Se esiste un brand che può rappresentare a pieno titolo l'animazione giapponese, questo è Gundam. La prima storica serie risale al 1979, e ha definito un genere che, fino a quel momento, si limitava alla riproposizione di schemi manichei eroi vs cattivi. Dopo l'avvento del Mobile Suit Bianco il genere robotico è cambiato, la narrazione della guerra è cambiata, persino il pubblico è cambiato.

Nel corso di decenni, Gundam si è incarnato in una incredibile quantità di nuove versioni, rimanendo un elemento fondamentale di tutta l'industria dell'intrattenimento nipponica, dall'animazione al modellismo.
Questo preambolo è necessario per contestualizzare l'hype generato dall'annuncio di una nuova serie di Gundam, dall'enigmatico titolo GQuuuuuuX (si pronuncia "GiQuax", se ve lo state chiedendo) e che è adesso disponibile, con tanto di doppiaggio italiano, su Prime Video.
Un nuovo studio

Non è tanto l'annuncio di una nuova serie ad aver scatenato l'interesse del fandom, quanto il fatto che la Sunrise, la casa di produzione che detiene da sempre i diritti di Gundam, ha incaricato uno studio esterno della realizzazione di questa nuova serie. Scelta caduta nientemeno che sullo Studio Khara, ovvero la fenice rinata dalle ceneri della Gainax grazie alla volontà e all'estro creativo di Hideaki Anno, assieme a uno staff di professionisti di altissimo livello.
In altre parole, Mobile Suit Gundam GQuuuuuuX si è presentato da subito come una rilettura del mito del Mobile Suit Bianco in "chiave Evangelion", per così dire. Scelta artistica evidente fin da quando sono state diffuse le prime immagini con il design dei giovani protagonisti e del nuovo Gundam, design creato da Ikuto Yamashita, ovvero l'artista che aveva già dato una svolta notevole al mecha design degli Eva negli ultimi film di Evangelion.
Quando poi è stata diffusa la sinossi della serie, il fandom è letteralmente esploso, anche grazie a una campagna marketing particolarmente efficace, con tanto di proiezione speciale a Times Square, a New York.
Che tutto cambi, rimanendo lo stesso

Durante la Guerra di un anno tra la Federazione Terrestre e il ribelle Principato di Zeon un giovane sale fortunosamente a bordo del potentissimo prototipo di Mobile Suit progettato dalla Federazione.
Solo che non si tratta di Amuro Rei, ma della sua nemesi Char Aznable, giovane ufficiale di Zeon che nasconde un incredibile segreto dietro la sua iconica maschera. Grazie al Gundam, Char è in grado di capovolgere l'esito della guerra e assicurare la vittoria del Principato di Zeon.

Questo dà il via a un vero e proprio universo alternativo, un "what if" potenzialmente molto interessante perché offre un punto di vista nuovo sull'ambientazione più conosciuta del brand, l'Universal Century, e al tempo stesso lascia gli autori liberi di sbizzarrirsi con la propria storia.
Un nuovo Gundam, una nuova pilota
Sono passati cinque anni dalla fine della Guerra di un anno. Char Aznable, che ha dato un contributo decisivo alla vittoria del Principato di Zeon, è misteriosamente scomparso dopo un incidente denominato Zeknova, collegato allo sviluppo della tecnologia Psycommu. Questa tecnologia avrebbe dovuto consentire a individui dotati di speciali facoltà, i Newtype, di pilotare i Mobile Suit a livelli impossibili per i comuni esseri umani.

