Dopo sei film, la trilogia de Il Signore degli Anelli e quella de Lo Hobbit, è giunta alla conclusione l'immane impresa della trasposizione cinematografica dell'opera di J.R.R. Tolkien da parte di Peter Jackson. Lo Hobbit: La Battaglia delle Cinque Armate ha infatti chiuso il cerchio, portando la vicenda proprio all'inizio de Il Signore degli Anelli, e facendo scappare inevitabilmente qualche lacrimuccia ai tanti fan della saga.
In realtà in homevideo in realtà la saga non finisce con questa uscita: tra qualche mese, come avvenuto per ogni film, ci sarà anche la versione estesa. In questo ultimo capitolo, siamo arrivati all'epica conclusione delle avventure di Bilbo Baggins (Martin Freeman) , Thorin Scudodiquercia (Richard Armitage) e la Compagnia di Nani, che si apre con la furia devastatrice del drago Smaug a Pontelagolungo, mentre Thorin è ormai ossessionato dal tesoro sacrificando per questo l'amicizia e l'onore.
Il tutto porterà a scatenare forze immani e ad andare verso la spettacolare battaglia finale in cui saranno tutti protagonisti, dal Mago Gandalf (Ian McKellen) a Sauron (Christopher Lee), da Bilbo a Legolas (Orlando Bloom), fino alle legioni di orchi all'attacco della Montagna Solitaria. Le razze di Nani, Elfi e Uomini devono decidere se unirsi contro i nemici o essere distrutte e tutto il futuro della Terra di Mezzo si giocherà nella Battaglia delle Cinque Armate. Una missione eroica e alla fine anche tragica, in un crescendo che allo spettacolo unisce indubbiamente anche l'emozione. Nel cast anche Evangeline Lilly, Lee Pace e Luke Evans.
Super edizione a quattro dischi: il 3D è mozzafiato
Anche se come detto non sarà l'ultimo della serie (come tradizione arriverà un'Extended Version), l'arrivo in homevideo di Lo Hobbit: La Battaglia delle Cinque Armate è ovviamente da non perdere, per riassaporare il gran finale di un'avventura indimenticabile. Soprattutto nella versione più ricca proposta da Warner Home Video, ovvero l'edizione in alta definizione a quattro dischi che contiene sia la versione 3D (alla quale sono dedicati due dischi) che quella 2D (un disco, mentre il quarto è riservato agli extra). Partiamo dal video 3D, per dire che ci troviamo di fronte a immagini altamente spettacolari, caratterizzate da un'elevata profondità con una separazione dei piani quasi sempre ben percepibile. Le potenzialità tridimensionali sono apprezzabili fin dalle prime scene, con la devastazione compiuta dal drago Smaug e le sue fiammate che escono dallo schermo, ma per tutta la durata del film armi, frecce e lanci di pietre, grazie a efficaci pop-out decisamente ben riusciti, sembrano arrivare verso lo spettatore che viene letteralmente trascinato nella Terra di Mezzo. Notevoli anche le panoramiche dei paesaggi mozzafiato e degli eserciti in battaglia, con una sensazione di profondità suggestiva e coinvolgente. Il bello è che tutto questo è privo di alcuni tradizionali difetti del 3D, come possibili effetti di ghosting (appena un accenno) o crosstalk. Semmai qualche scena risulta appena un po' più piatta, ma in genere il 3D emerge sempre in maniera prepotente e il dettaglio resta sempre molto tagliente. Unici rilievi un quadro decisamente più piatto in qualche momento più scuro e la poca fluidità di alcuni panning, ma è una cosa che si rileva anche nel 2D.
