Siamo agli sgoccioli e MasterChef Italia sta per avviarsi alle battute finali. Manca poco infatti alla finalissima che si terrà giovedì 27 febbraio in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, e che decreterà il quattordicesimo MasterChef italiano. In questa penultima serata, infatti, lo show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy ha puntato tutto sulla creatività e la tecnica con una prima prova che ha visto Eleonora e Niccolò (prima e quinto classificato dello scorso anno) portare agli aspiranti chef 10 ingredienti che li rappresentano, da utilizzare tassativamente tutti per un unico piatto. Migliore è stato Simone che ha potuto svantaggiare due suoi compagni nel successivo Invention Test con la chef Amanda Eriksson, 1 stella Michelin al ristorante Wood Restaurant a Cervinia, in Val d'Aosta. L'obiettivo era quello di replicare un piatto dell'ospite: una preparazione che univa tradizione nordica e oriente. A non convincere Franco che, dopo aver subito uno svantaggio è finito direttamente al Pressure Test saltando la prova in esterna nel ristorante 3 stelle Quattro passi della famiglia Mellino.

L'esperienza di un servizio stellato ha messo a dura prova i concorrenti che però hanno saputo cogliere l'opportunità mettendosi in gioco con non poco coraggio. La migliore si è rivelata Anna che così è volata direttamente in finale. Tutti gli altri hanno affrontato un Pressure in due step durante il quale cucinare ostriche e Wagyu sulla griglia giapponese. Una richiesta solo all'apparenza semplice che ha messo in difficoltà tutti gli sfidanti. Ad avere la peggio Franco, tradito da una cottura sbagliata.
L'importanza delle sfide di gruppo

Ed è proprio con lui che siamo riusciti a fare due chiacchiere per domandargli del suo percorso nello show. Fin da subito, infatti l'ex concorrente ha dimostrato di tenere al significato dei suoi piatti, come modo per esprimere collaborazione ed inclusività: "Credo fermamente nel valore delle differenze di ciascun individuo. All'interno del programma ho giocato molto di squadra, non è un caso che abbia vinto tutte le esterne: quando si gioca insieme si riesce a dare veramente quel qualcosa in più. Anche se non tutti giocavano di squadra io posso dire che questa sia una caratteristica che mi rappresenta."
Nel percorso a ostacoli che è MasterChef, quindi, non si gioca mai veramente da soli: "Noi cinque alla fine abbiamo fatto un percorso vero, individuale, ma allo stesso tempo corale, perché siamo comunque cresciuti uno grazie all'altro." Un'avventura fatta però anche di screzi e strategie, come hanno dimostrato i vari momenti di tensione che si sono verificati in semifinale tra Franco e Simone: "Siamo persone che hanno proprio una visione della vita che è differente, ma appunto per questo siamo riusciti comunque a conviverci, essere differenti non significa per forza scontrarsi, ma magari solo punzecchiarsi."
Desideri per il futuro

Durante la puntata di ieri Franco ha anche espresso il desiderio, un giorno, di aprire un'attività che portasse persone di culture e personalità diverse intorno a un tavolo: "Certo, devo definire il mio sogno: mi vedo sessantenne in una grande tavolata con persone che arrivano da tutto il mondo e che posso accogliere, quindi un posto che abbia sì una cucina ma anche qualche camera. Ieri è stata definita come una locanda, però si può realizzare in tante forme, in cui posso mostrare la mia visione di cucina, cucinare insieme, mangiare insieme e soprattutto raccontarsi."

Franco ha poi sottolineato l'importanza di fare comunque un passo alla volta: "Se devo pensare alle persone che potranno lavorare in questo contesto penso a qualcuno con una storia faticosa alle spalle: può essere per una disabilità o perché hanno attraversato il mare su un gommone. Persone che hanno un percorso e una storia da raccontare, da condividere. Poi oggi io sono un marketing director, non ho vinto Masterchef e quindi non è una cosa che realizzerò domani. Nel breve periodo posso coniugare il mio lavoro con delle cene a domicilio, dove comunque incontrare persone e sentire i loro racconti. Quindi questa accoglienza non deve essere fatta per forza nel mio promontorio in Liguria con vista mare, che arriverà... perché arriverà. Però è uno step by step. Sono consapevole che Masterchef è sicuramente un inizio, è stato un segnale fortissimo per me, che però non può stravolgere totalmente la mia vita."
Alla domanda su quale piatto abbia maggiormente raccontato di lui Franco non ha dubbi e nomina la preparazione che ha realizzato insieme ad Anna, con la quale ha legato molto, e che avevano titolato chi nasce quadrato può morire tondo: "La vera forma è quella che si sente nel cuore, come l'astrattismo ci insegnava. Volevamo far capire che ognuno può essere veramente quello che sente di essere ed è inutile la piega che sta un pochino prendendo questo mondo."