Su Side 6, una delle colonie spaziali indipendenti, facciamo la conoscenza della giovane e inquieta liceale Amate Yuzuriha. Coinvolta suo malgrado nella consegna di un componente fondamentale per le battaglie clandestine tra Mobile Suit, Amate fa così la conoscenza con Nyaan, un'altra studentessa a cui era stato affidato il compito di consegnare il drive, e del gruppo Pomerarian.
A bordo del GQuuuuuuX

Nel frattempo, all'esterno della colonia, un Gundam rosso che sembra quello dello scomparso Char sta seminando il panico tra le fila dell'esercito di Zeon. Per provare a catturarlo viene fatto scendere in campo il GQuuuuuuX, un Mobile Suit dotato del sistema Psycommu. Purtroppo il pilota del GQuuuuuuX non riesce ad attivare lo Psycommu, e nello scontro precipita su Side 6, coinvolgendo la Polizia Militare della colonia, che non esita a provocare ingenti danni nel ghetto dei rifugiati.
Nel pieno dello scontro, Amate riesce fortunosamente a salire sul GQuuuuuuX per provare a fermare la battaglia. Inaspettatamente, lo Psycommu reagisce alla presenza della ragazza attivandosi. A bordo del nuovo Gundam, Amate è ora in grado di combattere, ma all'improvviso viene travolta da una strana visione e sembra entrare in contatto telepatico con il Mobile Suit rosso.
Lo Stile Khara

Design dei personaggi e dei robot, approccio post-moderno e citazionistico alla storia, stile sincopato e ipercinetico, colori sgargianti, inquadrature ardite e animazioni di altissimo livello: tutto in questo primo episodio di GQuuuuuuX sembra urlare a gran voce che al timone della serie c'è Hideaki Anno, l'uomo che ha rivoluzionato l'animazione giapponese e l'immaginario di mezzo mondo grazie a Evangelion (in tutte le sue versioni), Shin Godzilla eccetera.
In realtà Anno ha contribuito, a quanto pare, "solo" allo script dei primi episodi, mentre la regia della serie è affidata a Kazuya Tsurumaki, che di Hideaki Anno è stato collaboratore fin dai tempi della Gainax dell'era d'oro.

Resta il fatto, innegabile, che GQuuuuuuX sia un prodotto inconfondibilmente legato alla new wave dell'animazione giapponese. Se questo possa rappresentare un problema per i fan hardcore dell'impostazione più realistica di Gundam, soprattutto dopo l'ultimo Witch from Mercury (con cui comunque GQuuuuuuX ha parecchi punti in comune) è presto per dirlo. Di sicuro il design dei robot è straniante, anni luce lontano dalle linee squadrate ed essenziali della prima serie.

A parte questo elemento, sicuramente non trascurabile, il primo episodio di questa nuova serie sembra introdurre tantissimi elementi potenzialmente interessanti, forse anche troppi considerato che sono previsti solo dodici episodi.
Ma le animazioni sono di ottimo livello, la colonna sonora accompagna con grande efficacia sia le scene d'azione che quelle più introspettive (quasi esistenzialiste, verrebbe da dire) e va apprezzato anche un doppiaggio italiano di buon livello, curato da Rossa Caputo, al netto di qualche scelta d'adattamento discutibile.
Resta la curiosità di scoprire cosa ci riserveranno gli altri episodi di questa serie, che si è comunque confermata come una delle più interessanti della nuova stagione primaverile.
Conclusioni
Il primo episodio di GQuuuuuuX è la dimostrazione, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, della strategia di Sunrise di "allargare l'orizzonte" sul loro brand più famoso. Dopo le ultime sperimentazioni, da Witch from Mercury a Requiem for Vengeance, ora è la volta di una variazione in chiave stilistica, affidandosi a uno degli studi, e a uno staff di autori, Hideaki Anno in testa, più riconoscibile e apprezzato sia in campo internazionale che dagli spettatori più giovani. Ovviamente è presto per sancire la riuscita di questo progetto, ma almeno il primo episodio ha il merito di mettere da subito in campo tutte le carte e incuriosire lo spettatore: realizzazione tecnica curata, riscrittura post-moderna del mito, strizzatine d'occhio varie e tanta (voluta?) confusione nell'impostazione della trama. Ora vediamo come prosegue.
Perché ci piace
- Un approccio completamente nuovo e cool al più classico dei classici.
- Regia e animazioni di buon livello.
Cosa non va
- Il mecha design è... molto originale.
- La sceneggiatura faticherà a star dietro a tutto in soli dodici episodi.
- Il nome.