L'Attacco dei Giganti: di nuovo dentro le mura con i primi due film al cinema

Dynit e Adler Entertainment ripropongono una maratona con i primi due lungometraggi dedicati all'anime cult. Ripercorriamo le vicende di L'arco e la freccia cremisi e di Le ali della Libertà, in sala dal 10 al 12 febbraio.

Eren e il gigante colossale nel film L'arco e la freccia Cremisi

Se gli anime e i manga sono diventati un prodotto non più relegato a una ristretta cerchia di appassionati ma un fenomeno pop di diffusione mondiale, il merito è anche di titoli che hanno saputo coniugare una buona, se non ottima, realizzazione tecnica a storie avvincenti ed emozionati. Tra queste un posto d'onore (se non IL posto d'onore) spetta a una saga che ha ridefinito il concetto di shonen manga, ovvero il fumetto rivolto principalmente a un pubblico di adolescenti, e che ha appassionato, commosso e fatto discutere prima i lettori e poi gli spettatori di tutto il mondo.
Parliamo, oviamente, di L'attacco dei giganti, Attack on Titan o Shingeki no Kyojin se preferite, rispettivamente, il titolo internazionale o quello originale.

Da manga a mito

L’attacco dei giganti Il Film - Parte I: L’arco e la freccia, una scena
L'attacco dei giganti: l'ultimo baluardo dell'umanità

Un giovane autore di fumetti giapponesi ha un'idea che vorrebbe sviluppare. Si tratta di una storia cupa, drammatica, in cui l'azione venata di horror e gore è solo il pretesto per portare avanti una critica feroce a quanto di peggio gli umani possano fare ai loro stessi simili, ma che al tempo stesso celebra l'amore, l'amicizia e lo spirito di sacrificio.

Propone il soggetto alla celebre casa editrice Shueisha, che però lo boccia. Quella storia è troppo cupa, i disegni sono troppo acerbi e grotteschi per condividere lo spazio con titoli come One Piece, Naruto o Bleach. Ma il giovane mangaka non demorde e propone la sua creazione all'altro grande colosso editoriale nipponico, la Kodansha. E quest'ultima decide di dargli una chance. Shingeki no Kyojin fa il suo debutto sulla rivista Bessatsu Shonen Magazine nel 2009, e il suo autore, Hajime Isayama, non sa ancora che la sua vita sta per cambiare in modo drastico.

L’attacco dei giganti Il Film - Parte I: L’arco e la freccia, una concitata scena del film animato
L'attacco dei giganti: Eren in una situazione scomoda

Attack on Titan è un manga difficile, perfino disturbante, a prima vista. Se la storia colpisce duramente con continui colpi di scena drammatici e un conteggio dei morti fuori scala, i disegni di Isayama sono invece alquanto approssimativi, per quanto straordinariamente efficaci nel trasmettere la carica di repulsione che la vista dei mostruosi antagonisti suscita nei protagonisti, e nei lettori.

Nonostante questi difetti, però, Shingeki no Kyojin inizia a raccogliere sempre più consensi: i misteri che circondano gli ultimi sopravvissuti dell'umanità si fanno sempre più intriganti e fitti, la lotta disperata dei giovanissimi protagonisti contro le titaniche mostruosità che li assediano tocca spesso alti livelli di lirismo, e alcuni personaggi particolarmente carismatici, come Mikasa e il capitano Levi, iniziano a farsi strada nel cuore dei lettori.
La consacrazione arriva poi nel 2013, quando Wit Studio rilascia la prima stagione dell'anime. E, a quel punto, esattamente come succede al protagonista, L'attacco dei giganti esplode, e diventa un mostro.

Morte, disperazione, rabbia

Locandina di L'attacco dei giganti – Parte 1: L'arco e la freccia cremisi
L'attacco dei giganti: la locandina del film

Per chi avesse bisogno di un veloce ripasso: la razza umana è sull'orlo dell'estinzione. Sopravvive solo una piccola comunità, poche migliaia di individui asserragliati in una gigantesca città-stato, Paradis, circondata da tre cerchi concentrici di mura ciclopiche. Queste muraglie sono l'unica difesa possibile contro la mostruosità in agguato all'esterno: i giganti. Creature tanto raccapriccianti quanto misteriose, i giganti sembrano un nemico invincibile: apparentemente privi di un intelletto superiore, dotati di forza e velocità prodigiosa e praticamente invulnerabili a ogni attacco, si avventano sugli umani per divorarli senza pietà, insaziabili.

L'unica, flebile speranza, è colpire questi mostri alla base del collo con un attacco mirato, ma si tratta di un'impresa rischiosa e difficilissima, attuabile solo da soldati addestrati nell'utilizzo di un complesso apparato che consente loro di proiettarsi in tutte le direzioni ad alta velocità. A questi soldati è demandato il compito di controllare l'ordine nella città, di proteggere i cittadini in caso di attacco dei giganti, e di tentare sortite all'esterno per raccogliere informazioni sui nemici.

