Si possono avere sogni ambiziosi anche se si è nati a Forcella. Ancora una volta Sydney Sibilia racconta una storia di riscatto personale al limite della legalità: dopo la trilogia di Smetto quando voglio, con protagonista una banda di laureati che si mette a produrre e vendere droga, e L'incredibile storia dell'isola delle rose, in cui mostra l'utopia di una città indipendente al largo della costa di Rimini, il regista di Salerno è andato a scavare nei suoi ricordi, scegliendo di portare sul grande schermo i fratelli Frattasio, i primi "pirati" d'Italia. La recensione di Mixed by Erry non può che cominciare però da una domanda fondamentale: che cos'è Mixed by Erry?
Chi non ha vissuto quel fenomeno in quegli anni (come chi scrive) non può capire davvero: in un tempo che sembra ormai preistorico, le musicassette (oggetti sconosciuti ai nati dopo il 2000) erano il formato d'elezione per ascoltare e registrare musica. Tra gli anni '80 e i primi '90, partendo da Napoli, i fratelli Frattasio hanno costruito un vero e proprio impero basato sul copiare musicassette originali, rivendendole a un prezzo molto più conveniente. Una storia che oggi sembra assurda, ma ancora oggi chi c'era, nel sentire nominare le tre parole magiche, "Mixed by Erry", non può evitare di avere gli occhi lucidi. Il passo successivo è dichiarare orgogliosamente di conservare ancora alcuni "pezzi originali".
Nonostante il business delle cassette piratate sia legato alla camorra e sia stato riconosciuto come un reato, tanto da portare i tre "pirati" in galera, c'è anche un lato romantico della vicenda. Per molti è quasi come se Enrico, Peppe e Angelo Frattasio fossero una sorta di Robin Hood pronti a rendere più accessibile la musica per chi non poteva permettersi di comprare i nastri originali. A un certo punto la vendita è diventata talmente esponenziale (nel film si parla di 180 milioni di musicassette contraffatte!) da spingere cantanti e artisti locali a proporsi al negozio dei fratelli per essere inseriti in coda ai nastri, in modo da farsi conoscere dal pubblico. Anche la Finanza non è rimasta indifferente e nemmeno la legge. Dopo essere diventata, di fatto, l'etichetta discografica più importante d'Italia per numero di vendite, Mixed by Erry è stata una delle ragioni scatenanti della fondazione, nel 1996, della FPM (Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale). In sala dal 2 marzo, il film di Sibilia è però soprattutto una storia di fratellanza ed esaltazione dell'ingegno umano.
Un racconto dell'Italia attraverso il filtro della nostalgia
Ispirato al saggio Mixed By Erry - La storia dei fratelli Frattasio della giornalista e scrittrice Simona Frasca (che firma anche la sceneggiatura insieme a Sibilia e Armando Festa), il film racconta l'Italia attraverso il filtro della nostalgia. La colonna sonora di Mixed by Erry è un insieme di grandi successi anni '80, come Relax di Frankie Goes to Hollywood, che può contare anche su un pezzo moderno firmato da Liberato, 'O dj (Don't give up), che si può ascoltare sui titoli di coda. Basta già questo per entrare nello giusto stato emotivo.
Sydney Sibilia, regista di "Smetto quando voglio 2": "Mi piacerebbe fare un film di fantascienza"
Sibilia ci mette però il carico: i vestiti, i walkman, i capelli lunghi sistemati alla bell'e meglio con il gel, lo scudetto del Napoli vinto nel 1987, la centralità del Festival di Sanermo nella cultura pop italiana, la Milano da bere incarnata da un Fabrizio Gifuni splendido, che con un solo ordine di crudi di pesce fa capire molto bene lo spirito dei tempi in quella città. Attraverso la storia di questi tre falsari, il regista racconta un'Italia colorata e caotica, in cui la vera differenza la fanno le condizioni di partenza. Il grande imprenditore milionario e i ragazzi vogliono entrambi avere successo, fare soldi: il primo però parte da un luogo e da una famiglia che gli hanno offerto grandi possibilità, i secondi hanno imparato fin da piccoli l'arte di arrangiarsi. Il padre ha insegnato loro presto come contraffare il whisky americano, vendendo agli sprovveduti acquirenti una bottiglia di té. Ecco perché, per quanto sbagliato, si capisce benissimo che l'impero costruito dai fratelli Frattasio fa simpatia al regista: Sibilia ne esalta l'intelligenza, le mille risorse, la genialità delle intuizioni. Addirittura mostra come Erry fosse avanti anni luce per quanto riguarda il marketing: mettendo in coda al nastro copiato un paio di canzoni che molto probabilmente potevano incontrare i gusti di chi aveva acquistato quella determinata cassetta, ha praticamente anticipato l'algoritmo che oggi ci suggerisce "guarda anche", "se ti è piaciuto questo allora compra quest'altro".
