Che i crime piacciano, non è una novità. Quelli con protagonisti oscuri e sempre meno distinti tra bianco e nero, giusto e sbagliato, ancora di più. Decisamente amati anche Quelli tratti da storie ed esperienze vere. Ed è proprio qui che si inserisce Long Bright River - I cieli di Philadelphia, la nuova miniserie a tema in esclusiva su TimVision, basata sull'omonimo romanzo bestseller della giornalista del New York Times Liz Moore è scritta da quest'ultima insieme a Nikki Toscano. Una storia tutta al femminile quindi? Non nel senso che potreste intendere voi.
Long Bright River: dalle stelle alle stalle

Protagonista della serie è Mickey Fitzpatrick (Amanda Seyfried), un'agente di polizia che pattuglia un quartiere di Philadelphia duramente colpito dalla piaga degli oppioidi. Lo fa con il suo nuovo partner Lafferty (Dash Mihok), che sembra il protagonista di The Rookie ovvero una recluta anziana che sta cercando di capire come fare al meglio questo lavoro. L'uomo ci prova, ma lei pensa sia come tutti gli altri del distretto, pigri ed indolenti a partire dal capo. D'altronde si trova sola in un mondo prettamente maschile, salvo eccezione per il medico legale con cui infatti ha un rapporto di scambio, e per un nuovo detective che sembra tenere davvero alle indagini.
I poliziotti girano ogni giorno per le strade di Philly, il cui degrado di alcuni quartieri è già stato denunciato, anche se in versione comica, dalla pluripremiata Abbott Elementary negli ultimi anni in tv. In quelle strade però Mickey ci è cresciuta, ha avuto l'occasione di studiare alla Ivy League ma è durata un solo anno per poi entrare in polizia. È diventata la madre single di Thomas (un sorprendente Callum Vinson, gli statunitensi sanno sempre come fare i casting dei più giovani), un bambino dislessico e per questo costantemente tenuto in allenamento e messo in una scuola prestigiosa che la giovane donna fatica a pagare, dato che l'ex marito non le passa gli alimenti. Il nonno Gee (John Doman) prova ad aiutarla come può mentre gestisce il proprio pub irlandese.
Una storia di speranza

Tanti erano i sogni di Mickey, come delle altre ragazze che sono finite per strada, tra tossicodipendenza e prostituzione, nella città "dell'amore fraterno". Tra queste anche Kacey (Ashleigh Cummings), sua sorella, dentro e fuori il giro della droga senza sosta. Ora però risulta scomparsa da più di un mese e la polizia si trova ad indagare su una serie di morti per overdose che potrebbero nascondere qualcos'altro.
Chi si batterà per queste ragazze se non Mickey, Lafferty e il nuovo detective? La giovane chiama in aiuto il suo ex partner, Truman (Nicholas Pinnock, altro fiore all'occhiello della serie), in congedo per ragioni misteriose. Il passato della protagonista insomma è pieno di buchi da riempire per lo spettatore mentre cerca di capire se ci sia uno schema dietro a ciò che sta succedendo per le strade.
Tra le strade di Philadelphia

È agrodolce Long Bright River perché racconta il decadimento ma anche i desideri di una città e delle sue ragazze, che sognavano grandi impieghi ed occasioni ma la vita è andata diversamente. Una questione di scelte come continua a ripetere Mickey al figlio: il suo lavoro è provare a salvare tutti ma non tutti possono (o vogliono) essere salvati, proprio per le decisioni che hanno preso nella loro vita e che hanno portato a determinate conseguenze. Amanda Seyfried dimostra ancora una volta la propria duttilità nel dipingere un personaggio femminile dai mille chiaroscuri ma non per questo poco materno o molto respingente.

Un'ottima chimica quella tra lei e Pinnock o tra lei e il giovane Vinson, oltre agli altri personaggi ed interpreti, compresa un'impicciona Harriet Samson Harris. Realistico anche il ritratto del rapporto tra le due sorelle, così come la famiglia disfunzionale al centro, tra vita privata e lavorativa, e gli effetti della dipendenza sugli affetti più cari. L'uso della camera a mano, della fotografia che gioca con la luce, tra i vicoli e i murales che popolano la città, fanno respirare l'autenticità di un racconto come tanti, eppure unico.
Conclusioni
Long Bright River è una serie crime che prende tanto dai suoi precedenti di genere ma riesce comunque a creare un’identità propria, tra racconto di emancipazione, maternità, difficoltà economiche, in difesa di un gruppo di persone che altrimenti rimarrebbe senza nome e senza dignità. Tra rapporti familiari e di dipendenza (in tutti i sensi), Amanda Seyfried ritrae una protagonista sfaccettata e coinvolgente, tra i suoi drammi e le sue battaglie, personali ed ideologiche, facendoci respirare un po’ di città dell'amore fraterno.
Perché ci piace
- Amanda Seyfried.
- Il resto del cast (occhio al giovane Callum Vinson).
- Le conseguenze delle scelte di ognuno di noi e della dipendenza.
- La regia e la fotografia che sintetizzano il realismo crudo di Philly.
Cosa non va
- Il crime vero e proprio passa quasi in secondo piano, perché funzionale per parlare di altro.
- Non piacerà a chi cerca qualcosa di più patinato e raffinato.