L’attacco dei giganti Il Film - Parte I: L’arco e la freccia, una scena del film
Il piccolo Eren

Proprio a quest'ultimo corpo di spedizione di ricerca vuole unirsi il piccolo Eren Jager. Nonostante non si registrino assalti da quasi un secolo, Eren è fermamente convinto del fatto che rimanere confinati come bestie in un recinto significhi la lenta e inevitabile fine dell'umanità.

Purtroppo anche questa effimera pace è destinata a finire: un nuovo tipo di gigante, un colosso di più di 60 metri d'altezza, fa la sua comparsa distruggendo la prima muraglia e consentendo così al resto dei giganti di invadere il primo livello della città.
Nel massacro che ne segue, Eren è costretto ad assistere alla terribile morte della madre, divorata da uno dei giganti. Sconvolto e furioso, il ragazzo giura a sé stesso che non avrà pace fino a che non avrà cancellato dall'esistenza ogni singolo gigante.

Crescere significa soffrire

L’attacco dei giganti Il film - Parte II: Le ali della libertà, una scena del film animato
Scontro tra titani

Da questo incipit parte una saga che si svilupperà per ben 34 volumi a fumetti, e per 94 episodi, divisi in quattro differenti stagioni, nella versione animata. Più svariati spin-off, un film in live action non proprio riuscitissimo e, appunto, dei film animati per il grande schermo che riassumono la storia con qualche scena extra appositamente ridisegnata.

Aot 5
Una triste scena dell'anime

Quella che inizia come una serie action con una forte componente drammatica e cruenta inizia, lentamente, a mutare. Mano a mano che i suoi protagonisti crescono, attraverso i loro occhi e le loro terribili esperienze il tono della storia cambia, allargandosi a complotti religiosi e distorsioni ideologiche, atroci dilemmi morali e con un messaggio di fondo disperato e profondamente nichilista.

Dicevamo all'inizio che Shingeki no Kyojin ha contribuito a rivoluzionare il concetto di shonen manga, allontanandolo dalla contrapposizione manichea buoni-cattivi e focalizzandosi su un personaggio principale che di eroico ha ben poco. All'inizio Eren è "solo" un ragazzino arrabbiato col mondo, accecato dalla sua frustrazione e dalla disperazione, incapace di adattarsi a una realtà che lui percepisce sbagliata. Dopo la morte della madre, la sua non è più semplice determinazione quanto un'ossessione vera e propria.

L’attacco dei giganti Il film - Parte II: Le ali della libertà, una scena del film d'animazione
Il Titano Colossale

Eren non brilla né per capacità fisiche né per acutezza mentale, pregi che invece definiscono i suoi più cari amici Mikasa e Armin. E anche quando entra in possesso del potere dei giganti dapprima non riesce a controllarlo, poi viene travolto, e annientato, dal destino che lui stesso si impone.
Una figura tragica, a momenti persino patetica, il cui sviluppo è in totale antitesi col "viaggio dell'eroe" che invece contraddistingue altri titoli.

Tutta politica

La locandina di L'attacco dei giganti Il film - Parte II: Le ali della libertà
L'attacco dei giganti: la locandina del secondo film

La svolta che la storia prende in un momento ben preciso (quella maledetta cantina...) è, probabilmente, il vero turning point, la chiave di lettura attraverso cui è possibile dare un'interpretazione de L'attacco dei giganti che vada oltre il semplice giudizio tecnico ed estetico (e che, comunque, è decisamente positivo).
C'è un popolo che si sente assediato da una forza misteriosa e imbattibile, c'è l'incapacità della stragrande maggioranza delle persone di fare fronte comune per superare le proprie diversità e andare oltre i propri meschini privilegi, c'è un potere occulto ed egoista, che inganna e cospira pur di mantenere lo status quo.

E poi, all'improvviso, c'è un capovolgimento di fronte e di prospettiva: gli oppressi diventano oppressori, chi ha vissuto fino a quel momento con l'incubo della guerra e il terrore della morte diventa a sua volta un carnefice spietato, spinto da una smania distruttiva che solo in parte (o quasi per nulla) può essere giustificata come "difesa preventiva".

Attacco Dei Giganti3 Levi
Levi in azione

Non è un caso che il povero Isayama sia stato costretto a difendersi, a più riprese, dai violenti attacchi di chi è rimasto spiazzato, turbato o deluso dal finale (in realtà assolutamente logico ed efficace, viste le premesse).
Nonostante le critiche, L'attacco dei giganti rimane un'opera di altissimo livello, sia in versione cartacea che animata (anzi: l'anime, probabilmente, aggiunge spessore e qualità grazie a un comparto tecnico di altissimo livello e a una colonna sonora maestosa).
Profonda, complessa e ugualmente esaltante e disturbante, un classico da scoprire e riscoprire anche nel futuro.