My Hero Academia: Vigilantes, la recensione dei primi episodi

Comincia una nuova serie animata ambientata nell'universo di My Hero Academia: ecco le nostre impressioni dei primi episodi.

Fotogramma anime MHA: Vigilantes

My Hero Academia di Kohei Horikoshi è stato uno dei più grandi manga degli ultimi anni: da poco concluso con il quarantaduesimo volume, si appresta a salutare anche l'animazione nipponica dopo oltre 150 episodi e quattro lungometraggi. I fan, tuttavia, non devono disperarsi perché torneranno presto nell'universo di My Hero Academia con la trasposizione animata di Vigilantes, un manga a metà tra un prequel e uno spin-off che è proseguito parallelamente all'opera di Horikoshi per 15 volumi tra il 2016 e il 2022.

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Una scena dell'anime

Scritto da Hideyuki Furuhashi e disegnato da Betten Court, Vigilantes - noto anche come Vigilante: My Hero Academia Illegals - racconta una prospettiva molto diversa rispetto alla storia originale che, per assurdo, potrebbe conquistare anche chi non ha guardato di buon occhio le peripezie di Deku e i suoi compagni di scuola.

Eroi e antieroi

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Il protagonista in una scena

I primi episodi di Vigilante coprono pressappoco i primi tre capitoli del manga, introducendo le basi di questa storia ambientata cinque anni prima che Izuku "Deku" Midoriya si iscriva al liceo Yuuei: la differenza principale tra le due opere in un certo senso sta tutta qui. In My Hero Academia, i giovani protagonisti studiano per diventare eroi professionisti, autorizzati legalmente a usare i loro Quirk - i super poteri, insomma - per proteggere il mondo da catastrofi e criminali.

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Un'immagine di My Hero Academia: Vigilantes

Nonostante le grandi battaglie e gli incidenti di percorso, My Hero Academia è pervaso da un'aura di ottimismo che si concentra soprattutto sul suo incrollabile protagonista Deku, quintessenza dell'eroismo a tutti i costi. La distinzione tra buoni e cattivi è netta fin da subito e Horikoshi si barcamena con un cast che molti fan definirebbero anche troppo numeroso e, forse, sacrificato a favore di pochi personaggi principali.

Vigilantes rovescia praticamente ogni cardine di My Hero Academia, cominciando proprio dal cast, molto più contenuto e circoscritto, perciò sensibilmente meglio caratterizzato. Gli episodi dell'anime stabiliscono immediatamente i rapporti tra i personaggi principali che la serie esplorerà e approfondirà nelle settimane a seguire, soffermandosi sul protagonista Koichi Haimawari, un diciannovenne con un Quirk inadatto alla carriera di eroe professionista.

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Un'immagine dell'anime

Nonostante ciò, Koichi si ritrova a fare squadra con un misterioso omaccione che risponde al soprannome di Knuckleduster e con una eroina senza autorizzazione, Pop☆Step, nella sua stessa situazione: i tre decidono di combattere il crimine per conto loro, specialmente in un momento in cui una droga sperimentale che potenzia i Quirk rischia di mettere anche i professionisti alle strette. Il problema è che le loro azioni, che li marcano proprio come vigilanti, sono contro la legge, perciò i nostri antieroi devono muoversi su un confine sottilissimo che li vede presi di mira sia dai nemici che dalle autorità, con tutte le conseguenze del caso.

Il lato oscuro di My Hero Academia

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Uno dei personaggi principali di Vigilantes

Se volessimo fare un paragone con la Marvel, allora Vigilantes sarebbe una cosiddetta serie street level in stile Daredevil, dalle ambizioni più ristrette e le ripercussioni più individuali. Non è un caso che Furuhashi si sia ispirato a Batman per scrivere il personaggio di Knuckleduster - che riserva parecchie sorprese nel corso della storia - e che i toni si facciano più oscuri e violenti già nel secondo episodio dell'anime, pur non disdegnando gag e momenti esilaranti, specie per quanto riguarda lo sfortunatissimo Koichi. Essendo ambientata anni prima della storia di Deku, Vigilantes gode di una discreta autonomia narrativa ma mantiene alcuni agganci importanti con l'opera originale, soprattutto attraverso personaggi come Eraserhead, integrati bene nella storia senza rappresentare un fanservice fine a se stesso.

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I personaggi principali in azione

L'anime, prodotto sempre da Bones Film come per le precedenti stagioni di My Hero Academia, adatta lo stile di Betten Court in maniera convincente, cercando un compromesso che gli garantisca una identità visiva precisa ma al contempo rimandi subito alle serie principale. La regia di Kenichi Suzuki è serrata anche se questi primi due episodi soffrono di quel minimo di necessaria esposizione che rallenta il ritmo ma serve a presentare i personaggi e a spiegare anche ai nuovi spettatori questo strano mondo e le sue regole. Nonostante sia uno spin-off destinato a durare solo poche stagioni, i primi episodi di Vigilantes sfoggiano animazioni di ottima qualità, coreografie estremamente dinamiche e musiche accattivanti, anche se forse un po' meno ispirate rispetto a quelle che Yuki Hayashi ha già composto per My Hero Academia.

Conclusioni

I primi episodi oggetto di questa recensione di My Hero Academia: Vigilantes dimostrano che Bones Film non intende sottovalutare l'opera di Hideyuki Furuhashi e Betten Court solo perché si tratta di uno spin-off, infatti sembra proprio che gli animatori abbiano messo lo stesso impegno anche in questa serie animata. Conoscendo il manga, ormai terminato, ci sentiamo di consigliare la visione soprattutto ai fan di My Hero Academia ma anche a chi ha amato l'immaginario di Kohei Horikoshi ma magari è rimasto deluso dai suoi sviluppi: Vigilantes affronta tematiche diverse da una prospettiva sensibilmente più adulta che potrebbe conquistarvi.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.5/5

Perché ci piace

  • La caratterizzazione dei protagonisti.
  • La prospettiva più adulta rispetto alla serie principale.

Cosa non va

  • Alcune situazioni iniziali sanno inevitabilmente di già visto.
  • Chi non ha mai apprezzato MHA difficilmente cambierà idea.