Mixed by Erry: un cast notevole
Divertente e ritmato, Mixed by Erry non fa mistero sulla condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione, ribadendo più volte come, nonostante il protagonista si illuda di essere semplicemente un "ragazzo che sogna" o "che vuole solo fare il dj", in realtà i tre fossero dei falsari. Nonostante quindi i fratelli siano in realtà "i cattivi", volendo semplificare molto, non si riesce però a non ridere delle loro disavventure. Anche grazie a un cast notevole: Sibilia ha trovato in Luigi D'Oriano, Giuseppe Arena ed Emanuele Palumbo tre talenti. Ascoltando D'Oriano sembra di riavere davanti Massimo Troisi. Individualmente molto bravi, insieme hanno una chimica trascinante.
Con loro una serie di attori di livello altissimo, che si divertono senza vergogna in dei ruoli che sono delle maschere: il già citato Gifuni nei panni dell'imprenditore milanese Arturo Maria Barambani, Cristiana Dell'Anna in quelli della mamma dei fratelli e Francesco Di Leva in quelli del finanziare Fortunato Ricciardi, che, con i suoi occhiali da sole dalle lenti mobili, sembra quasi un personaggio da cartone animato (nonché il vero "buono" della vicenda, l'unico che sta davvero facendo il suo lavoro in modo onesto).
Oggi i veri fratelli Frattasio si descrivono come modelli negativi ed Erry non fa il dj ma confeziona scatole. Il film non esalta la pirateria, anche perché, come ricordato dagli stessi autori, compreso Matteo Rovere, che produce, in conferenza stampa loro stessi sono vittime di questo fenomeno che oggi non ha più bisogno di supporti fisici. Eppure in questa disperata ricerca di successo c'è qualcosa che affascina, nonostante il grande lato oscuro. Vediamo una rappresentazione dell'arte di arrangiarsi che è sì uno stereotipo, ma racconta ancora bene una città che vive costantemente all'ombra del Vesuvio, quindi della morte e della tragedia. E impara come può a inseguire i propri sogni. A volte, come in questo caso, sbagliando.
Conclusioni
Come scritto nella recensione di Mixed by Erry, Sydney Sibilia racconta un fenomeno conosciuto soprattutto a chi ha vissuto a Napoli e dintorni tra gli anni '80 e '90. La storia dei fratelli Frattasio, i primi "pirati" riconosciuti d'Italia, che sulla contraffazione di musicassette hanno costruito un impero. Nonostante i tre abbiano compiuto un reato per cui sono stati puniti con il carcere, il regista non può nascondere la simpatia per tre fratelli che, uniti, sono riusciti a riscattarsi economicamente nonostante le condizioni di partenza li relegassero a una vita modesta. Divertente e ritmato, con una bella colonna sonora, Mixed by Erry può contare soprattutto su un cast notevole di giovani talenti, a cui si affiancano veterani in forma smagliante come Fabrizio Gifuni, Cristiana Dell'Anna e Francesco Di Leva.
Perché ci piace
- L'interpretazione del cast.
- La colonna sonora.
- Il ritmo.
Cosa non va
- Il regista dimostra senza filtri la propria simpatia per i suoi protagonisti, nonostante nella vita reale abbiano compiuto un crimine. Questo potrebbe infastidire diversi spettatori.