My Best Friend's Exorcism, la recensione: un esorcismo anni '80

La recensione di My Best Friend's Exorcism, teen horror ambientato negli anni Ottanta, adattamento dell'omonimo romanzo e ora disponibile su Prime Video.

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My Best Friend's Exorcism: una foto del film

1988, Carolina del Sud. Abby e Gretchen sono migliore amiche e frequentano il liceo insieme alle loro compari inseparabili, Glee e Margareth. Condividono la passione per i Culture Club e i film di fantascienza, in un periodo d'oro per l'immaginario cinematografico e musicale. Una serata trascorsa in compagnia in una casa sul lago rischia di cambiare per sempre le cose: Abby e Gretchen infatti si addentrano in un casolare isolato poco distante, dove le leggende urbane raccontano si tenessero riti satanici, e si imbattono in qualcosa di strano: mentre la prima riesce a fuggire e chiama in soccorso le altre ragazze, la seconda inciampa e rimane indietro alla balia di qualcosa di orribile. Come vi raccontiamo nella recensione di My Best Friend's Exorcism da quel momento nulla sarà più come prima. Gretchen è infatti stata posseduta da un antico demone e inizia a manifestare comportamenti sempre più strani e inquietanti, che rischiano di creare situazioni scomode all'interno della loro compagnia. La sola a capire cosa le stia accadendo è soltanto Abby, che decide di rivolgersi ad un singolare esorcista nella speranza di salvare l'amica del cuore prima che sia troppo tardi.

Cose strane

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My Best Friend's Exorcism: una sequenza

Ancora anni Ottanta, all'insegna del fenomeno amarcord definitivamente (ri)sdoganato da Stranger Things, in un teen horror che riplasma per l'ennesima volta l'iconografia del suddetto decennio ad uso e consumo del pubblico contemporaneo. A dire il vero l'omonimo romanzo alla base è stato dato alle stampe proprio nel 2016, negli stessi mesi nei quali ha visto la luce la prima stagione della popolare serie dei Duffer Brothers, e l'autore Grady Hendrix non può quindi essere accusato di aver cavalcato la scia del momento. My Best Friend's Exorcism sbarca nel catalogo di Prime Video come original, proponendosi come divertente operazione usa e getta per un pubblico affamato di atmosfere tipiche del relativo periodo, che fanno da buon sottofondo alla storia di amicizia e possessione al centro del racconto.

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Auguri per il tuo esorcismo

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My Best Friend's Exorcism: un'immagine

Non è un caso che in fase di produzione vi sia la mano di Christopher Landon, che con il dittico di Auguri per la tua morte aveva dato nuova linfa al genere slasher con una verve comica in grado di spaziare tra i generi con consapevole freschezza. Il film qui oggetto di analisi infatti offre ancora una volta un discreto mix tra risate e citazionismo, senza mai eccellere ma mettendo in mostra un approccio gradevole a certi archetipi ben risaputi.

Sono in quattro le figure principali, come le Giovani streghe (1996) dell'omonimo cult di Andrew Fleming, e a differenza delle loro coetanee presenti proprio nel sequel di questi, il mediocre Il rito delle streghe (2020), riescono ad essere convincenti e credibili anche a dispetto di caratterizzazioni appena abbozzate. Alcuni personaggi secondari fanno invece tenerezza nella loro esibita aria caricaturale, a cominciare da quell'esorcista campione di fitness che insieme ai fratelli organizza spettacoli nelle scuola promuovendo un allenamento fisico tramite il quale raggiungere la grazia divina. E altri sono eccessivamente ricalcati su prevedibili stereotipi: dall'amica timorosa di dichiarare la propria omosessualità a chi ha una cura maniacale per il proprio aspetto fisico, fino a chi non si apprezza perché ancora alle prese con l'acne adolescenziale.

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Un mix risaputo ma che intrattiene

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My Best Friend's Exorcism: un'immagine del film

In novanta minuti di visione My Best Friend's Exorcism cerca di condensare sottotrame che avrebbero necessitato di una lunghezza maggiore, magari in forma episodica, per essere ampliate con la necessaria profondità. Il peccato peggiore dell'operazione finisce proprio per essere quello di un'eccessiva superficialità, che ha portato a riassumere buona parte della storia in un'ora scarsa per poi lasciare l'ultima mezzora al relativo esorcismo del titolo, anche questo ricalcante più o meno parodisticamente i vari classici a tema. Tavolette ouija, acqua santa, getti di vomito al di fuori del comune, tenie giganti, demoni che ricordano una versione low-budget di Gollum e ancora tanto altro: nel suo farsi contenitore di situazioni e influenze radicate nel più familiare degli immaginari, il film riesce a divertire e intrattenere con semplicità, ma chi cerca l'originalità a tutti i costi è pregato di guardare altrove.

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Conclusioni

Due amiche del cuore rischiano di veder compromessa la loro relazione quando una viene posseduta da un demone e inizia a manifestare comportamenti sempre più inquietanti nonché a creare situazioni spiacevoli all'interno della comune compagnia. Come vi raccontiamo nella recensione di My Best Friend's Exorcism, questo adattamento dell'omonimo romanzo ci trasporta nuovamente nei magici anni Ottanta, tra le aule di un liceo a vocazione religiosa dove la neo satanica presenza metterà sotto sopra le classiche dinamiche adolescenziali. Un divertimento usa e getta, tanto innocuo quanto piacevole, ideale per una serata all'insegna di un puro, nostalgico, disimpegno.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.0/5

Perché ci piace

  • Un divertimento senza infamia e senza lode.
  • Il cast di giovani protagoniste è eterogeneo al punto giusto.

Cosa non va

  • A tratti la comicità è di bocca buona e fa troppo leva su un marcato citazionismo.
  • L'operazione è narrativamente esile.