C'è il Natale nel titolo anche quest'anno. Di quello evidentemente proprio non si può fare a meno. E sì, il film Natale col boss è ambientato a Natale. Ma Lillo & Greg, al secolo Pasquale Petrolo e Greg, giurano che potrebbe essere ambientato in qualsiasi periodo dell'anno e se non fosse per qualche alberello che ogni tanto compare qua è là, non ce ne accorgeremmo neanche.
Filmauro avanti tutta più che mai con il nuovo corso del cinepanettone dunque, tanto che anche il termine stesso sembra oramai alquanto fuori luogo. Anche perché in questo senso quest'anno ci penseranno Medusa e Wildside a riesumarlo nell'accezione storica del termine con Vacanze di Natale ai Caraibi che rimette insieme Christian De Sica, Massimo Ghini e Neri Parenti. Aurelio De Laurentiis prosegue invece il nuovo corso inaugurato lo scorso anno con Un natale stupefacente: Volfango De Biasi in regia a sostituire Neri Parenti, non più un film ad episodi ma una storia unica con Lillo & Greg promossi protagonisti dopo il successo appunto dei passaggi nei due film precedenti. Che quest'anno promettono un film ancora più loro, avendo messo mano sin dall'inizio sia sul soggetto che sulla sceneggiatura.
Pur restando quindi nei canoni imposti del film per famiglie, sicuramente ci aspettiamo una virata ancora più decisa verso i toni surreali e la comicità nonsense tipica del duo de Il latte e i suoi derivati. Affiancati in questa avventura da altri due volti noti come Paolo Ruffini e Francesco Mandelli e da un esordiente di lusso, il boss del titolo interpretato da Peppino Di Capri. Siamo alla settima e ultima settimana di riprese e abbiamo trascorso un'intera mattinata sul set vicino a Roma, dove abbiamo fatto due chiacchiere prima con Lillo & Greg e poi anche con Ruffini e Mandelli a cui abbiamo chiesto di raccontarci un po' del film.
Lillo & Greg: a qualcuno piace il genere
Raccontateci chi sono i vostri personaggi...
Lillo: Siamo due chirurghi plastici che vengono rapiti da un boss che deve cambiare faccia: lui vuole somigliare a Leonardo Di Caprio, noi invece lo facciamo uguale a... Di Capri. Peppino Di Capri. É un film di genere, uno "scappa scappa" dove ci ritroviamo inseguiti da tutti, dai mafiosi e dalla polizia, una sorta di parodia degli spy movies che ricordano i classici con Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi. Il film di genere si è un po' perso negli anni e noi ci siamo divertiti molto a farlo perché è veramente vicino al nostro stile di comicità. Se facessimo un film tutto nostro al di là del film di Natale insomma, potrebbe tranquillamente essere simile a questo.
Quindi è il film di Lillo & Greg o è il film di Natale?
Greg: Abbiamo collaborato molto più attivamente al soggetto e alla sceneggiatura nel senso che lo abbiamo scritto anche noi sin dall'inizio; e siamo davvero contenti di come sta vendendo, le scene divertenti sulla carta si sono dimostrate esilaranti anche sul set. Con Aurelio De Laurentiis siamo al quarto film e forse questo è il primo che sentiamo veramente nostro, è molto vicino al film che faremmo se avessimo completamente carta bianca. La sceneggiatura strizza un po' l'occhio al genere A qualcuno piace caldo, cerchiamo di avvicinarci a quella tipologia, anche se noi non siamo Jack Lemmon e Tony Curtis ovviamente... Facciamo teatro di genere da anni, abbiamo fatto parodie di western e naturalmente anche di spy movies, quindi un film di questo tipo lo sentiamo nostro a tutto gli effetti.
Lillo: Anche quest'anno il film è ambientato a Natale, ma potrebbe essere ambientato in qualsiasi periodo dell'anno. Mentre lo scorso anno il Natale era protagonista quest'anno è in secondo piano, necessario per giustificare il titolo se vogliamo. Diciamo che il Natale nel titolo fa parte di trent'anni di successi della Filmauro che la produzione deve difendere.
Sempre diretti da Volfango De Biasi...
Lillo: Ottima sintonia con Volfango anche lui bello carico e appassionato di film di genere: un film oltretutto molto divertente da girare, con gli stunt, i cavi e le corde, anche lui è molto contento nonostante la difficoltà di girare un film comunque molto impegnativo rispetto al solito.
Cameriere, Champagne!
Com'è stato avere Peppino di Capri come attore?
Greg: All'inizio c'è stata qualche normale perplessità: intanto la preoccupazione che magari non accettasse e allora sarebbe stato un problema visto lo scambio di nomi che fa da motore alla storia, poi ovviamente per come si sarebbe comportato sul set in quanto debuttante assoluto. Ha interpretato questo duplice ruolo in maniera impeccabile, aiutato da un coach eccezionale che gli ha costruito per bene il personaggio del rude boss che oltretutto e lontanissimo dalla sua personalità perché lui è un uomo davvero tenerissimo. La cosa più complicata per lui é stata quando nel film doveva cantare male per forza e storpiare le sue canzoni, perché il boss ovviamente non sa cantare: era più forte di lui, non riusciva a cantare male apposta, si è scusato con tutti gli astanti anche se era per finta e tutti lo sapevano.
