Lottare e morire per un ideale
Ken Loach abbandona momentaneamente la sua lucida analisi della società inglese e gira un film, ugualmente importante ed etico, teso a raccontare una delle pagine più buie della storia moderna: la guerra di Spagna, che vide la vittoria del Franchismo e la sconfitta dei democratici.
Terra e Libertà si apre seguendo il filo della memoria: siamo nel 1994, una ragazza inglese, alla morte del nonno, David, scopre tra le sue carte la militanza di questi al partito comunista inglese e la sua partecipazione alla guerra civile spagnola del 1936. I documenti ritrovati e un pugno di terra, avvolto in un fazzoletto rosso, riportano la ragazza indietro nel tempo a ripercorrere i tragici fatti di sangue che segnarono la vita del giovane David e di una intera Nazione.
Il film segue il percorso esistenziale di David, operaio disoccupato, che decide di andare in Spagna per difendere la rivoluzione socialista contro i fascisti di Francisco Franco, unendosi al P.O.U.M. (il partito socialista di ispirazione trozkista che raccoglieva giovani idealisti da tutta l'Europa). L'incontro con compagni di divisione (la determinata Blanca, il francese Bernard, un italiano antifascista, e un irlandese) che, come lui, combattono in nome di un ideale di libertà e democrazia; le lotte interne al partito comunista; lo scioglimento drammatico del P.O.U.M. (accusato ignobilmente, dalle altre forze comuniste, di essere vicino a Franco); la morte della stessa Blanca; la vittoria del Franchismo e la fine della giovane Repubblica di Madrid; il ritorno in Inghilterra carico di rabbia e dolore (per la rivoluzione fallita); rappresentano momenti-chiave di un film che si propone di esaltare gli ideali di libertà di tanti giovani combattenti antifascisti e, di capire quali furono le cause che portarono alla sconfitta di quegli ideali.
Ken Loach, con la consueta onestà intellettuale che gli è propria, costruisce un film rigoroso che non lesina momenti di grande impatto emotivo. La storia privata di David (la sua storia d'amore con Blanca) si incrocia e si fonde con la Storia che, sta scrivendo in Spagna una delle sue pagine più vergognose. Momenti toccanti si alternano a momenti sanguinosi e violenti. Terra e libertà è, idealmente, costruito, così come La canzone di Carla, su due livelli. E, mentre, la prima parte scorre via pacata ed emozionante, concentrata com'è ad illustrare la lenta presa di coscienza di un uomo di fronte al dramma di un popolo (lo stesso accadrà al protagonista de La canzone di Carla); la seconda parte è tutta dedicata agli scontri cruenti tra i fascisti di Franco e i partigiani comunisti, ed alle conseguenze (migliaia di morti, delazioni, fucilazioni, tradimenti ideologici) drammatiche della guerra civile.
La disfatta della Repubblica spagnola è raccontata da Ken Loach lucidamente, con il solito stile documentaristico freddo e pacato. Ma la freddezza dello stile non comporta mai in Loach l'assenza del coinvolgimento emozionale: in una delle ultime scene del film, la giovane nipote di David butta la terra spagnola (conservata per anni nel fazzoletto rosso) sul feretro del nonno, un gesto che rimanda al dovere morale ed etico, di ricordare il passato, rendendo onore a chi ha sacrificato la vita per la libertà, ma anche un ritorno simbolico a quella terra spagnola che ha visto cadere migliaia di giovani legati, appunto, alla loro terra e alla libertà (un ideale, un valore, che trascende le barriere territoriali e culturali).
Ken Loach chiude il film lanciando un segnale di speranza e di conciliazione che commuove e fa riflettere. Attori perfettamente in parte, una sceneggiatura minuziosa ed articolata e, la consueta regia straordinariamente misurata di Loach, fanno di questo film un'opera imprescindibile per chi vuole approfondire (o conoscere) la storia di una 'rivoluzione tradita' che ha segnato per lunghi anni la vita di una Nazione.