Mina Settembre, la recensione: la nuova fiction di Rai1 tra impegno sociale e commedia romantica

La nostra recensione di Mina Settembre, il nuovo dramedy di Rai1 in onda dal 17 gennaio 2020 con Serena Rossi, Giorgio Pasotti, Giuseppe Zeno e Marina Confalone.

Mina Settembre Serena Rossi 1
Mina Settembre: Serena Rossi protagonista della fiction Rai

"Napule è mille culure" cantava il compianto Pino Daniele in un suo celebre brano e nello scrivere questa recensione di Mina Settembre ci siamo resi conto di quanto questa frase rispecchi in pieno una città così complessa e particolare, raccontata in questa serie da Tiziana Aristarco, regista di un prodotto liberamente tratto dai romanzi di Maurizio De Giovanni. In onda su Rai1, in prima serata, Mina Settembre è un dramedy sentimentale con un cast d'eccezione: Serena Rossi, infatti, è stata chiamata ad interpretare la vivace e determinata protagonista, mentre accanto a lei troviamo Giorgio Pasotti e un cast composto principalmente di attori napoletani, da Marina Confalone, appena vista sul piccolo schermo nella nuova trasposizione di Natale in Casa Cupiello, Giuseppe Zeno, Francesco Di Napoli e tanti volti noti della serialità italiana. In onda sulla rete ammiraglia domenica 17 e lunedì 18 gennaio 2021, vi terrà compagnia per sei serate ogni domenica alle 21:25, trasportandovi in una Napoli ricca di sfaccettature, insieme ad una donna inarrestabile, caparbia e generosa.

La trama che strizza l'occhio alla commedia romantica

Mina Settembre Giuseppe Zeno
Mina Settembre: Giuseppe Zeno in un'immagine della serie Rai

Gelsomina Settembre, detta Mina, è un assistente sociale napoletana che lavora in un consultorio nel centro storico di Napoli, una zona problematica dove, spesso, molte famiglie vivono al limite della legalità. Sempre pronta ad aiutare chi si rivolge a lei, dimostra grande fantasia e testardaggine nell'escogitare soluzioni sempre diverse e spesso rocambolesche per salvaguardare i suoi assistiti, rischiando in prima persona, senza risparmiarsi mai. Se sul lavoro Mina è capace di rimettere insieme i pezzi di vite spezzate, non è in grado di fare lo stesso con il suo cuore: divisa tra un marito magistrato, che l'ha tradita e dalla quale si è separata da poco ma che cerca in tutti i modi di riconquistarla, e il nuovo ginecologo del consultorio, uomo affascinante e generoso ma spesso insicuro e impreparato quando si tratta di affrontare decisioni importanti, la donna non riesce a mettere ordine nella sua vita privata. Torna così a vivere con sua madre Olga, ma sarà proprio lì, tra le mura familiari, che scoprirà un segreto che riguarda il padre da poco scomparso.

Napoli coprotagonista

Mina Settembre Serena Rossi
Mina Settembre: Serena rossi in una scena della serie

Mina è il fulcro della narrazione ed è la sua spinta vitale a muovere la trama: tutto ruota intorno a lei, alla sua voglia di aiutare il prossimo, alle sue insicurezze e alla sua tenacia. Il modo in cui è abbigliata, in cui è inquadrata e il brio concesso ai suoi dialoghi, la rendono elemento principale di attenzione per lo spettatore che è chiamato a vivere le difficili vicende raccontate attraverso i suoi occhi e la sua sensibilità. Serena Rossi nell'interpretare un personaggio così sfaccettato fa un ottimo lavoro: la sua Mina è magnetica ed interessante, a volte eccessiva ma mai sopra le righe, sempre perfettamente centrata e a fuoco rispetto agli altri personaggi che talvolta non riescono a starle dietro risultando in alcune situazioni un po' troppo caricaturali. Mina, però, non è la protagonista assoluta di questa fiction, a fare da sfondo alle sue peripezie c'è una Napoli viva, estrosa, difficile e rumorosa, una città in cui le vite di molti si intrecciano davanti al suo mare, tra i suoi vicoli, tra i panni stesi che sbandierano fieri dai balconi. Il capoluogo partenopeo è a volte amico a volte nemico, musa con la quale non è facile trattare e con cui, qualche volta, bisogna venire a patti. Impossibile per lo spettatore non subire la sua fascinazione sentendola vicina anche quando non la si riesce a comprendere fino in fondo.

Le 30 serie tv più attese del 2021

Una serie in linea con il suo pubblico

Mina Settembre
Mina Settembre: Serena Rossi e Marina Confalone insieme in una scena

Mina Settembre è una produzione in cui è stato messo tanto cuore e lo si percepisce ad ogni inquadratura. Si pone come obiettivo quello di raccontare storie attraverso il vivace operato della sua protagonista e nel farlo mantiene una certa leggerezza che il genere a cui appartiene esige. Siamo di fronte a una storia che fondamentalmente è una commedia sentimentale: negli equivoci e nelle dinamiche proprie di questo genere trova il suo modo di esprimersi e di presentarsi a chi la guarda come un prodotto leggero di puro intrattenimento. La componente drammatica è presente ma poco marcata e per questo la fiction ben si adatta alla prima serata di Rai1 che ha tradizionalmente un pubblico eterogeneo e trasversale. La serie con Serena Rossi risulta così appetibile un po' per tutti i palati e in particolare per chi cerca una visione non molto impegnativa ma con alla base l'intento sociale di raccontare tante storie diverse.

Conclusioni

Per sintetizzare la nostra recensione di Mina Settembre possiamo affermare che la nuova fiction di Rai1 piacerà sicuramente ad una vasta fetta di pubblico. La serie vede come fulcro principale della sua narrazione la protagonista, Mina, il suo modo di vedere il mondo e di affrontare le situazioni, elemento positivo anche grazie alla bravissima Serena Rossi che caratterizza un personaggio genuino e autentico. Meno bene i personaggi secondari che in alcune situazioni possono apparire troppo caricaturali. Siamo sicuri che con la sua leggerezza e questo prodotto potrà intrattenere in modo efficace anche gli spettatori più esigenti.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
2.1/5

Perché ci piace

  • Serena Rossi riesce ad interpretare un personaggio complesso e sfaccettato con naturalezza e convinzione.
  • La rappresentazione di una Napoli complicata, viva e vivace.

Cosa non va

  • I cliché della commedia romantica sono preponderanti sulla componente drammatica.
  • I personaggi secondari cadono in più di qualche stereotipo.