Video 2D: dettaglio tagliente dai primi piani alle panoramiche
E a proposito del video 2D, anche in questo caso siamo davanti a un quadro di grande qualità, nel quale spicca un dettaglio tagliente, capace di catturare microparticolari in maniera eccellente, dai peli di una barba a una minima finitura di un vestito. La definizione resta formidabile anche nei campi lunghi con i singoli soldati di tutti gli eserciti in battaglia ben percepibili nel caos della lotta. Anzi la qualità della definizione è talmente alta che emergono anche i difetti di una CGI non sempre perfetta, come del resto era stato possibile rilevare anche nelle sale. Il croma presenta sempre colori vivi e molto forti, casomai a volte può sembrare poco naturale, ma qui conta il notevole lavoro di correzione digitale del colore, per cui il riversamento non c'entra nulla. Semmai si registra una notevole fedeltà alle scelte del direttore della fotografia Andrew Lesnie. Dagli infuocati primi momenti delle rosse fiamme provocate da Samug, si passerà a un croma più freddo, per tornare poi nel finale ad abbracciare tonalità più calde quando si torna nella Contea. Anche le scene più scure non perdono smalto, l'unica cosa da registrare è un lievissimo rumore digitale sui neri, a tratti appena più torbidi e sbiaditi, per il resto i dettagli emergono sempre chiari dalle ombre e i contorni restano netti e puliti. Dai primi piani porosi e iperdefiniti, alle panoramiche, il quadro è sempre nitido e cristallino, senza artefatti o incertezze di sorta. Anche in questo caso, l'unico aspetto poco convincente è la scattosità di certi panning nelle panoramiche, del resto rilevata anche nei precedenti film.
Audio italiano ottimo, ma il lossless inglese porta nella Terra di Mezzo
E veniamo all'audio, dove ovviamente bisogna fare un discorso trito e ritrito, già detto in molte occasioni. Naturalmente, per un film del genere, trovare una traccia italiana in dolby digital 5.1 a 448 kbps è indubbiamente un grande rimpianto, perché le potezialità sonore del film sono enormi rispetto a quanto può dare questa traccia. Che, beninteso, è di ottima fattura: non pensiate infatti di ascoltare un audio scialbo e con poco mordente. L'ascolto nella nostra lingua è ugualmente molto coinvolgente, perché l'asse posteriore non solo è attivissimo, ma anche molto preciso e vivace nel dare alla ascena un'ampia spazialità e aosttolineare con mille effetti tutti ri rumori delle battaglie e del clangore delle armi. Dai ruggiti del drago agli incendi, dalle armi che si scontrano agli immensi troll che si schiantano sui muri, fino ai crolli degli edifici o alle incursioni degli orchi, tutto è riprodotto in modo dettagliato e ben definito, con cristallina separazione dei canali e un impatto decisamente muscolare da parte dei sub a sottolineare i potenti bassi. Quindi, si dirà, un ottimo audio. Ebbene sì, il problema è che switchando sul DTS HD master audio 7.1 inglese, si entra letteralmente in un altro mondo, anzi si entra direttamente nella Terra di Mezzo, in mezzo a orchi, troll, elfi e nani, finendo proiettati al centro delle battaglie. Oltre infatti a un dettaglio più chirurgico grazie ai due canali aggiuntivi, a fare la differenza nel lossless inglese è una dinamica portentosa associata a bassi ancora più potenti e una maggiore corposità di insieme. Quasi la perfezione assoluta.
Extra: circa 45 minuti di approfondimenti e dietro le quinte
Extra buoni ma decisamente sottotono rispetto alla parte tecnica dell'edizione: con ogni probabilità, troveremo come sempre molto di più nella versione estesa. In ogni caso qui troviamo già nel primo disco una breve featurette dal titolo Nuova Zelanda: Casa della terra di mezzo, in pratica la terza parte della panoramica sulle varie location neozelandesi utilizzate per il film (6 minuti). Troviamo poi gli altri extra nel quarto disco: Il reclutamento delle cinque armate è un approfondimento su come sono stati preparati i vari eserciti, dalle esercitazioni degli attori alla preparazione della battaglia, entrando nella routine quotidiana del cast impegnato in questa fase del film (12 minuti). Nella sezione Alla scoperta della terra di Mezzo, troviamo poi due contributi: nel primo Peter Jackson e collaboratori spiegano come il film sia l'ultima parte di un enorme lavoro durato sei film, e di come si sia lavorato per rendere in pratica un unicum la saga, collegandola a quella de Il signore degli anelli (10'); nel secondo cast e troupe raccontano le difficoltà e i retroscena di un lavoro durato 17 anni, un'opera ambiziosa che ha cercato di rendere nel miglior modo possibile il mondo di Tolkien (9'). Troviamo quindi L'ultimo addio, un dietro le quinte sulla realizzazione del brano che scorre lungo i titoli di coda (11'). A chiudere il video musicale della stessa The Last Goodbye di Billy Boyd e i trailer.