Sguardo torvo, animo burrascoso, una Vespa bianca e rossa, il crocifisso al collo. Il cinema ha scoperto un nuovo antieroe, burbero ma irresistibile, che sfida le forze demoniache professando il bene. Volutamente esagerato nella sua dimensione cinematografica, nonché ispirato ad una delle figure ecclesiastiche più oscure e controverse, ecco Russell Crowe nei panni di Padre Gabriele Amorth ne L'Esorcista del Papa diretto da Julius Avery (qui potete leggere la nostra recensione). Anticonformista e poco avvezzo ai dogmi, e rispondendo solo al Vescovo di Roma, l'Amorth cinematografico dovrà affrontare un terribile demone che ha preso possesso di un bambino, per poi scoprire una millenaria cospirazione nascosta proprio dalla Chiesa. Certo, L'Esorcista del Papa, pur essendo liberamente ispirato alle memorie di Un esorcista racconta e Nuovi racconti di un esorcista di Amorth, rielabora con molta fantasia il profilo del presbitero, scomparso nel 2016.
Tuttavia, in un agglomerato pop e immaginario, emergono da L'Esorcista del Papa alcuni aspetti reali di Padre Amorth: la passione per il giornalismo, una laurea in giurisprudenza, un passato da partigiano. Ed emerge pure una sorta di visione disincantata degli esorcismi, in quanto viene spiegato (narrativamente parlando, chiaro) che molti casi di possessioni sono invece indotti da suggestioni o disturbi medici. Ne viene fuori dunque un profilo efficace dal punto di vista filmico, anche grazie all'interpretazione guascona di Russell Crowe. A conti fatti, L'Esorcista del Papa introduce un nuovo ed efficace excorcist (l'idea del franchise è dietro l'angolo), ma la lista al cinema, come sapete, è decisamente lunga. Dunque, dal fumettistico John Constantine fino al duo leggendario Padre Lankester Merrin e Padre Damien Karras, ecco i migliori esorcisti (e i migliori esorcismi) del cinema.
1. L'Esorcista (1973)
Potrebbe essere il film più spaventoso della storia, se non fosse giù il cult horror per eccellenza. La nostra discesa negli inferi non poteva non iniziare proprio con il capolavoro di William Friedkin (offerto in principio a Stanley Kubrick!), tratto dall'omonimo romanzo di William Peter Blatty. Un grande successo al netto dell'iniziale censura, in cui si racconta della ragazzina Regan McNeil (ossia Linda Blair), posseduta e liberata alla fine da Padre Karras, un prete in crisi di fede, con il volto di Jason Miller, che ottenne una nomination all'Oscar. Ma nel L'Esorcista c'è anche un'altra figura nevralgica e iconica, ossia Padre Merrin interpretato da Max Von Sydow e ispirato al teologo Pierre Teilhard de Chardin. Nemmeno a dirlo, la pellicola di Friedkin ha marcatamente ispirato il genere horror, gettando le basi per una tendenza tutt'ora in espansione. Da vedere e rivedere rigorosamente con le luci accese.
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2. Constantine (2005)
Dai toni neri a quelli più pop di uno dei cinecomic più sottovalutati di inizio Millennio. Keanu Reeves, fresco di successo con Matrix, diventa John Constantine in Constantine diretto da Francis Lawrence e basato sulla saga a fumetti Hellblazer della DC Comics. John, con il vizio del fumo, ha il compito di mantenere l'Equilibrio tra Paradiso e Inferno, fermando i demoni che cercano - tramite possessione - di scavalcare il confine. Oltre Keanu Reeves, un gran bel cast: Rachel Weisz, Shia LaBeouf e Tilda Swinton e Peter Stormare in due ruoli cult, Gabriele e Lucifero. Considerato l'esorcista più cool del cinema, la figura ha poi ispirato l'omonima serie televisiva del del 2014. Intanto che aspettiamo (ancora) l'annunciato sequel...
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3. The Witch (2015)
Nella nostra classifica non ci sono solo gli esorcisti, ma anche le possessioni. E allora non potevamo non citare un altro cult moderno, ossia The Witch di Robert Eggers, che ha segnato il debutto di Anya Taylor-Joy. Un horror stilizzato, che racconta una leggenda popolare: siamo nel New England del 1630, quando una famiglia - allontanata dalla comunità - viene presa di mira dalle forze oscure. Il tono non è mai esagerato, la messa in scena è sommessa e la sfumatura è più drammatica che meramente sovrannaturale, ma sarà poi efficace la possessione del piccolo Caleb che, prima di morire in uno spasmo di lancinante dolore, sputerà una mela intera. Sì, proprio il simbolo del peccato originale.
4. The Exorcism of Emily Rose (2005)
Scott Derrickson prima di Doctor Strange? Eccolo dietro la macchina da presa per The Exorcism of Emily Rose. Un film che ne contiene due: horror e procedurale. Già perché la storia, ispirata da fatti veri, racconta dell'avvocato Erin Bruner (Laura Linney) e della sua difesa nei confronti di Padre Moore (Tom Wilkinson) che ha involontariamente uccusio la studentessa Emily (Jennifer Carpenter) durante un esorcismo. Interessante il confronto tra la atea Erin e Padre Moore, come è interessante la costruzione basati su flashback che ripercorrono i fatti, sconvolgenti e drammatici. Il personaggio di Moore, ben interpretato da un fuoriclasse come Tom Wilkinson, è un esorcista disilluso e schiacciato dal peso della Chiesa, ma intento a dimostrare la sua onestà.
