I gialli classici con colpo di scena sono senza tempo perché, se ben congeniati, riescono a distrarre il lettore, o spettatore che sia, dal reale corso degli eventi che gli vengono poi spiattellati in faccia. Indizi disseminati lungo il percorso, volti a depistare anche il più attento e appassionato del genere.
Proprio su questa struttura funzionano i libri - poi diventati serie - di Harlan Coben, prolifico scrittore di gialli che qualche hanno ha siglato un accordo fruttuoso con Netflix, sfornando una dopo l'altra tutte serie da Top 10. Il primo giorno del 2025 ha portato in streaming un nuovo mistero da svelare, e di conseguenza una nuova risoluzione. Cerchiamo di riordinare tutte le carte su Missing You. Ovviamente, attenzione agli spoiler.
Missing You: una truffa sventata
Quella messa in piedi dal personaggio di Steve Pemberton, Titus, l'allevatore di cani sotto mentite spoglie, è una vera e propria frode online con tanto di conseguenze mortali; i rapimenti infatti si concludevano sempre con l'omicidio finale delle vittime dopo che le aveva dissanguate a livello economico. Per fortuna, eccezion fatta per madre e figlio. Tutto partiva da un'app per incontri basata sui gusti musicali in comune.
Peccato che utilizzando delle foto trovate su profili social fake siano incappati in uno creato dalla figlia di Josh (Ashley Walters), l'ex fidanzato della protagonista Kat (Rosalind Eleazar). La bambina voleva far ritrovare al padre un po' di compagnia dopo la morte della madre qualche anno prima, dopo che lui era completamente scomparso senza lasciare traccia dalla vita di Kat undici anni orsono. Così la protagonista si è ritrovata ad indagare provando a scoprire che fine aveva fatto l'ex, riaprendo vecchie ferite che forse avrebbero dovuto rimanere sepolte. Le coincidenze fortuite, nel bene e nel male.
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Chi ha ucciso Clint Donovan?
La vera rivelazione sconvolgente del finale della miniserie Netflix però arriva proprio negli ultimi minuti: archiviata la questione Titus con un happy ending per la madre ed il ragazzo che aveva chiesto aiuto a Kat per ritrovarla, le altre linee narrative si intrecciano incredibilmente. Il responsabile della morte del padre di Kat, Clint (Lenny Henry) è... proprio Josh Buchanan. Ecco perché era sparito poco dopo la sua morte, in seguito ad una brutta rissa in un bar che si rivela la prova che lo inchioda a causa del DNA in comune con l'altra scena del delitto. Non poteva più stare vicino alla donna che amava dopo quello che le aveva involontariamente fatto.
Il boss locale Calligan (James Nesbitt) aveva ricattato Clint perché aveva scoperto che, come molti poliziotti nel distretto all'epoca, aveva una relazione extraconiugale, avendola portata avanti per ben 15 anni. Peccato che fosse con un uomo, e il detective non riuscisse a fare coming out, soprattutto all'interno del dipartimento oltre che con moglie e figlia; piuttosto aveva accettato di lavorare per Calligan e con quei soldi aveva comprato casa alla figlia. Ad un certo punto però non ce la faceva più ed era pronto a lasciare il suo amante, Parker, e anche il ruolo di poliziotto corrotto, ma i due vengono visti mentre litigano da Aqua (Mary Malone), la coinquilina transgender di Josh e amica di Kat.
Clint insegue Aqua fino a casa minacciandola e, quando riesce ad entrare, lei cerca di farlo ragionare e fargli capire quanto lei comprenda il suo percorso e possa provare ad aiutarlo ad uscire allo scoperto. Lui però non sente ragioni, trova la sua situazione completamente diversa, tanto da finire per minacciare e picchiare la ragazza che chiama in soccorso Josh e il detective Stagger (Richard Armitage), oggi capo di Kat. A quel punto la situazione sfugge di mano e l'uomo prende un coltello, Josh cerca di difendersi e lo uccide nella colluttazione.
Le tematiche della serie di Harlan Coben
In punto di morte, Clint chiede disperatamente che non venga chiamata un'ambulanza e che non si sappia tutta la verità su di lui. Per onorarne il ricordo, Josh, Stagger e Aqua fanno sparire l'arma e le prove dell'accaduto. Tutto questo è stato tenuto nascosto per anni alla protagonista, che aveva idealizzato il genitore; ora che sa, Kat potrebbe non riuscire a guardarlo più l'ex fidanzato negli occhi.
Eppure nell'ultima inquadratura, un gesto di vicinanza delle mani, seduti vicini sul letto, fa presagire - con la loro canzone in sottofondo che ha dato il via a quest'incredibile sequela di eventi - che forse una speranza c'è. Basta riuscire ad aprire di nuovo il proprio cuore nonostante il dolore subito. Si svelano così tutti i temi affrontati dalla miniserie: la denuncia sociale delle truffe online e l'accettazione della comunità LGBTQIA+ all'interno della polizia, un ambiente lavorativo come sappiamo spesso patriarcale e omofobo. Il personaggio di Aqua non è insomma una mera aggiunta all'algoritmo ma si rivela funzionale all'intreccio e soprattutto alla sua risoluzione.