Arriva in Italia uno dei grandi successi dell'estate USA, quello di Straight Outta Compton che ha superato i 160 milioni di dollari di incasso (a fronte di un budget di nemmeno 30), superando blockbuster quali San Andreas e Mad Max: Fury Road. Il film di F. Gary Gray un blockbuster certamente non è, ma aveva un potenziale commerciale (ed artistico) di tutto rispetto, visto che nel raccontare nascita e morte dello storico gruppo N.W.A. (ovvero i Niggaz Wit Attitudes) ha la possibilità di toccare argomenti che sono molto cari ad un vastissimo pubblico statunitense: l'ascesa del gangsta rap e più in generale di quell'hip hop californiano che per oltre 25 anni ha dominato le classifiche di vendita, ma anche del movimento di rivalsa da parte della "sottoclasse" afroamericana, in particolare losangelina, che culminò poi con la rivolta del 1992 dopo il pestaggio di Rodney King da parte di quattro agenti del LAPD.
"You are now about to witness the strength of street knowledge"
D'altronde la pellicola si apre e si chiude con la frase "Siete in procinto di scoprire la potenza della saggezza di strada" - quella stessa che apriva il leggendario brano Straight Outta Compton che da' il titolo al primo album dei N.W.A. e a questo film - e si tratta di una promessa (o minaccia, a seconda dei punti di vista) mantenuta in pieno sia dal film di Gray, che da quei cinque ragazzi di strada che circa 30 anni fa cominciavano a far musica soprattutto per dare voce alle ingiustizie, alle violenze e alle brutture del mondo (Compton è una città della contea di Los Angeles con uno dei tassi di crimilità più alti d'America) che erano costretti ad osservare e vivere, spesso anche da protagonisti.
Anche chi non ha mai sentito parlare dei N.W.A. avrà probabilmente ascoltato qualche loro canzone e soprattutto riconoscerà i nomi dei tre veri artefici del loro successo: Ice Cube, Dr. Dre e Eazy-E, ovvero rispettivamente uno dei più famosi rapper di sempre nonché attore e produttore cinematografico di successo, uno dei più importanti produttori discografici degli ultimi 30 anni (a lui si devono le straordinarie carriere di Snoop Dogg ed Eminem, giusto per citarne due) e colui che è considerato "Il padrino del gangsta-rap", tragicamente morto a soli 32 anni non molto tempo dopo la diagnosi di AIDS.
Queste tre figure quasi leggendarie, e insieme a loro gli altri due membri dei N.W.A. DJ Yella and MC Ren, sono al centro non solo del film ma di alcune vere e proprie rivoluzioni, musicali e culturali, che hanno scosso gli anni '80 e '90 e hanno portato dei cambiamenti sociali di indiscutibile importanza. I ragazzi dell'N.W.A. con il loro "reality rap" hanno portato per le strade la protesta contro la brutalità della polizia e il racial profiling; certo, lo hanno fatto "a modo loro" e con una canzone, Fuck tha Police, che è diventato un vero e proprio inno, osteggiato dalle stesse forze dell'ordine (FBI in primis) e certamente anche molto pericoloso, ma hanno saputo cogliere prima e meglio di chiunque altro quello che davvero stava succedendo in quegli anni nei quartieri neri.
Dentro la leggenda
Il film riesce davvero a restituire quel misto di urgenza e incoscienza che sembra aver animato questi ragazzi, quella passione che li ha portati a diventare dei simboli ancor più che degli artisti, e non è un caso che il film, almeno in alcuni momenti, risulti così sentito e così vero, perché non solo il regista è un amico storico del gruppo (fu lui a dirigere il primo video musicale da solista di Ice Cube oltre che la commedia Ci vediamo venerdì, esordio alla sceneggiatura del rapper) ma gli stessi Ice Cube e Dr. Dre, oltre che la vedova di Eazy-E, sono i produttori e fautori della pellicola.
E' soprattutto per questo che tutto il cast, e in particolare nei tre protagonisti, risulta autentico negli atteggiamenti e nella freschezza; si va oltre infatti un mero tentativo di rassomiglianza fisica (anche se bisogna ammettere che la scelta del vero figlio di Ice Cube per interpretare il padre è davvero azzeccata), perché gli attori Corey Hawkins, O'Shea Jackson Jr. e in particolare Jason Mitchell trasudano quel carisma e quell'energia fondamentali per rendere credibili dei personaggi che ad oggi, proprio perché progenitori di un intero movimento, potrebbero sembrare banali e stereotipati.
Lo stesso vale per l'ottimo Paul Giamatti, chiamato ancora una volta (a pochi mesi dal successo di Love & Mercy) un agente musicale, il manager Jerry Heller che fu fondamentale per l'ascesa e il successo del gruppo, ma anche per il suo sgretolamento: il suo personaggio riesce ad essere viscido e meschino al punto giusto, ma al tempo stesso dimostra un affetto sincero e un desiderio di proteggere non solo il suo investimento, ma anche i suoi artisti, da una società che non è in grado di capirli. Da segnalare la scena in cui lui e i restanti membri dei N.W.A. ascoltano la diss track No Vaseline di Ice Cube, ovvero la canzone che avrebbe dato inizio ad una lunga guerra tra il rapper e i suoi ex amici e colleghi.
Licenze (troppo) poetiche
Proprio perché così fortemente voluta dai superstiti del gruppo, è evidente che alcuni limiti del film e della sceneggiatura risiedono proprio in alcune significative omissioni: i N.W.A. sono stati sempre al centro delle polemiche per molteplici aspetti, alcuni affrontati nel film, altri - come la misoginia, la violenza e le droghe - semplicemente "nascosti". Lo stesso si potrebbe dire dei due villain del film, il già citato di Jerry Heller o del successivo rivale Suge Knight (un convincente R. Marcus Taylor) - destinato a diventare un altro pilastro produttivo dell'hip hop - che ovviamente da parte loro avrebbero molto da rivendicare.
Anche il finale da questo punto di vista lascia molto a desiderare, visto che improvvisamente il film cambia tono e diventa molto smielato, raccontando una poco probabile riconciliazione tra i vecchi amici Eazy-E, Ice Cube e Dr. Dre subito prima, ovviamente, che la malattia si portasse via il primo in modo fulmineo. Un finale buonista che non trova veri riscontri nei racconti di nessun altro dei presenti, ma, si sa, la storia è scritta dai vincitori. E dopo questo film, Dr. Dre, Ice Cube e il regista F. Gary Gray a maggior ragione si confermano tali.
Movieplayer.it
3.5/5