5. Il rito (2011)
Da Odino a Hannibal, Anthony Hopkins, in carriera, ha interpretato un po' tutti i ruoli. E non poteva mancargli di certo la parte di un esorcista, ovvero il gesuita Lucas Trevant ne Il rito, ispirato al saggio Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi di Matt Baglio. La trama? Ruota attorno a Michael Kovak (Colin O'Donoghue), che entra in seminario per sfuggire al padre più che per vocazione. A Roma verrà indottrinato dal prete Lucas, sacerdote poco ortodosso che lo accompagnerà nell'esplorazione dei lati più irrequieti della Fede. Un esorcista eccentrico quello di Sir Anthony Hopkins per un film horror disinvolto ed efficace.
6. Requiem (2006)
Stessa storia, due angolature diverse per due film completamente diversi. La vicenda di Anneliese Michel, studentessa afflitta da depressione e crisi epilettiche, e morta per malnutrizione, sottoponendosi a oltre sessanta esorcismi, viene raccontata anche da Hans-Christian Schmid in Requiem, un anno dopo The Exorcism of Emily Rose. Ma se il film di Derrickson possedeva un appeal hollywoodiano, l'opera del 2006, prodotta in Germania, si concentra maggiormente sul doppio binario della possessione e della malattia mentale, optando per un ritmo più analitico e compassato, evitando gli stilemi dell'horror classico. Notevole l'interpretazione di Sandra Hüller nel ruolo della protagonista. Talmente brava da vincere l'Orso d'Argento al Festival di Berlino.
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7. Liberami (2016)
Spulciando la videoteca degli esorcisti e delle possessioni, ecco spuntare un'operazione particolare, e curiosa. Liberami, documentario del 2016 diretto da Federica Di Giacomo, che ha vinto il premio Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia. Un documentario che ci porta in Sicilia, alla scoperta di Padre Cataldo, uno degli esorcisti più quotati dell'isola. L'opera lo segue nella quotidianità, nel rapporto con i fedeli, e con i molti che richiedono un consulto. Il tutto, avvolto da una semplicità e da una (in)volontaria dose di leggero umorismo. Tre anni di ricerche e una costante attenzione, biforcata dalla regista: gli aspetti religiosi e quelli profani, il mondo contemporaneo e quello antico.
8. L'Esorcista III (1990)
Un terzo capitolo, ambientato quindici anni dopo il primo memorabile film, che per natura e concezione potrebbe vivere e sopravvivere anche scollegato dalla saga. Perché L'Esorcista III di William Peter Blatty (autore del libro e della sceneggiatura de L'Esorcista) è innanzitutto un ottimo thriller horror, segnato profondamente da una post-produzione che ha imposto al regista dei momenti di possessione, nonostante la trama segua l'indagine del Tenente William F. Kinderman - personaggio già apparso nel primo film -, alle prese con due brutali delitti che sembrano rifarsi al Gemini Killer, un pazzo omicida deceduto anni prima. L'ispirazione è arrivata direttamente dal Killer dello Zodiaco. Per il caso, il Tenente Kinderman, interpretato da George C. Scott, si affiancherà a padre Dyer (Ed Flanders). Mitico il ritorno in scena di Padre Karras, in una comparsata molto, molto significativa. E molto spaventosa.
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9. Facciamola finita (2013)
Che c'entra lo sgangherato (ma latentemente inquietante) film di Evan Goldberg e Seth Rogen con gli esorcisti? C'entra eccome! Perché Facciamola finita, nella sua esplosiva aurea no-sense (sei amici bloccati in una casa, mentre fuori imperversa l'Apocalisse!), contiene un'irresistibile scena di esorcismo, che omaggia in modo diretto il film di William Friedkin. Troviamo Jonah Hill, impossessato da un demone e con gli occhi verdi, che ringhia e si dimena, intanto che Jay Baruchel prova ad esorcizzarlo con tanto di crocifisso. Uno dei momenti più divertenti del film per una delle possessioni più scult del cinema.
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10. Beetlejuice - Spiritello porcello (1998)
A chiudere la nostra classifica dei migliori Esorcisti del cinema non poteva che esserci lui: il bio-esorcista di Tim Burton, interpretato da Michael Keaton. Beetlejuice - Spiritello porcello, tra i più amati film del regista di Batman, ed emblema del cinema Anni Ottanta, ha per protagonista proprio una figura concorrenziale al solito esorcista, rigirando il concetto di possessione e liberazione. Keaton è infatti il vorace (in tutti i sensi) Betelgeuse che, di professione, fa il bio-esorcista. Che vuol dire? È un fantasma che allontana gli esseri umani per dare pace gli spiriti e ai demoni. Favola nera e manifesto del cinema di Tim Burton, Beetlejuice ha dato poi vita ad un musical di Broadway e ad una serie animata, curata dallo stesso regista.