La scelta di Luna
Quanti di noi si definiscono Cattolici pur non praticando, non vivendo secondo i dettami della più diffusa religione in Italia? Quanti altri invece affrontano la religiosità con spirito diverso, dedicandosi anima e corpo al volere di Dio? E' così in ogni fede del mondo e questa differenza nel modo di vivere la propria spiritualità non rappresenta un problema finchè non arriva a metterci in contrasto con noi stessi, con quello che abbiamo costruito e vogliamo portare avanti. In definitiva dal distrarci da quello che è il nostro percorso di vita.
E' così per Luna ed Amar, la coppia protagonista di On the Path, nuovo lavoro di Jasmila Zbanic, già Orso d'oro qualche anno or sono con Grbavica - Il segreto di Esma ed ora di ritorno alla Berlinale con un film diverso dal precedente, ma ugualmente interessante.
I due giovani innamorati che ne sono protagonisti sono in sintonia sul modo di vivere il loro essere mussulmani, ma non solo in quello: i due sono come un'unica persona e seguono insieme la propria strada almeno finchè qualcosa non interviene dall'esterno.
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La regista Jasmila Zbanic ha ben chiari in mente i messaggi che vuole comunicare e dirige il film con sicurezza verso i propri obbiettivi, senza slanci, ma senza particolari difetti. Abbozza soltanto alcune trovate visive, come l'uso ossessivo della camera del telefono da parte di Luna, ma preferisce non portarle all'estremo per evitare di distogliere l'attenzione dalla storia e dai temi che vuole trattare.
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Ma soprattutto l'occhio femminile della regista dedica molta attenzione al personaggio di Luna, ben interpretato da Zrinka Cvitesic, ed alla sua possibilità di scegliere il proprio destino, di mussulmana, ma soprattutto di donna.
Movieplayer.it
3.0/5