Nuovo direttore, nuovo look. La 63° edizione del Festival del Film Locarno, la prima sotto la guida del trentanovenne Olivier Père, si è aperta ieri sera in Piazza Grande con il discorso del presidente del festival, Marco Solari, dopo il tradizionale brindisi di benvenuto che ha accolto gli ospiti della kermesse. Ad accompagnare l'inaugurazione, una performance visiva sulle mura del Castello Visconteo di Locarno creata dall'artista svizzero Gerry Hofstetter, il cui tema richiamava il Pardo simbolo del Festival. Olivier Pere aveva promesso che avrebbe portato una ventata di novità nella manifestazione e a quanto pare sembra non voler deludere le aspettative. Di sicuro ha lasciato il segno il film d'apertura proiettato davanti al pubblico della Piazza Grande. Il francese Benoit Jacquot, con il suo Au fond des bois, narra una storia ai limiti dell'orrore e della dipendenza, quella del legame malato tra il vagabondo Timothee e la bella Josephine - intepretata dall'ex lolita del cinema francese Isild Le Besco. Il film è ambientato nella Francia del 1865 e il dramma in costume si fonde con la fiaba nera, il thriller paranormale, l'ipnosi e il racconto a sfondo sessuale con venature sadomaso.
La presenza della Le Besco nell'opera non è casuale. Il legame tra la giovane attrice e il regista si è consolidato nelle loro quattro collaborazioni, inaugurate dal cupo Sade, dove la diciassettenne Isild affiancava il veterano Daniel Auteil, e proseguite con Adolphe, col film tv Princesse Marie e con À tout de suite. E la Le Besco sembra condividere col suo mentore una comune visione cinematografica vista la sua attenzione alle morbosità e alle perversioni umane di cui avremo prova tra pochi giorni quando vedremo lo scandaloso Bas-Fonds, da lei diretto, proiettato nel concorso internazionale. Ancora una storia al limite, quella di tre giovani lesbiche dedite a violenza e alcolismo che vivono ai margini della società. Le pellicole vietate ai minori sparse nelle varie sezioni del festival quest'anno sono particolarmente numerose. Oggi il concorso sfodererà il suo asso nella manica, il porno-horror L.A. Zombie del chiacchierato cineasta canadese Bruce La Bruce, bandito dai molti festival australiani perché accusato di inneggiare alla necrofilia. Lo zombie alieno protagonista del film è incarnato dal divo francese del pornogay François Sagat. Il muscoloso attore dallo scalpo tatuato tornerà a deliziarci con una seconda pellicola in concorso, Homme au bain, dove affiancherà l'eterea Chiara Mastroianni. Ovviamente - non c'era bisogno di dirlo - anche stavolta il film, che scandaglia la crisi di una coppia, è accompagnato da un divieto ai minori di 18 anni.Sesso estremo e zombie sembrano essere il leitmotiv di questa edizione della kermesse svizzera visto che a deliziare i nottambuli della Piazza Grande domani
sera ci penseranno altri zombie, quelli teutonici di Rammbock, versione tedesca di 28 giorni dopo diretta da Marvin Kren. Il protagonista del film, appena giunto a Berlino per far visita all'ex ragazza di cui è ancora innamorato, dovrà fronteggiare un'orda di omicidi decerebrati, infettati da un misterioso virus. Oltre a ciò, sarà ovviamente chiamato a salvare l'ex ragazza dagli zombie. Dagli zombie tedeschi ai non morti anglo-spagnoli il passo è breve. Il 12 agosto la Piazza Grande sarà teatro dell'anteprima dell'atteso Monsters di Gareth Edwards. Stavolta gli zombie (di origine aliena) vivono isolati in una regione del Messico dichiarata zona contaminata. Questa precauzione non sarà sufficiente a impedirgli di far danni e lo verificherà a proprie spese un giornalista americano che accetta di aiutare una turista in difficoltà ad attraversare il territorio infetto e superare il salvifico confine USA. La selezione orrorifica di Piazza Grande comprende, infine, il curioso Rubber, pellicola ambientata nel deserto californiano dove un gruppo di spettatori increduli assiste alle avventure di un pneumatico killer e telepatico, misteriosamente attratto da una splendida ragazza. Con una premessa del genere non attendiamo altro che la possibilità di gustarci l'enigmatico thriller.