A quattro anni di distanza da L'intrepido, Gianni Amelio torna al cinema con La tenerezza, nelle sale italiane dal 24 aprile dopo il passaggio al Bifest 2017, film in cui Renato Carpentieri interpreta Lorenzo, avvocato in pensione che si è allontanato dalla famiglia, in particolare dalla figlia Elena (Giovanna Mezzogiorno), ma che rimane affascinato dall'arrivo dei nuovi vicini di casa, Fabio e Michela, interpretati da Elio Germano e Micaela Ramazzotti, una coppia in apparenza perfetta, che lo riporta agli anni della sua giovinezza. Un fatto tragico sconvolge completamente la sua vita e lo spinge a ripensare alle sue scelte, alle cose che non ha mai detto e fatto, a ritrovare se stesso. Il tutto con sullo sfondo una Napoli bellissima e inafferrabile, sarcastica e drammatica allo stesso tempo, proprio come il suo protagonista.
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Abbiamo incontrato il regista e gli attori Renato Carpentieri e Giovanna Mezzogiorno, che ci hanno parlato di come il dolore possa nascondersi dietro un'immagine di gioia e di quanto a volte siano difficili i rapporti con chi ha il nostro sesso sangue.
Il dolore dietro la facciata perfetta
I vicini di casa del protagonista, Fabio e Michela, sembrano la famiglia perfetta, il ritratto della felicità. Il loro rapporto però nasconde sentimenti molto complessi e oscuri, che portano a un risvolto inaspettato. È una delle insidie della società moderna quella di dover sembrare felici a tutti i costi quando invece nel profondo proviamo sentimenti di disperazione e disagio? Secondo Amelio: "Questo in generale può essere vero, ma non riguarda i protagonisti del film, che invece sono sinceri nella loro vita personale e nel modo di stare insieme. Nella scena del dopo pranzo, quando sono sul terrazzo, è chiaro che Elio e Micaela sono realmente innamorati e che davvero questa sincerità del loro legame arriva al vicino di casa quasi come qualcosa di imbarazzante per quanto è vero e autentico. Proprio il fatto che sia reale poi dà forza al colpo di scena che avverrà immediatamente dopo. Non è una famiglia che si atteggia a famiglia perfetta: lo sono davvero. Solo che proprio nelle famiglie perfette si può trovare, in qualche misura, un germe di dolore che poi ti porta a un'esplosione. Forse il personaggio di Elio Germano lo si capisce davvero quando entra in scena la madre. Credo che avere una madre del genere spieghi tante cose".
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Gianni Amelio parla del suo La tenerezza
Cercare la felicità negli estranei
Il protagonista rimane affascinato dai vicini, mentre invece non è mai riuscito a costruire un rapporto vero con la moglie, che non ha mai amato e ha tradito con un'altra donna, e con i figli, con cui non parla da tempo. Perché accade spesso di cercare la felicità e l'intimità con gli estranei invece che con chi ci sta più vicino? "Secondo me perché non si è a proprio agio con la propria età e allora si cerca nel passato" ha risposto Amelio, continuando: "Quando arriva ad abitare di fronte a te una famiglia che somiglia a quella che era la tua quando eri giovane, ti vedi come in uno specchio, ma questo specchio è deformato perché non sei tu, sono loro. Lorenzo si avvicina a loro, entra nella loro casa, si attacca ai loro bambini ma è chiaro che non può resuscitare nulla. Può solamente diventare più dolce e più umano nei confronti degli affetti che ha perduto e che ha voluto perdere, come l'amante e la figlia".
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Per Carpentieri invece: "Non lo so, non lo so dire. Sicuramente nei rapporti familiari c'è una parte di costrizione e un'altra di interesse, uno scambio economico. Può essere che invece al di fuori della famiglia uno scambio non economico sia più affascinante. Ma non voglio fare una teoria di questo". Ha continuato Mezzogiorno: "Probabilmente i rapporti con gli estranei sono più facili, tra virgolette, perché non ci sono troppe implicazioni: non c'è storia. Sotto non c'è troppo spessore, non c'è rancore, non c'è passato: quindi sono più fruibili, immediati e più distesi. C'è meno densità dietro rispetto a quelli con i nostri familiari".
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