Lillo: A me fa pensare molto a Cheech il personaggio di Pallottole su Broadway interpretato da Chazz Palminteri, il tirapiedi mafioso prestato al teatro che ad un certo punto si appassiona alla sua nuova vita di artista; al boss succede un po' la stessa cosa, comincia a piacergli la popolarità, iniziare a fare autografi, dopo una vita passata nell'ombra finalmente un po' di divertimento.
La comicità della radio e del teatro prestata al cinema
Siete chirurghi alla Nip/Tuck o piuttosto alla Greg Anatomy?
Lillo: Facciamo il verso a Greg Anatomy. Ma fino ad un certo punto però perché loro sono chirurghi bravi e anche un po' fighetti, quelli erano due completi cialtroni. Questi due sono cresciuti nella bambagia e si trovano in mezzo alla malavita , due persone completamente fuori luogo in un ambiente che non è il loro, e questo costituisce uno degli aspetti comici del film.
Allora è la comicità di Lillo & Greg finalmente sdoganata al cinema?
Greg: Questi sono Lillo e Greg prestati al cinema e questo non è il film di Lillo e Greg. Lillo e Greg sono alla radio e a teatro. É un film a cui noi ci prestiamo, abbiamo collaborato alla stesura ma sempre rispettando alcuni parametri che un film natalizio destinato al grande pubblico impone. Se fossimo totalmente liberi saremmo diciamo "pericolosi" con le derive surreali che non sono adattissime al pubblico di Natale e forse al cinema in generale. L'importante per noi era fare un film dignitoso e soprattutto divertente, che non fosse un film usa e getta come molte commedie di ultima generazione, da rivedere con piacere magari tra un paio d'anni.
Ma non eravate di nicchia per il cinema?
Greg: Non siamo di nicchia, il nostro pubblico è numeroso e soprattutto trasversale, lo confermano i dati dell'affluenza a teatro. Proponiamo una comicità surreale e nonsense che non abbiamo inventato noi e che tutti hanno tralasciato perché preferiscono virare magari sull'attualità; l'hanno affrontata tanti altri in passato, solamente che noi lo facciamo in un periodo in cui non la fa quasi più nessuno. Al cinema magari è diverso, la comicità yiddish degli ebrei americani a cui noi ci ispiriamo in Italia non a caso non ha mai completamente attecchito così come attori superpopolari in America come Steve Martin che è un nostro mito da noi non sono per le masse.
Lillo: L'episodio del primo film era stato scritto per Bisio e Siani e dirottato su Luca e Paolo: solo alla fine hanno preso noi e l'abbiamo adattato al nostro tipo di comicità cambiando poche cose. L'episodio del secondo film è arrivato forse di meno anche se ha avuto successo, perché l'abbiamo scritto dall'inizio pensando al nostro mondo surreale: il nonsense può far ridere parecchio ma se non ne cogli il senso può non far ridere per niente.
Mandelli e Ruffini: i due insoliti idioti
Chi sono i vostri personaggi?
Mandelli: Siamo due poliziotti altamente professionali... Non, non è vero. Siamo due deficienti che hanno visto troppe fiction di polizia antimafia e devono cercare di risolvere questo caso di cambio di faccia e combineranno dei gran casini scambiando il vero Peppino Di Capri per quello finto e viceversa. Abbiamo un sacco di scene d'azione rischiose dove si tra l'altro Paolino ha dato dimostrazione delle sue capacità di stunt.
Ruffini: Mi hai sparato...
Mandelli: Non è che ti ho sparato, il bossolo é uscito di lato e ti ha colpito i faccia...
Ruffini: Action a bestia! A me Tom Cruise mi spiccia via casa. Ma la scena più pericolosa per me é stato cantare Champagne.
Mandelli: Io sono più felice di aver lavorato con Di Capri che con Di Caprio, non ha neanche vinto mai un Oscar. Peppino almeno ha venduto milioni di dischi.
Due generazioni di cinepanettone
Lillo & Greg hanno parlato di film di genere... voi che dite?
Ruffini: E' un film molto comico, diciamo che il cinepanettone cambia e riscopre il genere. Non è un film vacanziero, noi oltretutto ci siamo trovati a dieci anni di distanza dopo aver fatto Natale a Miami per cui abbiamo anche sperimentato il precedente filone con Massimo Boldi e Christian De Sica.
Possiamo dire che siete i co-protagonisti di "un film di Lillo & Greg"?
Ruffini: Poter lavorare con Lillo e Greg è stato bello, non ci sentiamo necessariamente i "co-protagonisti" anche se è un film più loro. Non è importante chi è protagonista, l'importante è avere ruoli divertenti in un film ben scritto. Normalmente si associa il film di Natale a un film scadente, invece qui si cura il dettaglio, le battute sono finalizzate a raccontare la storia e tutti siamo intonati sulla trama. In questo senso questo è un nuovo passo rispetto al vecchio cinepanettone, un film anche questo per famiglie quindi molto "natalizio" ma secondo noi fa ridere in tanti modi diversi.
Mandelli: Quando uno viene chiamato a far l'attore deve essere in grado di interpretare tutto, non farei troppe distinzioni tra i vari tipi di comicità. Il film è stato scritto da Lillo e Greg, anche noi abbiamo scritto roba nostra e ci siamo fatti i nostri film; qui ci siamo adattati a qualcosa scritto da altri ma l'importante è far ridere.