Nel 1999, quasi vent'anni fa, un gruppo di ragazzi provenienti da ogni parte d'Italia si riuniva giornalmente su un newsgroup (antenati dei forum di oggi) e su una chat online intitolati #ifsk (it.fan.stephen.king) per chiacchierare amabilmente del loro lettore preferito e di mille altre cose. Da quel gruppo di (futuri) amici nacque poco dopo un sito intitolato Castlerock.it, la cui sezione cinema anni dopo si trasformò in Movieplayer.it, ovvero il sito in cui vi trovate ora. Chi scrive era parte integrante di quel gruppo e di quel vecchio progetto improvvisato in un html appreso per l'occasione così come lo è oggi del sito attuale, ma inutile nascondere che con il passare degli anni la passione per Stephen King si è affievolita e il tempo da dedicare alla lettura in generale ha subìto un tracollo causa lavoro, famiglia e troppi film e serie da vedere. Da (ex?) fedele lettore verrebbe da dire che, più semplicemente, "il mondo è andato avanti".
Se vi stiamo raccontando tutto questo non è (solo) per nostalgia, ma perché quasi venti anni fa questa passione aveva unito un mucchio di sconosciuti, li aveva fatti incontrare e li aveva portati a formare (sempre facendo ricorso alle parole di King) un ka-tet: un gruppo di persone unite da un destino e uno scopo comune. Il nostro scopo era molto semplice: rendere giustizia ad un autore per noi profondamente ed ingiustamente sottovalutato, relegato ad un'etichetta ed un genere, quello dell'horror, che gli sta a dir poco stretto; e far conoscere ad un numero sempre maggiore di persone non solo il suo talento ma anche le sue opere più meritevoli ma forse meno conosciute. Tra queste - badate bene era quasi vent'anni fa - c'era sicuramente la saga della Torre Nera, all'epoca costituita da quattro volumi (e altrettanti sarebbero arrivati negli anni successivi), ma che presentava delle caratteristiche davvero uniche per lo scrittore del Maine.
Leggi anche: Stephen King: 10 adattamenti che vorremmo vedere al cinema o in TV
Il nostro commento live al trailer ufficiale della Torre Nera
Tra il fantasy e il western... e l'horror e la fantascienza
Per molti lettori di Stephen King legati alle sue opere più note, leggere il primo romanzo della saga L'ultimo cavaliere (The Gunslinger) può risultare a dir poco spiazzante, visto che ha quasi nulla dei temi cari all'autore, non presenta gran parte delle caratteristiche della sua scrittura (prolissità, coralità, ambientazioni da provincia americana) ed è essenzialmente solo un prologo per qualcosa che, si intuisce, potrebbe essere molto più ampio nei volumi successivi ma che si fa fatica ad immagine sulla base delle prime pagine di questo libro.
Se il nostro scopo era quindi quello di far avvicinare più gente possibile a questa saga da noi tanto amata, capirete bene che la maggior parte delle discussioni sulla Torre Nera era sempre su questa linea: "leggi il primo romanzo, ma compra subito anche il secondo e vai avanti con la lettura, abbi fiducia che vedrai che sarà molto diverso da quello che può sembrare all'inizio". E vi assicuriamo che non sono pochi coloro che, nonostante la titubanza iniziale, nel corso degli anni si sono appassionati a questa saga così ricca ed originale per perdersi nel Medio-Mondo descritto da King.
Proviamo però per un attimo a mettere da parte queste difficoltà che avevamo noi come lettori e appassionati e ad immaginare invece quelle dei produttori e gli autori del film che arriverà nelle sale il prossimo agosto. Come fare a prendere un primo romanzo difficile e (almeno per King) insolitamente scarno ed essenziale e fare in modo che ne venisse fuori un film in grado di dare il via ad una saga molto ampia e ambiziosa, un qualcosa che possa diventare un'unica grande storia, magari declinata sia sul piccolo che sul grande schermo, che possa catalizzare l'attenzione per molti anni a venire? Molti lettori della saga di King avranno visto il trailer de La Torre Nera con una certa preoccupazione e in più di un'occasione si saranno morsi la lingua per non inveire. Ma visto nell'ottica di cui sopra, è davvero così difficile immaginare il perché di così tante differenze? È davvero così difficile comprendere che un trailer deve incuriosire, mostrare le caratteristiche più significative e potenzialmente intriganti del film, ma che non necessariamente tutto questo debba corrispondere alla totalità del film?
Leggi anche: Da It a Il Silmarillion: 15 grandi best-seller che potremmo ritrovare al cinema e in TV
L'uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì
Oggigiorno qualsiasi trailer di qualsiasi opera punta sull'azione e sulla spettacolarità. Quindi non ci stupisce che lo stesso voglia fare in questo caso un film che ha come protagonista un uomo armato di pistole alla ricerca di una Torre Nera tanto misteriosa quanto cruciale per l'intero universo. La speranza è certamente quella che nel film vengano esplorati molti degli aspetti che hanno reso la saga un successo tra i lettori e quindi tutto il background del tormentato protagonista, le motivazioni della sua ricerca e anche tutto ciò che nascondono non solo la Torre ma anche gli antagonisti del pistolero. Ma Roland è appunto un pistolero, un uomo tanto silenzioso e introverso quanto letale, ed è chiaro che in un trailer vengano mostrate entrambe queste caratteristiche.
