C'è un aspetto delle ultime stagioni cinematografiche che ci fa guardare con positività al futuro: gli esordi alla regia che abbiamo visto arrivare in sala e soprattutto la loro natura. Nuove voci che non si sono limitate a fare il compitino per compire il primo passo di un cammino diverso e difficile, ma che hanno provato a dire qualcosa di nuovo e personale, osando, azzardando, senza andare a cercare una comfort zone rassicurante.
Una di queste voci appartiene a Margherita Vicario, che con Gloria! ha provato a raccontare qualcosa di importante e sentito senza cercare scorciatoie, ambientando la storia della sua Teresa nel Veneto del 1800. Un azzardo che il pubblico e la critica hanno accolto e seguito, dimostrando grande attenzione e calore attorno a questa storia al femminile che mette in scena l'oppressione delle donne nel mondo della musica.
L'affetto del pubblico
Quello ricevuto a Sorrento, nell'ambito delle Giornate Professionali di Cinema, è un riconoscimento importante, che arriva dopo un percorso di riconoscimenti che è iniziato a Berlino, dove il film ha debuttato. Margherita Vicario ha sentito l'affetto che ha accompagnato il viaggio della sua Gloria! nel corso di questo fortunato 2024? "Sì, l'ho percepita perché le proiezioni ai festival a cui ho partecipato erano sempre piene e c'era sempre alla fine un applauso quasi liberatorio. Quindi sì l'ho percepito ed è stato un film molto fortunato perché è riuscito a viaggiare veramente in tutti e cinque i continenti, quindi più di così non mi sarei potuta immaginare."
Ma a che punto di questo viaggio in tutto il mondo ha capito che stava succedendo qualcosa di speciale? "Sinceramente quando mi hanno detto che sarebbe stato in concorso a Berlino, lì ho capito che qualcosa di speciale c'era perché per me era già un punto d'arrivo, il successo più grande, già la medaglia. Quindi lì ho capito che c'era qualcosa di speciale" ma l'ha poi testato sul pubblico, toccando con mano le reazioni e il calore che arrivava in risposta. "C'era qualcosa di speciale perché secondo me è un film molto delicato, molto concentrato su dei sentimenti se vuoi a volte un po' puri, delicati, come sono quelli dell'amicizia, dell'amicizia tra ragazze."
Sentimenti puri che vanno oltre i confini
Quello che racconta Gloria! è qualcosa che risuona, a cui il pubblico risponde. "La cosa che ho capito vedendo le proiezioni insieme a pubblici molto diversi dal Giappone, all'Australia, all'America, è che questo sentimento di creatività, di ambizione, un po' di rivalsa, di sentirsi non visti e quindi provare a usare la propria voce, è un sentimento che accomuna tutti, dai quattordicenni ai novantenni, uomini, donne, non c'è distinzione. È vero che magari è un film un po' femminile, ma ti assicuro che tantissimi commenti, apprezzamenti e anche commozione l'ho vista negli occhi di uomini adulti" e questo ha portato la stessa Margherita Vicario a chiedersi cosa possa aver trasmesso il suo film a ogni tipo di spettatore. "Ma è il bello di fare un film" ci ha detto, raccontare qualcosa che possa far nascere una risposta, che possa avere una sua vita e sia capace di raggiungere i cuori degli spettatori.
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E il futuro dopo Gloria?
L'essere anche cantante, ci fa nascere un paragone inevitabile col mondo della musica e la ben nota difficoltà di fare il secondo album dopo un debutto di successo. "E a proposito di album" ci ha detto, "sicuramente mi rimetterò a scrivere anche il mio terzo disco, quindi sulla musica comunque ci voglio lavorare", ma nemmeno ha intenzione di fermare la sua attività cinematografica: "Da qui mi sono messa nei guai, perché l'unica cosa che devo essere brava a fare, e lo so perché l'intuito me lo dice, è che devo assolutamente aspettare che cresca in me un'idea abbastanza viscerale come è stata quella di Gloria. Perché il film tantissimo di me e quindi non devo avere fretta, devo concentrarmi su una nuova storia e far sì che sia altrettanto universale. Ha ripagato questa cosa di non guardarsi l'ombelico e allora devo riprovarci." E non vediamo l'ora di scoprire quale sarà il prossimo passo di questa nuova autrice.