Il regista Michael Mann, un maestro delle ambientazioni urbane, non è nuovo nel farcire di star musicali le colonne sonore dei propri film, basti ricordare i casi di Miami Vice (con Phil Collins e Dire Straits) e Heat - La sfida (con Moby e Lisa Gerrard).
Star musicali, ma anche di elevata qualità, ed in Collateral serviva un commento che evidenziasse la dinamicità delle scene.
Operazione riuscita in pieno.
Dovendo scegliere un brano in particolare mi viene da soffermarmi sulla felice presenza di Shadow On The Sun, traccia già presente nel buon album d'esordio degli Audioslave, composti da tre quarti dei Rage Against The Machine più l'incredibile voce dell'ex Soundgarden Chris Cornell, uno di quelli che ha reso celebre il movimento giunge in tutto il mondo grazie alle proprie corde vocali, pericolosamente simili a quelle di Robert Plant.
Ma sono non pochi i momenti sopra le righe, in grado di accontentare i più giovani come i loro papà.
Ai papà farà piacere riscoprire un gioiellino di Miles Davis, Spanish Key, dal capolavoro sperimentale di fine anni '60 Britches Brew, un must per gli amanti del jazz contaminato e per tutti coloro che amano le innovazioni.
Ai più giovani farà piacere scoprire Miles Davis, ma soprattutto ascoltare il dance pop dei Groove Armada e le derive ibizenche di Paul Oakenfold, uno dei d.j. più contesi del globo, regolarmente presente in tutte le discoteche che fano tendenza.
Il giusto tocco latino è assicurato dalla presenza dei Calexico, una delle novità più interessanti degli ultimi tempi, e dei Green Car Motel.
I Roots propongono il loro grande successo dell'estate 2003 The Seed, un vibrante rap - soul che costituisce la vera mega hit del soundtrack.
I temi realizzati appositamente per il film da James Newton Howard ed Antonio Pinto completano la raccolta, da più parti ritenuta come il miglior commento sonoro che abbia mai accompagnato un'opera di Michael Mann.