata una, con finale anticipata a sabato 12 aprile.
Carlo Conti scarica le sue concorrenti
Carlo Conti, che non ha solo condotto ma anche ideato il format, ha sportivamente digerito il fallimento, parlando di "esperimento" televisivo, per poi scaricare la colpa eventuale sulle concorrenti in gara: "È mancato l'aspetto fondamentale che doveva essere il pepe tra le protagoniste, pepe che non c'è stato: la loro voglia di fare spettacolo ha superato quella del battibecco". Ma non è propriamente così.
Le 10 showgirl si sono ampiamente punzecchiate sin dalla primissima puntata, quando Valeria Marini ha reagito malamente alla settima posizione, con i dietro le quinte tra una prova e l'altra che hanno alimentato dissapori e ferocia tra egocentriche prime donne. Ma a spegnere eventuali incendi è stato proprio il conduttore, da sempre poco affine ad una televisione urlata e litigiosa, a meno che gli autori non si aspettassero tirate di extension. A non aiutare Conti quella giuria che avrebbe dovuto lavorare per aizzare la competizione, perché se Mara Venier ha provato a lasciarsi andare e Christian De Sica, seppur amico di molte, troppe concorrenti, ne ha seguito la scia, Frank Matano non ha mai aggiunto pepe alle varie discussioni, pur indispettendo Patrizia Pellegrino.
Ne vedremo delle belle, trionfo camp
Eppure Ne vedremo delle belle, con la sua aura sfacciatamente gay nell'estetica camp di dive sul Viale del Tramonto pronte a tutto pur di riemergere superandosi a vicenda, rimarrà nella memoria di quel poco pubblico che non l'ha mai abbandonato, seppur consapevole di tutti i difetti e delle sue evidenti mancanze.
Carlo Conti e i suoi autori avrebbero potuto e dovuto intervenire dopo la messa in onda della prima puntata per modificare in corsa il famigerato 'esperimento', eliminando la prova intervista, rimodulando quella a sorpresa che al debutto con la sfida fotografica aveva lasciato tutti abbastanza perplessi, cavalcando antipatie eventuali e ipertrofici nos, ma la barca era già partita e parzialmente affondata, anche perché chiamata a sfidare una portaerei chiamata Amici di Maria. Da 25 anni punto fermo della programmazione di Canale5, il Serale defilippiano è un colosso praticamente inaffondabile, seppur copia/incolla delle edizioni precedenti, un appuntamento talmente fisso dal calamitare milioni di italiani, stagione dopo stagione. E se Rai1 solo un anno fa alzava bandiera bianca contro-programmando repliche, quest'anno Carlo Conti ha osato testare, come fatto nel 2019 quando affidò ad Amadeus un'altra sua creatura, Ora o Mai Più, lanciato in piena estate e subito diventato programma cult.
Non lo vedremo più ma è stato bello
Altre edizioni di Ne vedremo delle belle non ne vedremo, questo è poco ma sicuro, eppure il roboante fallimento rimarrà nella memoria social, con migliaia di tweet, centinaia di meme e di video di alcune atroci esibizioni rimbalzati da un account all'altro per quattro settimane, mentre c'era già chi faceva nomi per la prossima stagione. Le 10 redivive showgirl hanno fatto la spola da un programma all'altro nei vari pomeriggi Rai, ritrovando interviste, servizi stampa, interesse.

Quel che doveva essere un "talent show" si è presto rivelato puro e semplice intrattenimento, ampiamente migliorabile e con non pochi problemi che seppur visibili non sono stati risolti, facendo però divertire nel non-sense generale che l'ha caratterizzato sin dalla prima puntata. Probabilmente involontario ma punto di forza di un programma che nella sua profonda insensatezza, per non dire bruttezza, ha saputo trarne ilarità virale, diventando di fatto indimenticabile. Un unicum catodico alla Grimilde, programma di Alba Parietti del 2006, o alla Cocktail d'amore con Amanda Lear, memorabile meraviglia Rai dei primi anni '2000, nella speranza che Valeria Marini, come una Gloria Desmond qualsiasi, stasera saluti il suo creatore nonché conduttore con un iconico "Eccomi, Carlo, sono pronta per il mio primo piano".