E sì, certo, ad un'occhiata superficiale il montaggio di questi primi minuti potrebbero far pensare più a Wanted - Scegli il tuo destino o a Matrix che all'adattamento che in cuor nostro abbiamo sempre sognato, ma non è certo da escludere, non prima di aver visto il film almeno, che queste concessioni spettacolari possano coincidere comunque con le altre anime della saga: quella western, quella metropolitana, quella fantasy/epica e, perché no, anche quella più romantica. Perché Roland, come già detto, ha una storia tragica alle sue spalle, ma anche una storia bellissima che viene raccontata quasi esclusivamente nel quarto volume della saga (Wizard & Glass, in italiano La sfera del buio) e che nei progetti originari dei produttori potrebbe essere declinata attraverso una serie TV apposita che farebbe da ponte tra questo film e gli eventuali successivi capitoli. Tutto questo a supporto di un nuovo universo cinematografico dal grande potenziale e davvero per tutti i gusti.
Leggi anche: Stephen King: i 10 migliori film tratti dai suoi romanzi
Il casting della discordia
Il punto è che adattare una saga come la Torre Nera è difficile per tanti motivi: per la sua complessità, per il suo essere al tempo stesso molto visionaria ma anche derivativa (Il signore degli anelli è citato in più di un'occasione), ma soprattutto perché, così come successo con altri progetti del genere, quando hai dei protagonisti che i lettori hanno immaginato in un certo modo per decenni interi, portarli sullo schermo e dare loro un volto, beh, è quasi sempre una missione persa in partenza. Tutto ciò è ancora più difficile per questo La Torre Nera, perché i due protagonisti in questione sono, almeno per i lettori kinghiani, qualcosa di molto di più che personaggi a cui sono affezionati. Sono due simboli. Roland di Gilead, o se preferite Roland Deschain, è un personaggio complesso e stratificato, affascinante e misterioso, che viene descritto da King come l'uomo senza nome interpretato da Clint Eastwood nella trilogia di Sergio Leone. È quindi un'icona dentro un'icona già esistente.
Come si fa a sostituire Clint? Come si fa ad imitarlo e, addirittura, a superarlo? Semplicemente si cambia, si va nella direzione opposta, ed è per questo che la scelta di Idris Elba è certamente rischiosa ma anche l'unica davvero possibile, perché scegliere un attore più simile ad Eastwood sarebbe stato un enorme passo falso. Elba invece è fisicamente (o almeno cromaticamente) agli antipodi de Il Biondo, ma ha il talento e la coolness necessaria per regalarci una nuova versione di Roland che sia comunque fedele allo spirito. Anche perché se il The Man With No Name di Eastwood rappresenta ormai uno stereotipo o comunque l'emblema del pistolero cinematografico, è bene che Roland sia qualcosa di diverso, qualcosa di ancora più estremo. Perché lui "non spara con la mano, spara con la mente. Non uccide con la pistola, uccide con il cuore". Le rivoltelle nelle sue mani non sono semplici armi e nel trailer, per quanto in modo fin troppo vistoso e sbruffone, riesce quantomeno ad emergere quest'idea che non abbiamo a che fare con un pistolero. Ma IL pistolero.
Passiamo invece a Matthew McConaughey, a cui spetta un altro ruolo tutt'altro che semplice, perché così come Roland è l'eroe kinghiano per antonomasia, Randall Flagg è il cattivo per eccellenza. E non solo nella saga della Torre, ma in tutto l'universo dei libri di Stephen King, a partire da quel capolavoro assoluto che è L'ombra dello scorpione (The Stand). E non è certo un caso che anche il progetto cinematografico di quest'altro romanzo sia già avviato e che McConaughey sia stato contattato per interpretare sempre lo stesso personaggio e dare quindi non solo continuità a questo nuovo revival di adattamenti kinghiani, ma anche fornire ad un personaggio così affascinante lo spazio e la rilevanza che effettivamente merita. Riuscirà McConaughey a rendergli giustizia? Questo è ovviamente tutto da scoprire, ma di certo una delle caratteristiche di RF (inutile ripetere qui gli innumerevoli nomi con cui è conosciuto) è il carisma, l'influenza e il fascino che riesce ad avere su esseri animali e umani. Quindi un "alright, alright, alright" dei suoi, e il buon Matthew è già a buon punto, non credete?
Leggi anche:
Vai, allora, ci sono altri mondi oltre a questo
Ma La Torre Nera non ha solo due protagonisti: tanti altri (bellissimi) personaggi potrebbero aggregarsi col tempo, così come sono infinite anche le possibilità di espansione oltre le pagine dei libri. Nel trailer vediamo Jake Chambers che ha un ruolo fondamentale nella saga e ancor di più in queste prime fasi, ma l'aspetto che più volte viene sottolineato è la possibilità di viaggiare attraverso alcune "porte" dimensionali che servono a dare un'idea della vastità e della potenziale complessità di una saga del genere. Questo perché La Torre Nera diretto da Nikolaj Arcel è evidentemente un esperimento, un tentativo a budget relativamente basso (60 milioni) di creare una sorta di "Stephen King Cinematic Universe" in cui in futuro potrebbero convergere sempre più opere e personaggi che hanno fatto la storia della letteratura popolare degli ultimi 40 anni.
Non è quindi un caso che in due minuti di trailer si vedano citati l'Overlook Hotel di Shining o i palloncini di It, o che un attore premio Oscar sia stato contattato per due ruoli simili in due film (apparentemente) diversi o ancora che i progetti relativi ad altri adattamenti del genere continuino ad aumentare (non ultima la serie antologia Castle Rock nata da una collaborazione tra King stesso e J.J. Abrams). Quello che significa è che, dopo l'esplosione avvenuta negli anni '80/'90 con un mare di pessimi film e (mini)serie e pochi gioielli, Stephen King sta tornando nuovamente di moda e, si spera, qualcuno possa rendergli finalmente giustizia anche sullo schermo. Noi, come vi abbiamo raccontato, eravamo pronti già quasi venti anni fa, figuriamoci adesso che inizia il divertimento.
Leggi anche: