In questa intervista a Claudio Santamaria, l'attore ci spiega l'essenza del Batman dei Lego Movie: il Bruce Wayne rimasto bambino, solo e viziato. Claudio Santamaria è stato Batman più di ogni altro attore, anche di più di Christian Bale, di Michael Keaton e di Ben Affleck. O meglio, è stato la voce di Batman, nella trilogia de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan, e del Batman di plastica che è tra i protagonisti di The Lego Movie, Lego Batman e The Lego Movie 2: Una nuova avventura, in uscita nelle nostre sale il 21 febbraio.
Batman è uno dei personaggi più divertenti dell'universo dei Lego, che a sua volta riprende un altro universo, quello della DC Comics, ma con tutta la libertà di ironizzarci su. In The Lego Movie 2: Una nuova avventura il minuscolo e snodabile Cavaliere Oscuro pensa ancora una volta di essere il leader, invece viene rapito e portato in un mondo opposto al suo, pieno di colori e di musica.
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Una vita da Batman
Lei è stato Batman più di ogni altro attore, ormai. Come è nata questa lunga storia?
È stato un grande privilegio. Per Batman Begins ho fatto uno o due provini, e sono stato scelto perché cercavano un doppiatore che fosse un attore. Ed è stato un lavoro molto interessante, avere a che fare con un attore così specifico, così bravo come Christian Bale. L'ho ascoltato molto e ho trovato più facilità nel doppiarlo quando era mascherato, che quando non aveva la maschera. Mi sento un po' cresciuto con quel doppiaggio, da quel punto di vista. Non avevo mai doppiato prima, se non piccole cose, ma è un lavoro molto complesso, la parte tecnica è molto importante, è preponderante. Ho constatato che spesso era più semplice girarla, una scena, che doppiarla...
Come si entra in un personaggio solo con la voce, invece che con tutto il corpo?
Prima di tutto devi comunque muoverti, il corpo deve essere sempre presente. Ricordo che Marco Mete mi faceva sempre fare flessioni, mi faceva sdraiare. Anche quando, tra un Batman e l'altro, ho doppiato Munich, Gianfranco Rosi, il regista di Sacro GRA e Fuocoammare, era il supervisore del doppiaggio di quel film, e venne lui, in sala, a spingermi mentre nella scena il mio personaggio veniva portato via. Devi starci dentro. Dal primo al terzo Batman sento una grande differenza nella qualità del mio lavoro.
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Da Christopher Nolan a Lego Movie
Cosa ha pensato la prima volta che le hanno proposto di doppiare il Batman di Lego Movie, che è Batman, ma un altro Batman...
Quando mi hanno proposto di doppiare il pupazzetto, ho guardato i primi trailer e mi sono schiantato a terra dal ridere. E ho detto: "Meraviglioso!". È un cambio anche fisico e di atteggiamento. L'altro Batman non è concentrato su se stesso, non parla di sé, questa sua oscurità serve a proteggerlo e a nasconderlo, a far paura. E anche a proteggere la sua parte emotiva, si nasconde completamente. Il piccolo pupazzetto, invece, è, come si dice a Roma, un coatto. È uno dei personaggi più divertenti che io abbia mai fatto e visto al cinema. È divertente perché si porta appresso tutto il Batman serio che conosciamo ma facendone una parodia. In questo modo gli ha fatto conquistare mille punti. In questo film viene fuori quel Bruce Wayne rimasto bambino, a cui hanno ucciso i genitori: che è rimasto solo, viziato, miliardario pieno di sé, conscio del fatto che lui, avendo conquistato il suo essere eroe con la fatica e la dedizione, si prende tutti i meriti. Superman è un alieno e non fa nessuno sforzo, lui invece sì.
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Qual è il momento che l'ha divertita di più?
Quando arriva l'alieno e chiede: "Chi è il vostro leader?" Mentre tutti discutono, Batman dice "Sono io il leader, fate largo. Quanti film hanno fatto su di te? Su di me hanno fatto tot film, più alcuni in lavorazione". Lui è quello. Lego Batman - Il film, in cui è il protagonista assoluto è un capolavoro, trovo che i Lego Movie siano dei grandi film. The Lego Movie mi ha toccato: noi doppiamo le nostre parti e non vediamo tutto il film, quando l'ho visto al cinema mi sono commosso, è un film che parla del rapporto tra un padre e un figlio, della libertà di espressione. Lego Batman è un film sull'unione che fa la forza, sul farsi aiutare perché insieme si è più forti, e la solitudine porta a un isolamento. The Lego Movie 2: Una nuova avventura è sulla diversità, sull'accogliere l'altro, che può essere un valore aggiunto.
Ha studiato Will Arnett, che è la voce del Batman Lego nella versione originale?
Lui fa la voce come quella che facevo io nel doppiare Bale quando è mascherato, lavorando un po' più sul fiato. Qui non l'ho seguito molto. Da quello che mi dava il personaggio, il pupazzetto, ho trovato una voce più smargiassa, più coatta.
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Supereroe anche per Gabriele Mainetti
Lei è stato anche un altro supereroe, il protagonista di Lo chiamavano Jeeg Robot di Mainetti. Ha portato un po' di Batman in quel personaggio, o è ripartito da zero?
È un personaggio che ho creato totalmente da zero, sono partito dalla periferia, da un background, da una storia familiare. L'ho preso come ispirazione perché i personaggi, il mio e lo Zingaro, sono come Batman e Joker.
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Cosa c'è di speciale nel sodalizio con Mainetti?
È un rapporto molto speciale, siamo amici da molti anni e abbiamo appena girato un altro film insieme. Di cui non si può dire nulla, se non quello che si vede nella foto che sta circolando: sono un personaggio ipertricotico, una specie di uomo lupo...