Metal Lords, la recensione: una commedia adolescenziale a ritmo di heavy metal

La recensione di Metal Lords: due adolescenti disadattati e amanti della musica metal vogliono riscattarsi da anni di anonimato vincendo la Battle of the Bands.

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Metal Lords: Adrian Greensmith in una scena

Di pellicole che raccontano storie di formazione è piena la storia del cinema così come il catalogo Netflix. Ma questa volta, il colosso dello streaming ci propone un coming of age in chiave heavy metal che promette di conquistare sia gli amanti di questo genere musicale sia agli appassionati di prodotti in stile School of Rock. A questo aggiungete che Metal Lords, questo il titolo del film, è stato scritto e prodotto da D.B. Weiss, sceneggiatore e produttore de Il Trono di Spade, che qui si avvale della collaborazione di Tom Morello, acclamato chitarrista dei Rage Against the Machine, degli Street Sweeper Social Club, e in passato degli Audioslave, nel ruolo di "executive music producer". Per quanto riguarda i giovani attori protagonisti, troviamo Jaeden Martell (It - Capitolo uno e due, Cena con delitto - Knives Out e In difesa di Jacob) e l'esordiente Adrian Greensmith, nei panni di due anonimi liceali che vogliono conquistare la gloria vincendo la Battle of the Bands con il loro gruppo heavy metal. Come vedremo nella nostra recensione di Metal Lords, però, la strada per i due ragazzi sarà tutta in salita.

Battle of the Bands

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Metal Lords: Adrian Greensmith e Jaeden Martell in una scena del film

Hunter (Adrian Greensmith) e Kevin (Jaeden Martell) sono due quindicenni emarginati che frequentano la Glenwoon Lake High School. Mal visti dai loro compagni di scuola in quanto unici appassionati di musica heavy metal, i due amici sognano di riscattarsi da anni di prese in giro vincendo la Battle of the Bands, competizione per gruppi musicali organizzata dal loro liceo. C'è solo un ostacolo al raggiungimento della gloria eterna alla quale Hunter e Kevin aspirano: al loro gruppo (gli Skullf*cker) manca qualcuno che suoni il basso. La ricerca del nuovo membro della band prende una svolta improvvisa quando Kevin incontra Emily (Isis Hainsworth), talentuosa violoncellista con frequenti scatti d'ira per la quale il ragazzo si prende una cotta. Cercare di conquistare i compagni di scuola con il ritmo serrato dell'heavy metal non sarà, però, una missione facile.

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Il metal è uno stile di vita

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Metal Lords: Adrian Greensmith in una scena musicale

Metal Lords mostra come l'heavy metal non sia semplicemente una passione ma un vero e proprio strumento per affrontare la difficile vita scolastica e familiare. É il caso di Hunter, adolescente solitario e introverso che utilizza la musica per esprimere la propria personalità e cercare di farsi ascoltare da un mondo che sembra totalmente sordo alle sue necessità. Come ha dichiarato lo stesso sceneggiatore D. B. Weiss, il film si pone come obiettivo quello di sdoganare il metal, abbattendo i pregiudizi che vorrebbero etichettarlo come un genere musicale rabbioso e aggressivo. In realtà, l'heavy metal incarna il desiderio di evadere da un'esistenza quotidiana insoddisfacente e si fa portavoce di tutte quelle persone che sentono di non aver un proprio posto all'interno della società. Ad aiutarci a immergerci pienamente in questo clima, sono i numerosissimi riferimenti musicali, tanto ai mostri sacri del genere, Maiden, Slayer, Metallica e Pantera, solo per citarne alcuni, quanto a band meno note ma altrettanto fondamentali come Celtic Frost, Anthrax e King Diamond. Per quanto riguarda i pezzi degli Skullf*cker, portano la firma inconfondibile di Tom Morello.

Un racconto di formazione un po' superficiale

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Metal Lords: Isis Hainsworth e Jaeden Martell in una scena

Metal Lords applica lo spirito heavy metal al racconto di formazione, utilizzando la classica ambientazione da liceo americano per portare sullo schermo la storia di due ragazzi che assomiglia a quella vera di molti altri: intrappolati in una realtà di provincia che non li soddisfa, Hunter e Kevin cercano riparo dietro la chitarra elettrica e alla batteria, strumenti non solo musicali ma anche di espressione dei propri sentimenti. Ma, insieme alla musica, nel film trovano spazio anche tutti i tropi classici della commedia adolescenziale: l'amicizia, il difficile rapporto con i genitori, le prime cotte e i sogni per il futuro. Non solo, Metal Lords si azzarda a toccare anche questioni di una certa rilevanza come la tossicodipendenza, il sesso e la malattia mentale; peccato che lo faccia in modo piuttosto superficiale, sebbene alcune di queste tematiche facciano parte dell'essenza stessa dei suoi protagonisti che, in questo modo, ne escono un po' svuotati di contenuto. Il film si rivela, così, accattivante in termini visivi, di energia e di colonna sonora ma piuttosto carente quando cerca di scavare sotto la superficie del disagio adolescenziale.

Conclusioni

Come abbiamo visto nella nostra recensione di Metal Lords, il film scritto e prodotto da D.B. Weiss applica lo spirito metal al racconto di formazione, cercando di abbattere gli stereotipi legati a questo genere musicale. Il risultato è una commedia adolescenziale energica e divertente che pecca, però, quando cerca di affrontare tematiche molto delicate come la tossicodipendenza, il sesso e la malattia mentale.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.1/5

Perché ci piace

  • Racconto di formazione in puro stile heavy metal.
  • Energico e divertente.

Cosa non va

  • Tratta alcune tematiche delicate in maniera superficiale e sbrigativa.