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Il Tevere, i locali dentro i barconi, uno di questi è Morrison: club in cui si esibiscono Lodo (Lorenzo Zurzolo) e i suoi amici. Le prime serate, la paura di presentare i propri pezzi al pubblico. Poi un incontro fortunato, quello con Libero (Giovanni Calcagno), rockstar in fase discendente che rivede nel ragazzo l'energia e la voglia di fare degli inizi. Morrison, dal 20 maggio in sala, distribuito da Vision Distribution, è un film sull'amore per la musica e la creatività, che va e viene, capricciosa e imprevedibile.
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A quasi dieci anni di distanza da Tulpa - Perdizioni Mortali, Federico Zampaglione, cantautore e frontman dei Tiromancino, torna dietro la macchina da presa. Nel cast anche Giglia Marra e Carlotta Antonelli, interpreti rispettivamente di Luna, compagna di Libero, e Giulia, coinquilina di Lodo e aspirante attrice.
Abbiamo incontrato Federico Zampaglione e il cast di Morrison dal vivo. Per il regista questo film è come una canzone. La musica ha un ruolo centrale nella sua vita, non soltanto al cinema: "La musica prende spunto e ruba momenti alla vita. A volte succede che nel momento peggiore di sempre ti vengano le canzoni migliori. È qualcosa che va un po' per conto suo. Per me è un diario: le cose migliori che ho fatto le ho scritte di getto, perché avevo qualcosa dentro che voleva uscire. Poi uno lo può arrangiare in vari modi, ma non sarei mai riuscito a scrivere canzoni se non fossi partito da esperienze personali che mi avevano toccato."
La video intervista a Federico Zampaglione e Lorenzo Zurzolo
Morrison e il rapporto con la musica
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D'accordo l'attore Giovanni Calcagno: "La storia di questo film è quella di un rapporto, da un certo punto di vista, strumentale con la musica. Come se si volesse quasi dare una forma e un motivo di esistere alla vita di una persona. A un certo punto del film da parte dei due personaggi che compongono musica c'è una presa di distanza da questa visione: capiscono che questo non è il rapporto giusto. La musica è qualcos'altro. Per quanto mi riguarda è l'arte più pura, più meravigliosa che ci sia. Accostarcisi con un certo rispetto è la cosa più importante."
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Lorenzo Zurzolo invece: "Anche prima di questo film ho sempre avuto un bellissimo rapporto con la musica. Credo sia quasi una terapia: a volte basta sentire una canzone allegra per metterci di buonumore o una triste per ricordare delle cose. La musica che ascolto è sempre legata a dei momenti della mia vita, le canzoni mi ricordano sempre qualcosa e mi accompagnano. Con Federico prima di girare abbiamo fatto una full immersion di musica rock e mi sono appassionato ancora di più."
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Per Carlotta Antonelli: "Penso che sia la colonna sonora della nostra vita, a seconda dei periodi e dei momenti che viviamo. Credo non si possa stare senza." Infine per Giglia Marra: "Vivo di musica. Per me la musica è tutto. Anche durante le riprese del film la musica mi ha aiutato tanto per entrare nel mio personaggio. Prima di entrare in scena mi isolavo e cercavo dei brani che mi potessero aiutare a fare una determinata scena. Magari in una dovevo ridere e in un'altra piangere: la musica mi ha aiutato tanto. Come sempre nella vita."