Sesta serata dopo le eliminatorie per la dodicesima edizione di MasterChef Italia, il cooking show più famoso della tv in onda ogni giovedì su Sky Uno e in streaming su NOW (comunque sempre disponibile on demand). Il tema questa settimana è stato quello delle "radici", ovvero tutti quei piatti che fanno parte del bagaglio culinario di ciascuno, quegli ingredienti che occupavano un posto fisso nelle cucine familiari e che con i loro profumi sono in grado di far tornare indietro nel tempo. Prima prova una Golden Mistery Box che prevedeva la cucina di un piatto vegetariano, seguita da un Invention Test che ha letteralmente terrorizzato i concorrenti: una prova di pasticceria supervisionata da un ospite illustre, lo chef maître pâtissier pluripremiato Gianluca Fusto, che ha chiesto di preparare una frolla con creme e frutta. A soccombere è stato Nicola che già nel suo percorso aveva dimostrato qualche difficoltà con i dolci.
La gara però non si è fermata e nella seconda parte gli aspiranti chef hanno cucinato immersi in uno dei paesaggi montani più suggestivi del nostro paese, le pendici del Cervino in Valle d'Aosta. A causare una seconda eliminazione è stato però il Pressure Test dove i membri della squadra perdente dell'esterna hanno dovuto cimentarsi con la pasta e le sue varie possibilità di cottura che includevano metodi poco conosciuti come la cottura in microonde o nel forno a vapore. A riconsegnare il grembiule stavolta è stato Ollivier che ha dovuto lasciare per sempre la cucina di MasterChef 2023. Come ogni settimana abbiamo avuto l'opportunità di porre qualche domanda agli eliminati, chiedendo loro qualcosa in più su questa incredibile esperienza.
L'idea di partecipare a MasterChef
Le eliminazioni di Nicola ed Ollivier erano tutt'altro che scontate. I due concorrenti di MasterChef hanno dimostrato in più occasioni di avere la determinazione e il talento necessari ad andare avanti in un programma come questo. Inevitabile quindi chiedere prima di tutto il perché abbiano scelto di prendere parte al cooking show di Sky. Nicola aveva già partecipato in passato all'edizione Junior e questo voler tornare nella cucina più famosa della tv suona come un desiderio di rivalsa: "Non sono nuovo al programma e le motivazioni sono quelle che mi hanno spinto a fare anche il junior: quando sono uscito dall'edizione per ragazzi mi era rimasto un po' l'amaro in bocca, non mi sono mai perdonato quell'eliminazione, quindi volevo prendermi una sorta di rivincita e rifare MasterChef. A venti anni ho capito che era arrivato il momento giusto, la mia fidanzata mi ha aiutato molto, abbiamo compilato il form insieme. Nella monotonia universitaria mi mancava quel guizzo in più del mettersi in gioco."
Ollivier, invece, ha un background totalmente diverso, lavora da anni nel mondo dell'arte e della moda anche se per lui la gastronomia è sempre stata una passione: "Io guardavo Masterchef ma non ero grande fan, sono appassionato della gastronomia. In tanti però mi dicevano di iscrivermi ed è cominciato tutto così. Una sera mi sono ritrovato con amici, tra un bicchiere e l'altro ho mandato la mia candidatura e il giorno dopo mi sono arrivate le mail. Da MasterChef cercavo delle risposte a delle domande che avevo: volevo sapere se valesse la pena di misurarmi in un altro settore e sfidarmi, sempre con i piedi per terra."
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La pericolosità dei giudizi positivi
MasterChef è in grado di far provare ai concorrenti una vera e propria tempesta di emozioni. Entrambi i concorrenti intervistati, infatti, hanno parato di quanto sia intensa un'esperienza del genere. Nicola ha usato una metafora ben precisa per descriverla: "Sicuramente la metafora della montagna russa descrive MasterChef perfettamente. C'è stato grande affetto da parte di tutti, concorrenti e giudici, ma questo comporta anche un alzarsi dell'asticella e quindi il rischio è di cadere e farsi più male. Comunque è proprio l'affetto ciò che mi porterò dietro e che probabilmente all'interno del programma mi ha fatto arrivare fin qui." Anche Ollivier ha parlato di affetto ed in particolare di un aspetto particolare dei giudizi positivi: "Gli apprezzamenti e i complimenti da parte dei giudici fanno piacere, ma possono molto destabilizzare quando tu per primo sei molto critico. Poi, come è successo a me ieri sera, puoi cadere su una cosa basilare come la pasta. Queste giostre ogni tanto possono essere molto pericolose."
I legami instaurati
Questa dodicesima edizione di MasterChef, più di altre, ha visto la formazione di gruppi ed alleanze; molti concorrenti sembrano aver stretto salde amicizie con i loro compagni di avventura e Nicola è uno di questi: "Le amicizie nate in questo programma hanno portato solo benefici alla gara, portandoci a mettere tanta grinta. Vero, eravamo in competizione, ma con i ritmi a cui registravamo era bello avere una spalla accanto con cui condividere tutto." Ollivier anche ha sottolineato questo aspetto: "Eravamo venti concorrenti tutti diversi, le dinamiche di ciascuno sono differenti. Noi abbiamo avuto la grande fortuna di avere accanto persone meravigliose e ci rimangono tanti legami, sono convinto che saremo una squadra anche fuori dal programma. Poi si vive insieme 24 ore su 24 ed è logico che non si vada sempre d'accordo, ma è stata una bella esperienza, specialmente sul lato umano."